Uno dei sintomi di immaturità dei promotori di un’Ortodossia italiana è la continua insistenza su un’autonomia ecclesiale. L’autogoverno di una Chiesa locale non è in sé un male, ma se ne può parlare seriamente quando l’autonomia diventa l’espressione di una cultura ortodossa, con una sua consistenza numerica, una sua identità specifica (anche di fronte alle identità delle altre Chiese ortodosse) e una sua storia secolare. La Bielorussia, che come cultura e specificità ortodossa meriterebbe un’autonomia locale mille volte più dell’Italia, è un paese che ha sempre rifiutato qualsiasi grado di indipendenza ecclesiale. Le parole di padre Sergij Gordun (nella foto), rettore della cattedrale dello Spirito Santo a Minsk e da molti anni nostro caro amico, possono aiutare a capire quanto i discorsi sull’Ortodossia italiana (tanto più, in una versione “autonoma”) sono ridicolmente prematuri e pericolosi. Presentiamo l’articolo sulla questione dell’autogoverno della Chiesa bielorussa in russo e in italiano nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
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