Oltre sei anni fa (21 luglio 2007) è uscito l’ultimo dei volumi della serie di Harry Potter, che ha fatto discutere i cristiani di ogni paese. Anche nel mondo ortodosso non sono mancate alcune critiche, che tuttavia hanno mancato di profondità e di originalità, appiattendosi sui dati ingenui e superficiali delle critiche dei protestanti fondamentalisti americani. Una notevole eccezione è costituita dal saggio del 2003 del vescovo Auxentios di Photiki, già allievo di padre George Florovsky. Questo saggio, con rara sagacia e buon senso, fa a pezzi le argomentazioni fondamentaliste, aiutando ad analizzare (cosa in sé ancor più importante dello stesso fenomeno letterario dei libri di Harry Potter) una pericolosa dipendenza, in alcuni circoli ortodossi, dagli schemi mentali di quello stesso Occidente che in tali circoli si ama criticare. Presentiamo il saggio sulle reazioni ortodosse al fenomeno di Harry Potter nella sezione “Confronti” dei documenti.
NB. Il vescovo Auxentios è uno dei membri del Sinodo dei resistenti, noto anche in Italia con il nome di “Chiesa ortodossa tradizionale”, di cui la Chiesa ortodossa non accetta le contraddittorie posizioni ecclesiologiche di “estremismo moderato”, come abbiamo già sottolineato in un altro articolo. Offriamo il testo in omaggio al buon senso dell’autore sul punto specifico della critica delle esagerazioni di parte ortodossa ai libri di Harry Potter, e non come avallo di alcuna delle aberrazioni dottrinali del sinodo da lui rappresentato.
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