Con questa colorita espressione Pavel Rudjakov, l’analista politico che ci aveva già spiegato alla fine dello scorso dicembre le contraddizioni del cosiddetto “concilio d’unificazione”, ci spiega in russo e in italiano le ragioni più evidenti della nuova frattura tra gli scismatici ucraini: niente meno che interessi di milioni di dollari, che il Fanar, vistosi negare dal nuovo governo le proprietà fondiarie promesse da Poroshenko, vuole recuperare sotto forma di “decime”, e che Filaret, dopo avere per decenni rubato i beni della Chiesa canonica, non vuole spartire con i suoi complici a Istanbul.
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