All’approssimarsi dell’ultima sessione del Sinodo sella Chiesa di Grecia (26-28 agosto 2019) e durante tutta la sua durata, siamo stati letteralmente inondati di notizie sul riconoscimento della nuova struttura ucraino-fanariota da parte della Chiesa di Grecia. Tale riconoscimento è stato dato come “probabile”, “certo” e addirittura “ratificato”, quando la realtà è che c’è stato ancora una volta un rinvio della decisione, con abili mosse di scarico di responsabilità che il nostro amico George Michalopulos ha descritto con un’appropriata analogia come il gioco del “passaggio della patata bollente”. Per capire veramente cosa sia successo (e per passare in rassegna un po’ di esempi filo-fanarioti di fake news), vi presentiamo la traduzione italiana del saggio di Kirill Aleksandrov su questi giorni un po’ confusi.
Vi presentiamo in traduzione italiana la risposta di padre John Whiteford a un caso di grave dubbio relativo a un convertito che teme di non essere stato ricevuto davvero nella Chiesa perché il prete che lo aveva ricevuto ha apostatato. Il caso rientra nella risposta della Chiesa all’eresia donatista (nel quadro, le discussioni di sant’Agostino a riguardo), ed è estremamente attuale, perché tracce dell’eresia donatista si possono vedere in tutti i casi in cui si dubita della ricezione nella Chiesa ortodossa (o della “presenza della grazia” nella loro vita) di vari individui o gruppi di convertiti.
29/08/2019
Costantinopoli assegnerà al "metropolita" Epifanij Dumenko, persecutore della Chiesa ucraina, un premio per i diritti umani
Non abbiamo ulteriori commenti da fare sull’ipocrisia del Patriarcato di Costantinopoli: basta il titolo qui sopra, che potete trovare spiegato in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.
Oggi ben due dei nostri metropoliti hanno dovuto mandare messaggi di una certa forza sotto forma di lettere aperte: il metropolita Luka (Kovalenko, a sinistra nella foto) di Zaporozh'e e Melitopol' si rivolge ai monaci del Monte Athos a proposito della prossima visita del patriarca Bartolomeo, di cui vi abbiamo parlato ieri, mentre il metropolita Sergij (Chashin, a destra nella foto) di Singapore e dell'Asia sud-orientale scrive al metropolita Amvrosios di Corea del Patriarcato di Costantinopoli, a proposito delle affermazioni da questi pubblicate sulla presenza della Chiesa russa in Corea e nel mondo.
27/08/2019
Perché il patriarca Bartolomeo sta andando al Monte Athos
Ascoltiamo in traduzione italiana come Taras Rebikov ci spiega l’imminente viaggio del viaggio del patriarca Bartolomeo al Monte Athos, con la sua ragione apparente (la festa del bicentenario della chiesa del monastero Xenophontos) e il motivo reale della visita (ottenere alleati tra i monaci athoniti a sostegno della sua avventura anti-ecclesiale in Ucraina). Come conclude Rebikov nel suo saggio, se al Monte Athos hanno sempre pregato per il mondo, ora è giunto il momento perché nel mondo preghiamo per il Monte Athos.
26/08/2019
Metropolita Luka: la polizia protegge le marce LGBT ma rimane passiva nei sequestri delle chiese
Il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e, per il quale non abbiamo mai abbastanza parole di apprezzamento, mette il dito su una piaga che mina la credibilità delle forze dell’ordine dell’Ucraina: per i fenomeni di doppi standard che ormai conosciamo bene, quegli stessi poliziotti che prevengono qualsiasi disordine ai raduni per i diritti degli omosessuali, sono invece ciechi (o addirittura criminalmente omertosi) di fronte alle violazioni dei diritti dei credenti ortodossi. Vi presentiamo le parole di vladyka Luka in traduzione italiana.
Vi presentiamo una miscellanea di foto d’autore sull’esperienza estiva delle isole Solovki, tra vita monastica, natura incontaminata e le bellezze della Tebaide del Nord.
24/08/2019
Ciechi all'improvviso: perché il Fanar non è più in grado di vedere la Chiesa ortodossa ucraina
In un’altra delle sue ottime analisi, Kirill Aleksandrov ci spiega in traduzione italiana il fenomeno della “cecità selettiva” che sembra avere colpito la gerarchia fanariota di fronte alla Chiesa ortodossa ucraina, che resta tuttora la presenza religiosa più ampia e significativa dell’Ucraina. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante, e costituisce una delle più infami violazioni canoniche di cui il Patriarcato di Costantinopoli sarà prima o poi chiamato a rispondere.
