Il generale Dzambolat Abatsiev (1857-1939), aiutante di campo dell'imperatore Alessandro III, era a Livadia (luogo di villeggiatura estiva degli ultimi sovrani russi in Crimea), dove l'imperatore era malato, e dove sarebbe morto il 1 novembre 1894.
Padre Giovanni era stato chiamato al capezzale dell'imperatore morente il 17 ottobre per dargli la comunione e l'unzione degli infermi. Il padre era già noto per le sue cure miracolose e la gente accorreva da tutto l'impero per vederlo - ortodossi, ma anche musulmani ed ebrei. Si ebbero centinaia di casi di guarigioni.
Una sera una signora chiese al generale Abatsiev di farle avere un incontro con padre Giovanni, e il generale decise di andare a trovarlo alle 5 di mattina. Nonostante l'ora mattutina una piccola folla si era riunita all'esterno della dimora del taumaturgo, compresi alcuni tatari locali a cui la polizia non permetteva di avvicinarsi.
Sulla porta di casa una donna tatara piangeva e la polizia non capiva cosa volesse. Abatsiev, che era nato in Ossezia e conosceva il tataro, chiese alla donna che cosa desiderasse. La donna spiegò che aveva portato il marito malato, che giaceva in un carretto sulla strada, e lo pregò di lasciar avvicinare il "mullah Giovanni". Abatsiev trovò padre Giovanni nelle sua preghiere del mattino, anche se erano le 5, e gli parlò della donna tatara. Padre Giovanni chiese di lasciarla entrare.
Attraverso Abatsiev, padre Giovanni chieste alla donna se credeva in Dio e alla sua risposta positiva, disse: "Pregheremo insieme, tu prega al modo tuo, e io pregherò al modo mio". Quando padre Giovanni ebbe finito la sua preghiera, benedisse la donna tatara con un segno della croce e poi Abatsiev uscì con lei, e con loro grande stupore, videro il marito malato venire verso di loro perfettamente guarito.
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