Stanno aumentando le segnalazioni di assalti a luoghi di culto e sacerdoti della Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca in Ucraina, secondo le ultime notizie riportate da Interfax.
Mentre il metropolita Onufrij ha denunciato al presidente Poroshenko le oppressioni fatte ai suoi preti lamentando solo due casi particolari (l'arciprete Igor Sergienko di Krasnoarmejskoe, Donetsk, e il decano del distretto di Amvrosievka, l'arciprete Evgenij Podgornij), gli esperti dell'Istituto russo di ricerca strategica hanno segnalato quasi una sessantina di assalti a chiese e a membri del clero dall'inizio del 2014.
Sono stati contati 36 tentativi di impossessarsi di chiese nelle regioni di Kiev, Ternopol, Kirovograd, Sumy, Chernovtsy, Zhitomir, Volinia, Vinnitsa, Khmelnitskij, Donetsk, Lugansk, Kharkov, Rovno, and Kherson; inoltre, l'Istituto segnala minacce di violenza e assalti a preti e attivisti della Chiesa ortodossa ucraina nelle regioni di Odessa, Sumy, Donetsk, Lugansk, Kiev e Zaporozh'e.
Gi esperti dicono che i fatti da loro raccolti sono solo ”la cima di un iceberg” e non danno un'idea reale della frequenza degli assalti contro la Chiesa e delle violazioni dei diritti civili e delle libertà dei credenti, a causa dell'omertà dei media secolari e religiosi dell'Ucraina.
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