Per numerosi anni la Finlandia è stata considerata un caso speciale e quasi paradigmatico per l’Ortodossia in Occidente: un paese in cui la Chiesa ortodossa, pur rappresentando la minuscola percentuale dell’uno per cento di una popolazione già non molto grande, gode dei privilegi di Chiesa di stato e di una moltitudine di possibilità di sviluppo che per tanti decenni erano state negate ai vicini al di là del confine russo. Eppure, la situazione è tutt’altro che ideale. Padre Andrew Phillips ce ne parla in uno degli ultimi articoli del suo blog (che presentiamo in traduzione italiana), e spiega il quadro storico della complicata presenza ortodossa in Finlandia, e i suoi rischi di decadenza. Poiché il testo recente di padre Andrew fa riferimento a “pratiche innominabili” tra le cause di decadenza, riteniamo importante tradurre anche un altro articolo, Una tragedia in Finlandia, scritto da padre Andrew sul sito Orthodox England alcuni anni fa, in cui si parla delle attitudini non tradizionali verso l’omosessualità che hanno provocato scalpore e non poca amarezza tra i fedeli della Chiesa ortodossa in Finlandia. Entrambi gli articoli si trovano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
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