23/08/2019
Cristo ha fatto citazioni dalla Bibbia dei Settanta?
Padre John Whiteford continua a spiegarci le correlazioni tra il Nuovo Testamento e la Bibbia greca dei Settanta, che è la base dell’Antico Testamento usato nella Chiesa ortodossa. Vi presentiamo la traduzione italiana della sua breve spiegazione nella sezione “Domande e Risposte” dei documenti.
Pensate davvero che il nostro sito vi abbia spiegato ormai di tutto e di più sull’Ucraina? Credete di avere imparato tutto quel che può sapere un osservatore non appiattito sul pensiero unico dei media atlantici? Vi sentite pronti a occupare una cattedra di ucrainologia in qualunque istituto di studi non retto da uniati galiziani? Ebbene, confidiamo di riuscire ancora a sorprendervi con qualcosa che non avevate ancora immaginato.
1) Il nostro amico George Michalopulos (nella foto), in uno dei suoi post sul blog Monomakhos che vi abbiamo tradotto in italiano, propone l’uso del termine ucrocefalia per definire il progetto fanariota in ucraina. Stanco di vedere storpiato il senso della parola autocefalia per descrivere qualcosa di radicalmente diverso, ci invita a usare questo neologismo per sottolineare che effettivamente quella che è stata chiamata “autocefalia dell’Ucraina” è tutt’altro che un’autocefalia, e ci ricorda che una Chiesa o è autocefala oppure non lo è (memorabili i suoi paragoni biologici: una ragazza o è vergine oppure non lo è, è una donna non può essere “solo un poco incinta”). Ci auguriamo che l’uso del termine ucrocefalia porti una ventata di aria pulita nel mondo ortodosso, e se servirà ad aprire un dibattito sulle attuali autocefalie “zoppe” come quella della Chiesa di Grecia, tanto meglio.
2) Sul versante geopolitico, leggete sul Saker blog italiano il lucido articolo d’analisi del nostro amico Saker sulle opzioni limitate che la nuova presidenza ucraina potrà offrire al futuro del paese.
21/08/2019
Nonostante i continui sequestri di chiese, la Chiesa ucraina è cresciuta di 184 parrocchie e 30 monasteri sotto il metropolita Onufrij
Eccovi la traduzione italiana di alcune novità registrate nel corso delle celebrazioni dei 5 anni dall’intronizzazione di vladyka Onufrij (nella foto) a metropolita di Kiev e di Tutta l’Ucraina: un vero pastore per la vera Chiesa.
20/08/2019
Petizione di sostegno all’arcivescovo Jean (Renneteau) di Rue Daru
Vi presentiamo la traduzione italiana di una petizione online apparsa in francese, inglese e russo a sostegno dell’arcivescovo Jean (Renneteau), che il 7 settembre si troverà a dirigere una movimentata assemblea generale della sua arcidiocesi, di fronte alla proposta di accoglimento avanzata dalla Chiesa russa. Potete firmare anche voi la petizione (in forma esplicita oppure anonima), e unirvi alle centinaia di persone (ben oltre alle previsioni iniziali) che hanno già manifestato solidarietà al lavoro onesto e pacifico di monsignor Jean.
Vi presentiamo la traduzione italiana dell’analisi di Kirill Aleksandrov sugli errori della gestione fanariota della crisi ucraina, errori a volte tanto evitabili e grossolani da fare del patriarca Bartolomeo il “primo senza eguali” a screditarsi di fronte all’intero mondo ortodosso.
Matfey Shaheen ci ha offerto una delle più dettagliate analisi delle recenti processioni a Kiev, aiutandoci a vedere la sostanziale differenza tra manifestazioni religiose di popolo e manifestazioni politiche ammantate di elementi religiosi. Vi presentiamo quest’analisi in traduzione italiana.
17/08/2019
Metropolita Antonij: avere un simile primate è una grazia di Dio per noi
Vi presentiamo in traduzione italiana alcune parole del metropolita Antonij (Pakanich) di Borispol e Brovary riguardo a sua Beatitudine Onufrij, il metropolita di Kiev e di Tutta l’Ucraina, che siamo immensamente onorati di considerare come un autentico amico della nostra parrocchia. Concordiamo in pieno con le parole di vladyka Antonij, che ci spiega come nel momento più difficile della vita della Chiesa ortodossa ucraina un primate completamente dedito a Cristo è il miglior incoraggiamento che i credenti possano avere.