Pravoslavie.ru, 22 febbraio 2017
Il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' ha invitato tutti i russi a costruire una società buona e giusta come mezzo per pentirsi dei peccati del passato. Ha affrontato l'argomento in connessione con il centenario della rivoluzione di febbraio dopo la Liturgia domenicale nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, come riferisce Interfax-Religion.
"Dobbiamo trarre una conclusione molto importante dagli eventi di un secolo fa: dobbiamo espiare i loro peccati e quelli dei nostri antenati con le nostre opere buone; dobbiamo costruire una società buona e giusta, dobbiamo superare il peccato nella nostra vita personale e comunitaria, vedendo i dolori dei deboli, affamati, nudi, assetati, prigionieri o malati", ha sottolineato il patriarca.
Ha continuato dicendo che se poniamo l'amore, la bontà e la pazienza al centro della nostra vita, questa diventerà la nostra personale partecipazione all'espiazione dei peccati dei nostri antenati. La sopravvivenza della società umana è direttamente legata alle buone azioni che impediscono alla storia di crollare a pezzi, ha detto il patriarca nella predica, invitando i credenti a costruire una "civiltà dello spirito, non una civiltà della carne".
Proprio come sta accadendo in Ucraina, così negli anni dopo la rivoluzione russa, il fratello si è levato contro il fratello, spargendo sangue con terribile crudeltà, ha osservato il patriarca Kirill. E coloro che hanno partecipato alla rivoluzione sono caduti in seguito vittime delle repressioni sovietiche, come pagamento per le loro azioni malvagie. "Il giudizio di Dio sui fatti sanguinosi del 1917 ha già avuto luogo nella storia della nostra nazione, proprio come avviene nella vita personale di ognuno", ha aggiunto.
Alla Liturgia è stata portata anche l'icona Derzhavnaja ("Regnante") della Madre di Dio, una delle icone più sacre della Russia, che fu trovata nella chiesa del parco di Kolomensko'e il 15 marzo 1917, il giorno dell'abdicazione dello tsar Nicola II.
|