Il cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina crede che la saggezza della Chiesa conciliare dovrebbe dare una valutazione alle azioni del patriarca Bartolomeo
Attraverso un'intervista del metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) a Ria Novosti, di cui vi presentiamola traduzione italiana, si riprendono i temi lasciati aperti dalla visita del patriarca Bartolomeo a Kiev, ma in un'ottica più globale, che coinvolge le reazioni della comunità internazionale e delle altre Chiese ortodosse, il tema dell'unione con Roma e le paure di una nuova guerra globale.
30/08/2021
In che modo il cristianesimo ortodosso è diverso dall'islam?
Vi presentiamo un articolo di confronto teologico, forse fin troppo semplice, ma utile a spiegare quanto i messaggi di due religioni possono essere tanto distanti tra loro, quanto la fede in Dio può essere distante dall'ateismo.
29/08/2021
Le implicazioni della visita del patriarca Bartolomeo
Kirill Aleksandrov ci ha offerto una riflessione "a caldo" su ciò che è accaduto durante la visita del patriarca Bartolomeo a Kiev. Possiamo perdonare a un analista professionale la tentazione di essere più... analitico, e vi presentiamo la sua successiva riflessione sulle implicazioni della visita recente: implicazioni per il Fanar, per il governo ucraino, per la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", per l'intera Ortodossia e per la Chiesa ortodossa ucraina.
28/08/2021
L'auto-convalida come obiettivo finale degli scismatici della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"
Vi presentiamo l'intervista all'archimandrita Markell (Pavuk, nella foto), padre confessore dell'Accademia teologica e del Seminario di Kiev, sulle motivazioni degli scismatici. In un'analisi concorde con quella di molti altri osservatori della crisi ucraina, padre Markell delinea il motivo conduttore degli scismatici nell'auto-validazione, che spiega il loro bisogno di essere riconosciuti anche al di là della ragione e del buon senso. Ovviamente, chi manovra gli scismatici (il Fanar, le autorità americane, diverse istanze del potere e della vita politica ucraina) non ha le loro stesse motivazioni, e da questi interessi differenti e sovrapposti nascono molte delle contraddizioni di questa crisi.
27/08/2021
Il patriarca Bartolomeo a Kiev: prime dichiarazioni e conclusioni
Ora che il patriarca Bartolomeo ha lasciato Kiev, possiamo iniziare a riassumere ciò che è accaduto con l'analisi di Kirill Aleksandrov, che esamina le violazioni legali, le ipocrisie, le paure immotivate e gli inviti al caos che questa visita ha inflitto all'Ucraina, e si chiede cosa porterà la "nuova realtà" fittizia che il Fanar sta cercando di forzare sul paese.
26/08/2021
Il tomos dei laici della Chiesa ortodossa ucraina al patriarca Bartolomeo I di Costantinopoli
Sul nostro sito abbiamo analizzato usque ad nauseam il carattere del tomos della cosiddetta “autocefalia” ucraina, confrontandolo con gli esempi storici dei precedenti documenti d’autocefalia (per chi si sia perso la serie, ecco la prima e la seconda parte della rassegna). Oggi abbiamo avuto un documento che, anche se ricalca esteriormente il tomos fanariota del 2019 (originale greco, intestazione con miniature bizantine, nella foto), porta un messaggio radicalmente diverso e di cui forse si parlerà a lungo nella storia: la lettera indirizzata al patriarca Bartolomeo dai credenti laici, esasperati dal suo comportamento anticanonico e distruttivo. Vi invitiamo a leggere con attenzione il testo italiano di questo nuovo documento, per capire quanto la partecipazione dei laici ortodossi al processo decisionale nella Chiesa non sia un pio desiderio, ma una realtà dei fatti.
25/08/2021
Recensione del libro del metropolita Nikiphoros sulla crisi ucraina
Il testo storico-teologico prodotto dal metropolita Nikiphoros di Kykkos e Tyllyria, che mette a nudo l'inanità delle pretese fanariote sull'Ucraina, è oggi disponibile in greco, russo e inglese, ma presumibilmente non si troverà chi sia disposto a tradurlo e pubblicarlo per il modesto pubblico di lingua italiana. Per fortuna, il sito Orthodox Synaxis ci mette a disposizione una breve recensione dell'opera, scritta dal professor Alexander Pavuk (nella foto) della Morgan State University nel Maryland.
