In tutte le notizie sulla Siria date in questi giorni, non abbiamo ancora presentato il punto di vista del più autorevole rappresentante della Chiesa ortodossa antiochena in Occidente, sua Eminenza l’arcivescovo Philip (Saliba), che da quasi 50 anni è a capo dell’Arcidiocesi antiochena del Nord America. Abbiamo oggi l’occasione di sentire la sua voce (in tutti i sensi del termine: si tratta infatti di una radio-intervista in collegamento telefonico) sulla situazione odierna della Siria, le preoccupazioni dei cristiani, le violenze e le persecuzioni subite, e la speranza (condivisa da tutto il popolo siriano, a prescindere dagli orientamenti politici) che la crisi del paese si possa risolvere senza interventi e invasioni esterne. Presentiamo l’intervista all’arcivescovo Philip nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Anche in periodi tragici, l’umorismo offre un prezioso contributo di igiene mentale, soprattutto nella forma un po’ “birichina” che presentiamo oggi nella sezione dei documenti dedicata alle risate: in primo luogo, una storia vera su un bacio rituale a un vescovo, e poi un racconto in immagini sulla simbologia delle dita della mano, sottotitolato “Perché la teologia è importante”. Ringraziamo per questi spunti il blog Pithless Thoughts di Steve Robinson, che coniuga pensieri seri sull’Ortodossia con una buona dose di ironia esilarante.
Il sito ROCOR Studies presenta una testimonianza davvero interessante di uno degli ortodossi inglesi di più lunga data, John Harwood, che serve come lettore nella diocesi di Sourozh. Il panorama dell’Ortodossia in Gran Bretagna oltre mezzo secolo fa, soprattutto quando viene messo a paragone con la situazione odierna, offre davvero molti spunti a cui pensare. Presentiamo il racconto storico di John Harwood nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
L’escalation di violenze nella cittadina di Ma’lula, di cui abbiamo presentato negli ultimi giorni alcuni aggiornamenti, sta lasciando il posto alle conseguenze più difficili. Il patriarca ortodosso antiocheno Giovanni X ha lanciato un appello per il monastero di santa Tecla (nella foto), in cui rimangono coraggiosamente le monache e le ragazze della scuola, pur private dei generatori elettrici e del rifornimento idrico. Ci è giunto anche il primo nome di martire cristiano: Sarkis Al-Zajim. Sarkis (in italiano, Sergio) è uno dei cristiani che hanno rifiutato la conversione forzata all’islam, ben sapendo che l’alternativa era accettare di essere ucciso. Presentiamo la storia di questo martirio in russo e in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
Dopo il primo articolo sull'inquietante icona di san Cristoforo dalla testa di cane, presentiamo nella sezione “Santi” dei documenti la seconda parte del saggio di Jonathan Pageau sul blog Orthodox Arts Journal. Vediamo come l'immagine mostruosa del "barbaro" rappresenta la percezione visiva del confine - sia quello sociale che quello psicologico - e osserviamo con l'autore del saggio come in alcuni aspetti dell'arte moderna si siano operate astrazioni artistiche del tutto simili, ma meno edificanti, per esempio utilizzando fuori contesto le maschere dell'arte tribale africana. Nella sua complessità e nei suoi aspetti anche più apparentemente dissonanti, l'iconografia ortodossa parla profondamente al nostro spirito.
Dopo aver dato sul nostro sito le informazioni sulla nascita e lo sviluppo della missione ortodossa in Pakistan, vediamo oggi il recente reportage della fondazione di una nuova parrocchia a Hyderabad. Tra le difficoltà economiche e sociali della comunità cristiana ortodossa in Pakistan, e la fede e la convinzione dei suoi membri, emerge un quadro di grande sincerità e dignità. Presentiamo l’articolo sulla parrocchia di Hyderabad nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
In questi giorni è in visita in Piemonte l'archimandrita Mtanios Haddad, parroco della basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma, e apocrisario (rappresentante) del patriarcato melchita di Antiochia presso la Santa Sede. Siamo stati felici di averlo in visita presso la nostra chiesa, nel corso di incontri di sensibilizzazione alla tragica situazione del popolo siriano. Ringraziamo di cuore l'impegno di Enrico Vigna (nella foto, accanto a padre Haddad) in favore delle popolazioni sofferenti del Medio Oriente, tanto generoso quanto quello per i progetti di aiuto ai più bisognosi dell'ex-Jugoslavia.
Uno dei rari aspetti francamente grotteschi dell’iconografia ortodossa è costituito dalle icone di san Cristoforo, dove le raffigurazioni di un santo dalla testa di cane (in Oriente) o di un gigante (in Occidente) presentano particolari mostruosi che ai nostri occhi sembrano contrastanti con l’idea stessa di un santo. In un lungo saggio, di cui sono per ora apparse le prime due parti sul blog Orthodox Arts Journal, Jonathan Pageau ci guida attraverso il simbolismo dello straniero “ai confini del mondo”, che nonostante sia in contrasto stridente con il centro della civiltà, tuttavia non è escluso dalla santità. Presentiamo la prima parte del saggio su san Cristoforo nella sezione “Santi” dei documenti.
