I Racconti di un pellegrino russo sono molto conosciuti nel mondo cattolico (dove si potrebbe ipotizzare che siano il libro più noto di spiritualità ortodossa), ma sono anche un’opera che è trattata dagli autori spirituali russi con molta cautela. Questa cautela ha le sue ragioni, ed è pressoché ignorata tra i lettori cattolici, così come è ignorato sant’Ignazio (Brjanchaninov), che tra i vescovi russi è quello che ha spiegato meglio le ragioni dell’attenzione ai metodi di preghiera troppo “facili”. Vi presentiamo in traduzione italiana il testo di un’intervista ad Aleksej Il'ich Osipov, il più famoso docente di teologia della Chiesa russa contemporanea: il professore narra di come aveva messo in guardia nel 2004, a una delle conferenze internazionali della Comunità di Bose, le persone troppo entusiaste di una messa in pratica dello stile del pellegrino russo.
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