24/08/2021
Né carne né pesce: come smentire gli scismatici a tavola
Sulla pagina Facebook del "vescovo" Gavriil (Krizina) della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sono apparse alcune foto della cena di gala offerta al patriarca Bartolomeo durante la sua visita a Kiev. Le abbondanti fritture servite in quello che avrebbe dovuto essere un giorno di digiuno fanno pensare a tre cose:
1. La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" segue ancora il Vecchio Calendario (e pertanto il giorno della cena sarebbe un giorno di digiuno), anche se singole voci al suo interno premono per un cambiamento. Ma finché questo cambiamento non avviene, chi non rispetta i digiuni compie un'azione scorretta. E quando a non rispettare i digiuni è l'intero "episcopato", siamo in presenza di una vera e propria ipocrisia.
2. Per chi cerca un'attenuante dicendo che le fritture possono essere di pesce invece che di carne, ricordiamo che in quel giorno le regole del digiuno ortodosso vietano sia la carne che il pesce.
3. La cena è stata ospitata dall'ambasciata greca a Kiev, e pertanto c'è chi afferma che "quando vai in un paese, segui le regole di quel paese". Questa sarebbe una buona giustificazione per un viaggiatore ortodosso che fa un pellegrinaggio in un paese in cui si seguono regole diverse, ma quando un intero "episcopato" fa una visita a un'ambasciata nella capitale del PROPRIO paese, la giustificazione suona molto stiracchiata, soprattutto alla luce delle pretese di "autocefalia" della presunta Chiesa locale.
In definitiva, piccoli dettagli come il diritto di un prete mitrato di celebrare con la mitra, o il diritto di seguire i propri digiuni secondo il proprio calendario nel proprio paese, non sono così importanti se presi singolarmente, ma tutti assieme provano quanto gli scismatici ucraini siano indifferenti all'Ortodossia e totalmente incapaci di rappresentarla.
Abbiamo ricevuto le immagini di un grande abito monastico realizzato dal nostro confratello ieromonaco Hristofor (Bordian) del monastero del Cristo Pantocratore ad Arona. Vi presentiamo le foto dell'abito, da cui possiamo notare che tutte le scritte tradizionali sono in lingua italiana. Da quanto sappiamo, si tratta del primo grande abito del genere mai realizzato, e a nome di tutti gli ortodossi dei paesi di lingua italiana, ringraziamo padre Hristofor per questo segno di crescita e di maturazione dell'Ortodossia locale.
Ci auguriamo un giorno di veder tonsurare un monaco o una monaca proprio con questo grande abito, e speriamo che seguano altre dedicazioni simili della propria vita al Signore.
22/08/2021
Cronaca di un giorno di testimonianza della fede ortodossa
Il 21 agosto a Kiev sono successe tante cose che il nostro modesto mezzo parrocchiale non solo non riesce a monitorare per voi, ma non riesce neppure a seguire le notizie al ritmo a cui arrivano. Poiché ci mancano il tempo e le forze per tradurre e raccontare l’accaduto, vi lasciamo un reportage fotografico che riprende alcuni degli oltre 10.000 partecipanti all’incontro di preghiera di fronte alla Verkhovna Rada dell’Ucraina (molti non sono riusciti a stare nella Piazza della Costituzione adiacente al parlamento, e hanno dovuto occupare l’attiguo Mariinskyj Park). Ta le varie curiosità, vediamo anche un “Tomos dei laici della Chiesa ortodossa ucraina al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I”, che a tempo debito saremo interessati a tradurre per voi. La più bella testimonianza, a nostro parere, è quella che potrete vedere nella terza delle fotografie del reportage: un giovane che regge un cartello artigianale con su scritto “L’ecclesiologia ortodossa vince!”. Non sapremmo immaginare un titolo migliore per queste immagini.