Un articolo in francese (15 settembre 2013) del giornalista svizzero Ian Hamel ha attirato l’attenzione della blogosfera ortodossa, in particolare tra chi è attento a monitorizzare le conversioni religiose. In Agiaria, la regione della Georgia sud-occidentale che ha per capitale il porto di Batumi, è in corso un fenomeno in assoluta controtendenza nel mondo: un ritorno di massa al cristianesimo ortodosso di popolazioni islamizzate sotto l’impero ottomano. Esaminiamo anche noi questo fenomeno con la nostra traduzione italiana dell’articolo di Ian Hamel nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Il 23 settembre abbiamo avuto occasione di incontrarci con il nostro arcivescovo Mark di Egor'evsk (qui davanti alla basilica di sant'Ambrogio, con il segretario della diocesi padre Antonij e i parroci di Milano e Torino). Speriamo che a questo primo incontro possano presto seguirne altri, con nuovi sviluppi delle nostre chiese in Italia. Per ora, grazie di cuore e un augurio di molti anni a Vladyka Mark!
Il nostro arcivescovo Mark ha celebrato la Divina Liturgia della Natività della Madre di Dio a Padova, nel corso dei festeggiamenti del decimo anniversario della fondazione della parrocchia. Dal Piemonte c'è stata una buona rappresentanza: vediamo nelle foto, oltre ai nostri padri Victor e Vitalie e al diacono Nicolae, anche padre Gheorghe Ursache della parrocchia della Risurrezione a Moncalieri e padre Alexei Cărpineanu.
Nel blog del sito Orthodox England, padre Andrew Phillips analizza il tema degli estremismi nella Chiesa Ortodossa, esemplificati nel rinnovazionismo e nel vecchio calendarismo del XX secolo, e di come la caduta in queste posizioni estreme abbia sviato molti da una visione autenticamente ortodossa. L’autentica Ortodossia è caratterizzata dalla sobrietà, e le visioni polarizzate, sia “progressiste” che “tradizionali”, si fanno immediatamente riconoscere per la mancanza di questo elemento essenziale: le risposte di padre Andrew ci fanno capire la portata di alcuni fenomeni dell’Ortodossia contemporanea attraverso questa chiave di lettura. Presentiamo il recente saggio di padre Andrew nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.
22/09/2013
Gli aleviti della Turchia e la loro strana vicinanza al cristianesimo ortodosso
I recenti avvenimenti in Siria hanno reso un po’ più noti gli aleviti, o alawiti, la popolazione originaria delle zone costiere della Turchia Meridionale e della Siria nord-occidentale, a cui appartiene la famiglia del presidente Assad e buona parte dei quadri dirigenziali dell’odierna Siria. Anche se classificati come musulmani sciiti, gli aleviti hanno le loro “peculiarità”, in parte condivise dai betkashi dell’Albania (da cui proveniva Kemal Atatürk), e che non è difficile intepretare come sopravvivenze di elementi del cristianesimo ortodosso. Questo può aiutare a capire le ragioni della strana alleanza tra alawiti e cristiani in Siria, e dell’obiettivo di sterminio di entrambe le minoranze che si pongono le frange islamiste dei ribelli siriani. Nella sezione “Geopolitica ortodossa”, presentiamo l’articolo sugli aleviti della Turchia del giornalista greco Nikos Chiladakis, presentato da John Sanidopoulos nel blog Mystagogy.
Presentiamo nella sezione “Santi” dei documenti un estratto della vita di santa Elisabetta Feodorovna (al secolo Elisabetta d'Assia-Darmstadt, 1864-1918), la cognata dell’imperatore Nicola II e martire della rivoluzione bolscevica, le cui reliquie riposano oggi al convento di santa Maria Maddalena nel Getsemani a Gerusalemme. Dalla conversione all’Ortodossia alle sue attività filantropiche prima della morte del marito il granduca Sergio, dalla sua tonsura monastica alla fondazione di un convento in cui l’ascesi era affiancata da un’intensa assistenza ai poveri, dalla sua morte da martire alla sua venerazione in tutto il mondo, ogni particolare della vita di santa Elisabetta è affascinante da descrivere.
Abbiamo avuto il piacere di accogliere in visita a Torino il vescovo Stefan di Gomel' (Belarus), accompagnato dal nostro decano regionale, l'archimandrita Amvrosij (Makar). Anche se non è il primo dei vescovi dell'Esarcato di Bielorussia del Patriarcato di Mosca ad avere visitato Torino, Vladyka Stefan è il primo che abbiamo potuto ospitare presso la nostra chiesa... e ci auguriamo di poterlo fare ancora!