Di fronte alla recente legge russa che limita gli atti di missione e di evangelizzazione alle sole sedi pubbliche di culto (una legge che sarà probabilmente presto demonizzata come il non plus ultra dell’intolleranza e del totalitarismo), Andrey Shirin (docente di teologia russo in America) offre un ottimo saggio, che presentiamo in traduzione italiana, per spiegare come la Russia non abbia assimilato (nemmeno nel periodo sovietico, segnato dalla maggior influenza delle dottrine occidentali) l’individualismo religioso connaturato al protestantesimo, e come per la Russia di oggi (come per quella di ieri) il bene del credente non sia mai separabile dal bene della società. Questo è un punto che chiunque vuole capire qualcosa di geopolitica ortodossa deve considerare una lezione di base.
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