No, purtroppo non si tratta della chiesa di san Giovanni di Kronstadt a Kirovskoe (cittadina sul confine della Repubblica di Lugansk), di cui abbiamo dato ieri la notizia della distruzione. E non solo distruzione architettonica, ma ben di più... la chiesa era stata bombardata sabato 23 agosto durante la funzione della Veglia: il bombardamento ha causato tre morti, e diversi feriti tra cui il parroco, l’arciprete Sergij. Il patriarca Kirill, nella sua lettera di condoglianze all’arcivescovo Mitrofan, sottolinea “l’abissale anormalità e peccaminosità” (глубочайшую ненормальность и греховность) di quel che sta succedendo nella zona.
Ma le disgrazie non vengono mai sole... un’altra chiesa dedicata a san Giovanni di Kronstadt (l’accanimento sulle chiese dedicate ai santi della Russia del nord sarà una mera coincidenza?) è stata bombardata e distrutta dal fuoco lunedì 25 agosto a Trudovskie, un sobborgo di Donetsk abitato dalle famiglie dei minatori. Grazie a Dio, qui non ci sono morti o feriti, ma quanto dovremo ancora aspettare prima che si realizzi che la Chiesa ortodossa è una delle prime vittime di questo conflitto?
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