Come aveva previsto chi sottolinea che non ci può essere una reintegrazione di scismatici nella Chiesa senza pentimento, la neonata “Chiesa ortodossa dell’Ucraina” sta già cominciando a mordere dolorosamente la mano che ha cercato di regolarizzarla. Ben sapendo che il Fanar le ha dato un tomos d’autocefalia non per amore cristiano ma per interesse, la nuova struttura ucraina sta già preparandosi a dimenticare i benefattori fanarioti per guardare ai propri interessi, come possiamo leggere in russo e in italiano in un dettagliato articolo di Kirill Aleksandrov.
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