Nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, presentiamo un’intervista di Interfax a Juha Molari, ex pastore della Chiesa luterana finlandese convertito all’Ortodossia nella Chiesa russa, dopo la sua attività di denuncia degli estremismi dei separatisti ceceni che agiscono liberamente in Finlandia. Nel caso di Juha Molari possiamo vedere all’opera uno dei paradossi della moderna democrazia, l’intolleranza del liberalismo: la propaganda di un separatismo che giustifica ogni terrorismo (fino a proporsi come mandante della strage di bambini di Beslan), e il relativo lobbysmo politico, sono “espressioni di opinione” degne di tutela legale, mentre la denuncia di queste posizioni fatta da un singolo pastore è una “violazione di diritti” meritevole di deposizione ecclesiastica e di disinteresse giudiziario. Segnaliamo il fatto che Juha Molari non è l’unico finlandese che, pur avendo nel suo paese una Chiesa ortodossa “autonoma” locale, preferisce ricorrere al Patriarcato di Mosca, in cui vede molti meno compromessi con il “mondo alla rovescia” delle Chiese occidentali.
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