Sua Santità il Patriarca Irinej della Serbia, attualmente in visita a Mosca, ha colto ieri l'occasione per intervenire con forza a sostegno della Chiesa ucraina ortodossa sofferente e contro gli scismatici e nazionalisti che la attaccano, come riferisce il servizio stampa patriarcale della Chiesa ortodossa russa.
"La Chiesa ucraina martire – nella quale il santo principe Vladimir ha battezzato il popolo della santa Rus' – è ora contaminata dalla bestemmia, dalla violenza e dallo spargimento di sangue da parte degli scismatici", ha sottolineato sua Santità, parlando ieri a Mosca alla cerimonia di premiazione della Fondazione pubblica internazionale per l'unità dei popoli ortodossi.
Sua Santità è stato il destinatario del premio di quest'anno, che gli è stato conferito nella sala conciliare della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.
"Tutti conoscono le imprese di centinaia di migliaia di serbi che hanno combattuto fino alla morte per la santa Ortodossia. Pertanto, non ho bisogno di molte parole per spiegare come la Chiesa serba considera tutto ciò che sta accadendo in Ucraina. La nostra risposta a questo è la stessa di quella dei nostri antenati: la Chiesa serba sostiene pienamente l'unità e l'integrità della Chiesa ortodossa russa e condanna fermamente le azioni degli uniati e degli scismatici che lacerano la veste di Cristo al fonte battesimale di Kiev, vendendo il loro popolo ai nemici della fede. La loro fine sarà conforme alle loro azioni (2 Cor 11:15)".
L'intero Santo Sinodo serbo ha anche espresso il suo sostegno alla Chiesa ucraina martire nella sua recente sessione di aprile-maggio, affermando: "L'Assemblea esprime piena solidarietà, nell'amore fraterno di co-sofferenza, alla Chiesa sorella martire in Ucraina, esposta alla più dura persecuzione da parte dell'attuale regime a Kiev".
"Chiunque aiuti gli scismatici ucraini è un nemico non solo della Chiesa russa e del mondo russo, ma anche di tutte le nazioni slave ortodosse e dell'intero mondo ortodosso", ha affermato il primate della Chiesa ortodossa serba.
In conclusione, Pat. Irinej ha augurato che pace e armonia nella verità giungano nella terra ucraina, che i fedeli costruicano e riempiano antiche e nuove chiese, e che una Santa Rus' unita continui la sua missione a beneficio dell'intero mondo cristiano con fermezza e forza, come aggiunge Interfax-Religion.
Sua Santità è stato costantemente un vivo difensore del popolo ucraino e dell'integrità della sua Chiesa ortodossa canonica. Nel dicembre 2015 ha scritto lettere di sostegno sia a sua Santità il patriarca Kirill di Mosca che a sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev, affermando: "La preoccupazione speciale è causata da continui violenti attacchi alle chiese ortodosse da parte di scismatici pseudo-ortodossi e nazionalisti radicali... Gli scismatici del cosiddetto "patriarcato di Kiev "sono stati da lungo tempo ripudiati dalle Chiese ortodosse e sono detti ortodossi solo di nome. E il loro disprezzo per le norme della morale cristiana e la loro prontezza a odiare, mentire e versare sangue ne sono la prova vivente".
Ha poi inviato un discorso al presidente ucraino Petro Poroshenko il prossimo febbraio, per implorarlo di porre fine alle persecuzioni contro i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina e ai tentativi di impadronirsi dei luoghi sacri della Chiesa, come le Lavre delle Grotte di Kiev e di Pochaev.
Sfortunatamente, da allora la situazione è peggiorata, ma l'intero mondo ortodosso si schiera accanto a chi soffre in Ucraina.
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