Pravoslavie.ru, 9 febbraio 2015
Il rappresentante della Chiesa russa a Strasburgo, igumeno Filipp (Rjabykh) ha invitato l'Unione Europea a non permettere persecuzioni contro la Chiesa ortodossa ucraina, simili alle persecuzioni subite sotto il regime sovietico, riferisce Interfax-Religion.
Come riportato in precedenza da Interfax, alla fine di gennaio il Consiglio di Kiev ha escluso la Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca dalla lista delle organizzazioni religiose con privilegi fiscali sugli immobili. Il sindaco di Kiev Vitalij Klichko ha definito la decisione dei deputati incostituzionale e ha chiesto la sua abrogazione.
"Provoca ansia il fatto che 78 parlamentari a Kiev hanno votato per questa decisione. Ciò dimostra che le autorità sono pronte a dichiarare una organizzazione religiosa loro nemico politico, a iniziare una discriminazione nei suoi confronti e a sopprimere i propri diritti", ha detto il sacerdote nella sua intervista alla rivista Ogonjok.
Il primate della Chiesa ha sottolineato numerosi episodi di distruzione e incendi dolosi contro le chiese ortodosse, sequestri di chiese da parte di gruppi dell'auto-proclamato "patriarcato di Kiev," e minacce contro sacerdoti e fedeli della Chiesa ortodossa ucraina.
Secondo padre Filipp, risoluzioni come questa approvata dal Consiglio di Kiev non fanno che "versare benzina sul fuoco del conflitto civile interno in Ucraina."
"La rappresentanza a Strasburgo informa perciò il Consiglio d'Europa su questi fatti. Suggerisco che ciò sia fatto in modo più intensivo, altrimenti potremmo essere di fronte a un'aperta persecuzione contro la Chiesa canonica in Ucraina, simile alle persecuzioni atee di epoca sovietica", ha detto padre Filipp.
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