Ultimamente si sono moltiplicati sul nostro sito gli articoli che hanno cercato di dare un quadro generale della catastrofe ucraina: analisi, monitorizzazioni, filmati e documentari... non possiamo comunque dimenticare le grida di dolore delle singole vittime. Vorremmo portarvele tutte a conoscenza, ma Dio ci ha fatto solo due braccia e due gambe (quando qualcuna di queste non ci viene strappata per cortesia dell’esercito ucraino) e ci ha dato giorni di appena 24 ore, per cui, con le risorse a nostra disposizione, dobbiamo giocoforza fare certe scelte. Vi presentiamo solo una delle tragiche storie della popolazione del Donbass: quella raccontata da Natalia, una mamma e nonna di Gorlovka, che ha perso in un solo istante, una domenica pomeriggio, una delle due figlie e la nipotina che aveva appena iniziato a camminare. Con tutta la forza della sua disperazione, Natalia non si arrende, e vuol far avere la sua lettera di protesta alla moglie stessa di Poroshenko. Leggiamo la sua storia nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
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