Le due Chiese ortodosse in cui si sono fatte sentire recentemente le pressioni per una modernizzazione del linguaggio sono la Chiesa greca e quella russa: sia il greco liturgico che lo slavonico ecclesiastico sono di difficile comprensione all’orecchio di chi entra oggi in chiesa per la prima volta (anche se entrambe le lingue sono molto più vicine alle moderne versioni parlate di quanto non sia, per esempio, il latino nei paesi dove si parlano lingue neolatine).
Di fronte alle richieste di passare a una lingua di culto contemporanea la reazione ecclesiale è di grande ritrosia. Cerchiamo di capirne le ragioni, nelle parole di due autorevoli voci della Chiesa russa (l’arciprete Vsevolod Chaplin) e della Chiesa greca (il metropolita Hierotheos di Nafpaktos), raccolte negli anni scorsi da John Sanidopoulos nel blog Mystagogy, e che presentiamo in un singolo articolo nella sezione “Pastorale” dei documenti.
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