Già nell’aprile del 2007, padre Andrew Phillips proponeva in uno dei suoi saggi che un eventuale Concilio inter-ortodosso fosse tenuto al monastero di Nuova Geusalemme sul fiume Istra, presso Mosca. Questa idea (che già era stata proposta dal patriarca Nikon nel XVII secolo, per cui padre Andrew non si vanta di essere particolarmente innovatore in materia) avrebbe liberato il mondo ortodosso dall’impasse di un Concilio preparato per un tempo troppo lungo in luoghi troppo inappropriati per discutere di questioni troppo irrilevanti.
Purtroppo, però, si è voluto convergere a tutti i costi sull’idea del Concilio pan-ortodosso proposta dal patriarcato di Costantinopoli, e l’idea stessa ha visto in tempi recenti così tante battute d’arresto da far sospettare davvero che il Concilio sia boicottato dai suoi stessi promotori. In un saggio che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, scopriamo l’interazione con il Concilio programmato per il mese di maggio 2016 di una lunga serie di fattori: i conflitti e la rottura tra i patriarcati di Gerusalemme e di Antiochia, il dibattito sull’omosessualità nelle discussioni pre-conciliari, le ingerenze in Ucraina del patriarcato di Costantinopoli, una strana statua del patriarca Bartolomeo (nella foto) eretta da lui stesso, l’ostilità verso un sinodo di una Chiesa autocefala e la creazione di un contro-sinodo, l’incidente diplomatico in Bulgaria, la rimozione di un esarca a Parigi, le tensioni russo-turche e ultimo ma non da meno – proprio nei giorni in cui papa Francesco ha inviato al Fanar un’inaccettabile proposta di intercomunione tra cattolici e ortodossi – il via libera alla canonizzazione dell’arcivescovo Serafim di Sofia, che denunciò l’ecumenismo nel 1948 a Mosca.
I dubbi che parlano di una cancellazione del Concilio sono più fitti che mai, e vale la pena prenderne coscienza.
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