Il 4 aprile scorso, abbiamo dovuto intervenire d’urgenza e rimediare all’apparizione in rete di una traduzione discutibile dell’Acatisto a san Marco di Efeso, cercando di produrre una versione meno fantasiosa. Avevamo sperato che questo servisse a rendere più accorti sia chi ha cercato di fare la traduzione, sia chi l’ha messa in rete. Ahimè, a 4 mesi esatti di distanza, il 4 agosto, dalla stessa fonte è apparso un altro Acatisto ben al di sotto dello standard di una decente traduzione italiana, che questa volta (dis)onora la memoria di santa Parascheva di Iași. Ci siamo messi di nuovo al lavoro sulla base di una traduzione che avevamo già fatto numerosi anni fa, e rivedendola leggermente, abbiamo preparato un Acatisto bilingue romeno-italiano alla santa protettrice della Moldova e di tanti paesi dei Balcani. Non abbiamo alcuna pretesa di aver offerto una traduzione di particolare talento, ma almeno possiamo rassicurare i lettori che il contenuto del testo italiano rispecchia con una certa fedeltà l’originale romeno. A chi si accanisce a tradurre senza sapere una lingua, non possiamo che porgere due semplici incoraggiamenti:
1) Studiare meglio la lingua in questione. Con anni di sforzi e di pratica, si riesce davvero a fare progressi.
2) (Nel frattempo,) trovare qualche altro modo per servire la Chiesa. Lo Spirito di Dio offre una moltitudine di doni (cfr 1 Cor 12:8-10), e non è detto che si debba brillare in tutti i campi.
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