Pensate davvero che il nostro sito vi abbia spiegato ormai di tutto e di più sull’Ucraina? Credete di avere imparato tutto quel che può sapere un osservatore non appiattito sul pensiero unico dei media atlantici? Vi sentite pronti a occupare una cattedra di ucrainologia in qualunque istituto di studi non retto da uniati galiziani? Ebbene, confidiamo di riuscire ancora a sorprendervi con qualcosa che non avevate ancora immaginato.
1) Il nostro amico George Michalopulos (nella foto), in uno dei suoi post sul blog Monomakhos che vi abbiamo tradotto in italiano, propone l’uso del termine ucrocefalia per definire il progetto fanariota in ucraina. Stanco di vedere storpiato il senso della parola autocefalia per descrivere qualcosa di radicalmente diverso, ci invita a usare questo neologismo per sottolineare che effettivamente quella che è stata chiamata “autocefalia dell’Ucraina” è tutt’altro che un’autocefalia, e ci ricorda che una Chiesa o è autocefala oppure non lo è (memorabili i suoi paragoni biologici: una ragazza o è vergine oppure non lo è, è una donna non può essere “solo un poco incinta”). Ci auguriamo che l’uso del termine ucrocefalia porti una ventata di aria pulita nel mondo ortodosso, e se servirà ad aprire un dibattito sulle attuali autocefalie “zoppe” come quella della Chiesa di Grecia, tanto meglio.
2) Sul versante geopolitico, leggete sul Saker blog italiano il lucido articolo d’analisi del nostro amico Saker sulle opzioni limitate che la nuova presidenza ucraina potrà offrire al futuro del paese.
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