La Chiesa (quella vera... diffidate delle imitazioni "locali" ucraine, per quanti copricapi patriarcali possano sfoggiare) continua a invocare pace e soprattutto a PREGARE. Ricordiamo a tutti di non confondere il desiderio e l'invocazione della pace con il neutralismo che si disinteressa della giustizia. Noi preghiamo perché le ostilità cessino dappertutto, ma non possiamo e non potremo mai mettere sullo stesso piano le persone che oggi combattono per proteggere e per permettere di evacuare questi civili (ai quali l'Alto Commissariato per i Profughi delle Nazioni Unite sta rifiutando di concedere lo status di rifugiati):
e le persone che invece oggi usano questi stessi civili per
giocare al tiro a segno! Se quest'ultima vi sembra un'affermazione esagerata, leggetevi
il rapporto dalla città di Schast'e (cittadina della regione di Lugansk, il cui nome per amara ironia significa "felicità"), dove la Guardia Nazionale ucraina sta organizzando (tenetevi forte...) un "safari dei civili". Quando arrivano i negoziatori per chiedere di seppellire i morti, sparano ai negoziatori. E ora pensate che questi "cacciatori" si candidano a diventare cittadini dell'Unione Europea...