Beneamati nel Signore padri, fratelli e sorelle!
Cristo è risorto!
Le mie felicitazioni a tutti voi, miei cari, per la festa più luminosa e gioiosa dell'anno ecclesiastico. Prima di tutto, gioiosa - anzi, probabilmente, la più potente sensazione di essere nella notte santa e salvifica della risurrezione di Cristo: è una sensazione di gioia e di festa. È la stessa sensazione di cui il Salvatore ha parlato nel suo discorso d'addio ai discepoli:
"...ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia." (Gv 16, 22)
O gioia della Pasqua senza fine e senza confini, senza alcun paragone!
È questa gioia che fa battere il nostro cuore più velocemente, che ci fa aprire gli occhi al mondo intorno a noi, che ci dà un assaggio di ciò che scrive il santo apostolo ed evangelista Giovanni il Teologo - che Cristo, il Salvatore ci ha dato il potere di diventare figli di Dio (Giovanni 1, 12), in modo che tutti noi diveniamo veramente fratelli e sorelle gli uni agli altri, tutti figli di un amorevole Padre celeste.
Questa gioia cambia il nostro modo di pensare, permea di sé la funzione di Pasqua e vi introduce un suo sistema, un suo ritmo, ricolmandola - dalla propria abbondanza - di applausi vittoriosi festanti:
O Pasqua soave, Pasqua del Signore, Pasqua! O Pasqua!
Che questa gioia possa entrare in ogni casa e in ogni famiglia.
Che essa illumini vividamente il destino di ogni persona, che sostenga tutti sulla via della vita.
Con tutto il mio cuore desidero condividere la gioia della Pasqua con tutti voi, miei cari, chierici e laici della Chiesa Ortodossa Russa in Italia, e congratularmi con ognuno di voi per la Pasqua del Signore e di nuovo rivolgervi queste parole sempre vive:
Cristo è risorto! Veramente è risorto!
Nestor, vescovo di Chersoneso
Pasqua, 2013
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