Русская линия, 21 agosto 2020
Un monaco del monastero Nikolskij a Gomel ha detto che il Patriarcato di Costantinopoli intende creare il proprio esarcato nel paese...
La politica ecclesiastica del Patriarcato di Costantinopoli è finalizzata al massimo indebolimento della Chiesa ortodossa russa, e quindi non sorprende se il Fanar cerca di approfittare della crisi politica in Bielorussia, come di quella in Ucraina, e interferisce negli affari della Chiesa bielorussa. Lo ha affermato un monaco del monastero Nikolskij a Gomel, l'archimandrita Savva (Mazhuko), come riferisce Interfax.
Secondo il chierico, la carta del nazionalismo bielorusso potrebbe essere giocata in Bielorussia nel prossimo futuro, a seguito della quale la Chiesa ortodossa russa dovrà affrontare "grandi e tristi conseguenze". Non è un caso che l'opposizione bielorussa abbia incluso nel suo programma un punto sull'autocefalia della chiesa.
Il sacerdote ha ricordato che il Patriarcato di Costantinopoli alcuni anni fa ha dichiarato il territorio della Bielorussia come zona di sua influenza, “ed è già stata effettuata una certa preparazione canonica per istituire o un'autocefalia o un esarcato bielorusso del Patriarcato di Costantinopoli. In ogni caso, ci attende uno scisma ecclesiale”, è sicuro padre Savva.
Il sacerdote ritiene che circa un terzo del clero andrà in scisma nelle diocesi occidentali, per esempio a Grodno o Minsk, “e in alcune diocesi la metà accetterà volentieri questa nuova "chiesa". È triste, ma è proprio così”, ha riassunto.
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