A riassumere le novità (soprattutto per noi) dell’ultima sessione del Santo Sinodo a Mosca (28 dicembre 2017), si rischierebbe di scrivere un testo più lungo delle minute stesse della riunione. Ci basti dire per il momento che, in un movimento che ricorda un po’ quello del gioco delle sedie musicali, si rimpiazzano quasi tutti i nostri vescovi in Europa Occidentale. L’arcivescovo Elisej di Sourozh passa a occuparsi della diocesi dell’Aia e dell’Olanda, lasciata dall’arcivescovo Simon di Bruxelles. Alla diocesi di Sourozh passa il vescovo Matfej, che purtroppo abbiamo appena avuto tempo di conoscere, ma che ricorderemo sempre in preghiera. Da noi ritorna temporaneamente il nostro ex vescovo Antonij, che intanto diviene vescovo di Vienna e Budapest. Il vescovo Tikhon di Podol’sk passa alla diocesi di Berlino e della Germania, sostituendo il defunto arcivescovo Feofan. I nostri affettuosi auguri a vladyka Nestor, che in questa apparente tempesta è riuscito per lo meno a non dover traslocare da Parigi.
Al di là del facile umorismo sul gioco delle cattedre musicali, apprezziamo da parte del Sinodo un desiderio di assegnare a ogni nostro paese vescovi giovani, competenti ed energici, conoscitori dei territori su cui dovranno esercitare il loro episcopato e in maggior parte ben padroni delle lingue e delle culture locali. Non possiamo che essere grati per questi provvedimenti, che al di là dei naturali incomodi che potranno portare, sono segni di fiducia nelle nostre capacità di servire e di promuovere la vita della Chiesa nei nostri paesi. A tutti quanti i nostri vescovi, vecchi e nuovi: Многая лета! Per molti anni! Ad multos annos!
|