L’arcivescovo Dmitri di Dallas (al secolo Robert Royster, 1923-2011) è stato uno dei più famosi convertiti all’Ortodossia, noto come scrittore e predicatore. Pochi giorni fa, quattro anni e mezzo dopo la sua morte, il corpo di vladyka Dmitri è stato traslato in una nuova cappella funeraria, ed è stato trovato incorrotto.
Rod Dreher, il blogger ortodosso di cui abbiamo ospitato alcuni articoli sul nostro sito, ha pubblicato un post entusiasta dal titolo “Dallas ha un santo”, annunciando l’incorruttibilità del corpo come segno sicuro di santità... salvo poi notare, in un onesto post-scriptum, che un corpo incorrotto non è un criterio incontrovertibile di santità, e quest’ultima è una caratteristica che spetta alla Chiesa di stabilire, dopo un lungo discernimento.
Da parte nostra, non ci dispiacerebbe affatto vedere l’arcivescovo Dmitri oggetto di un processo di canonizzazione. A suo tempo, ci siamo dati da fare per far tradurre un suo libro in italiano, e abbiamo sempre ammirato la sua lunga testimonianza dell’Ortodossia dopo la sua conversione (un cammino di ben 70 anni!). Di converso, abbiamo visto un pessimo esempio di abuso nella sua promozione acritica di due “vescovi” canadesi già affiliati al “sinodo di Milano” e al “patriarcato di Kiev”, che ha portato all’accettazione dei due individui (per quanto a riposo) nell’episcopato della Chiesa Ortodossa in America. Come ci fa notare vladyka Tikhon (un vero vescovo a riposo della OCA), da quest’inaudita capitolazione a un episcopato non canonico ha avuto inizio la sequela di scandali che hanno minato la credibilità della OCA nel mondo. Ci auguriamo che un processo di canonizzazione serio sappia separare il grano dal loglio, nel modo più confacente alla stabilità delle sante Chiese di Dio.
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