Le notizie relative all'Esarcato dell'Africa si succedono a un ritmo talmente frenetico che non riusciamo più a prenderci il tempo per tradurre le novità su ogni tema correlato. Vi presentiamo in forma integrale la traduzione italiana di un articolo in cui l'esarca dell'Africa Leonid (Gorbachev, nella foto) risponde per le rime alle accuse di "razzismo ecclesiastico" mosse alla Chiesa russa.
Per ragioni di tempo e di spazio, vi lasciamo notizie brevi sui seguenti temi:
1) Il 2 febbraio, il patriarca Theodoros ha consacrato l'archimandrita Chariton (Mousoungayi) come metropolita di Kananga (Congo). Il fatto che Kananga sia un centro missionario ortodosso fin dal 1970, e che l'ordinazione di un vescovo locale abbia avuto luogo appena un mese dopo l'istituzione dell'Esarcato russo, non lascia molto spazio alle ipotesi missionarie. Il nuovo vescovo è stato ordinato (al Cairo, in una chiesa greca semivuota ma ben fornita di funzionari d'ambasciata greca) non per rispetto alla popolazione africana, ma per non perdere la faccia (e possibilmente qualche decina di migliaia di fedeli) nel caos conseguente al riconoscimento degli scismatici ucraini. Quanto il nuovo metropolita sia un giannizzero del Fanar, lo possiamo dedurre dalle sue parole di deplorazione della "intrusione" russa e dalla sua promessa che "non diventerà un secondo Giuda Iscariota" (non deve preoccuparsi, non lo diventerà comunque... il posto di secondo Giuda Iscariota è stato ben saldamente assegnato allo stesso patriarca Theodoros da tutti i fedeli ucraini traditi da quest'ultimo).
2) L'arcivescovo Ignatios (Sennis) di Antananarivo e del Madagascar del Nord ha scritto una lettera di ricatto ai suoi chierici, in cui minaccia chiunque entri nell'esarcato russo di perdita della grazia sacerdotale e di uscita dalla Chiesa. Riflettendo sui doppi standard di chi corteggia pseudo-chierici in Ucraina e poi minaccia i chierici canonicamente ordinati in Africa, vi rimandiamo alle dichiarazioni del metropolita Leonid sul razzismo (il primo articolo citato), in cui si riporta un bell'esempio di come ai chierici malgasci sia stato vietato per anni l'accesso alla residenza episcopale, dove invece i greci (anche non membri della diocesi) possono entrare a piacimento. Per fortuna dei fanarioti, "ipocrisia" è una parola greca: così potranno comodamente accusare tutti noi "barbari" di non aver compreso appieno il significato del termine...
3) Una dichiarazione del metropolita Leonid che se la Chiesa russa è in Africa, lo è per restarci: se il Patriarcato di Alessandria abbandonerà le vie dello scisma, resterà per collaborare. Altrimenti, ci resterà e basta, come fa in Italia e in molti altri paesi, noncurante delle pretese neo-papiste di giurisdizione universale che mai l'Ortodossia ha assegnato alla mafia fanariota.
4) L'Esarcato russo dell'Africa sta preparando versioni in quattro lingue (inglese, francese, swahili e arabo) del materiale liturgico e catechistico della Chiesa ortodossa. In ogni paese dell'Africa si prevede di usare per quanto possibile la lingua più diffusa a livello locale.
5) Si aprono le porte dei monasteri e delle scuole teologiche in Russia a quote di chierici africani che desiderano studiare e sperimentare la vita monastica, con la prospettiva di aprire comunità monastiche nel continente africano.
6) Il metropolita Leonid si dichiara sicuro che le Chiese ortodosse autocefale sosterranno in maggioranza lo sforzo della Chiesa russa in Africa, "perché capiscono chi sta dalla parte della verità".
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