John Kiriakou (nella foto), ex-analista e consulente anti-terrorismo della CIA, uno dei whistleblowers (rivelatori di attività governative illecite) sull’uso delle torture da parte della CIA (cosa che gli è costata 30 mesi di carcere), è tornato a denunciare la montatura delle intromissioni russe nell’elezione di Donald Trump, rivelando un po’ troppi legami dei responsabili di queste accuse con il mondo greco-ortodosso americano (chi sa l’inglese può seguire questa video-intervista). Da parte nostra, non siamo particolarmente interessati a sapere se queste macchinazioni anti-russe siano limitate a singoli laici o si siano insinuate un po’ più profondamente nei centri nevralgici del Patriarcato di Costantinopoli. Ci limitiamo a sorridere con un po’ di cinismo quando sentiamo sproloquiare sugli effetti nefasti delle commistioni tra Chiesa e stato in Russia...
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