L’arciprete Aleksandr Men’ (1935-1990), ucciso all’alba della dissoluzione dell’Unione Sovietica, è stato una figura simbolica del risveglio della coscienza religiosa al termine di un periodo di persecuzioni e vessazioni. Ha lasciato pochi indifferenti nei suoi riguardi: molti lo hanno criticato, molti lo considerano un santo, alcuni (per la verità, più nel mondo cattolico che in quello ortodosso) vedono la sua uccisione come un esempio di martirio. Diamo la parola al protodiacono Andrej Kuraev (che raramente ama le mezze misure) per alcune considerazioni sulla figura di padre Aleksandr e della sua eredità, nel testo russo e nella nostra traduzione italiana, nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
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