Vi presentiamo la testimonianza della famiglia di un prete serbo (nella foto) che costituisce l’ultimo nucleo di cristiani ortodossi in una città fondata da un santo re serbo, e che fino a pochi anni fa ne portava ancora il nome.
20/08/2021
Durante la funzione con il capo del Fanar, ai "preti" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sarà vietato indossare le mitre
Vi riportiamo una notizia che in sé sarebbe solo un’insignificante particolare cultuale, ma che rivela volumi interi sulla cura "paterna" che il Fanar riserva alle "razze inferiori" delle altre Chiese ortodosse. La mitra è un copricapo che le Chiese ortodosse di tradizione greca riservano ai soli vescovi, ma che le Chiese di tradizione russa (inclusa quella ucraina, anche nella variante scismatica) concedono anche ai preti come segno di onorificenza. Naturalmente, nelle Chiese greche la questione della mitra dei preti è disprezzata come "innovazione recente", e naturalmente il fatto che Chiese di origine apostolica come quella armena abbiano concesso fin dal primo millennio le mitre perfino ai diaconi viene convenientemente posto sotto silenzio (potrebbe sfatare il mito della "razza sovrana" ortodossa...). Ora, per celebrare la visita del patriarca Bartolomeo a Kiev, la nuova Chiesa "autocefala" di obbedienza fanariota si priva della sua stessa tradizione ecclesiale per compiacere il suo nuovo padrone, e nemmeno sul territorio di una rappresentanza diretta del Fanar (come sarebbe la chiesa di sant’Andrea a Kiev), ma proprio nel luogo che gli scismatici considerano il centro della loro "indipendenza" ecclesiale, la cattedrale di santa Sofia. Si può comprendere come mai questi piccoli particolari abbiano generato nel pubblico ucraino, ormai stanco di retorica, i più accesi dibattiti e le più sonore pernacchie.
19/08/2021
Due saggi sulle reazioni al patriarca Bartolomeo in Ucraina
Ora che dal Fanar è stata confermata la visita ufficiale in Ucraina, occorre valutare cosa faranno a proposito i credenti ortodossi del paese. Vi invitiamo a leggere due saggi piuttosto rivelatori: il primo, di Kirill Aleksandrov, spiega le ragioni della richiesta di un incontro (tutt’altro che irenico) richiesto dai laici ortodossi ucraini; il secondo, di Oksana Kostjushenko, esamina le domande principali che vengono dal necessario cambio di rotta della reazione popolare, ora che protestare contro una visita che si terrà comunque non è più un’opzione di particolare efficacia.
18/08/2021
La voce dei nostri credenti - si espande il flash mob contro la visita del patriarca Bartolomeo
A Bolgrad (minuto 0:23) sentiamo come la protesta è espressione di molte etnie ortodosse; a Izmail (minuto 1:47) l'arcivescovo Sergij di Bolgrad ricorda come la storia si ripete, e inchioda il Patriarcato di Costantinopoli alla responsabilità di avere sostenuto cent'anni fa lo scisma dei rinnovazionisti filo-sovietici.
Quante volte noi ortodossi abbiamo sentito dire che il pane benedetto della Liturgia, così come l’acqua santa, si deve consumare al mattino a stomaco vuoto? Quanti di noi si sono dati la briga di chiedere in quale punto della Tradizione della Chiesa è stata codificata questa regola? Ebbene, non solo la regola non esiste in alcuna fonte autorevole, ma al contrario una fonte di grande autorevolezza, il Tipico (il libro che regola lo svolgimento di tutte le funzioni pubbliche del culto) denuncia esplicitamente un tale obbligo come “sbagliato”! Vi presentiamo l’articolo che ne parla, non certo per metterci a incoraggiare il consumo di prosfore e acqua santa dopo i pasti, ma per ricordare che non possiamo presentare come obblighi ecclesiali quelle che sono tutt’al più pie usanze. Di nuovo, affermare che è sbagliato l’obbligo di consumare prosfore e acqua santa a stomaco vuoto non significa che non si possa farlo (di fatto, molti cristiani iniziano così la loro giornata, accanto alle preghiere del mattino): significa solo che non si deve imporlo a tutti come un insegnamento o un precetto della Chiesa.