L'annuale pellegrinaggio alle reliquie di santa Parascheva nella città di Iași è divenuto un banco di prova di come la legislazione anti-covid può trasformarsi in legge repressiva anti-cristiana.
Mentre nessuno mette in dubbio che il pellegrinaggio sia una fonte di grande assembramento, con grandi processioni pubbliche e raduni di fedeli nella cattedrale, sarebbe stato sufficiente sospendere questi eventi, come in effetti è stato fatto. Ma sua Eminenza il metropolita Teofan (Savu, nella foto) lamenta una serie di altre discriminazioni: a chi viene dall'esterno, è dato l'accesso a Iași per qualsiasi ragione fuorché la venerazione di santa Parascheva, attorno alla cattedrale ci sono più poliziotti che fedeli, e a chi è entrato in città per altri motivi è proibito di avvicinarsi alla cattedrale.
Non essendoci più il problema dell'assembramento di massa, queste restrizioni sono di fatto discriminazioni dirette della libertà religiosa.
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