Pravoslavie.ru riporta la notizia dell'esumazione delle reliquie del più famoso santo georgiano contemporaneo, padre Gabriel (Urgebadze), di cui abbiamo presentato la vita in italiano sul nostro sito.
Sabato 22 febbraio 2014, a Mtskheta (l'antica capitale del regno georgiano di Iberia) le reliquie del stanto taumaturgo e folle per Cristo, l'anziano Gabriel (Urgebadze), sono state piamente disseppellite dalla tomba nel convento di Samtavro e portate in processione, con l'assistenza di soldati, alla cattedrale di Svetitskhoveli, nota come "il cuore della Georgia" (dove è custodita una delle più grandi reliquie del mondo cristiano, la tunica di Cristo), in attesa della traslazione alla cattedrale della santa Trinità di Tbilisi.
Un video da YouTube con testimonianze (in georgiano) documenta l'evento. Siamo particolarmente felici di vedere tra i partecipanti, al minuto 1:55, l'amico della nostra parrocchia, il metropolita Nikolozi di Akhalkalaki e Kumurdo.
28/02/2014
L'apertura delle reliquie di san Giovanni Maksimovich
Nei giorni in cui sono esumate le reliquie del più grande taumaturgo ortodosso georgiano dei nostri tempi, l’anziano Gabriel (Urgebadze), non è fuori luogo narrare la storia del rinvenimento delle reliquie del più grande taumaturgo ortodosso russo dei nostri tempi, l’arcivescovo Ioann (Maksimovich) di Shanghai e San Francisco. Incidentalmente, a entrambi i santi è stato tributato il titolo di folli in Cristo, un’adeguata risposta cristiana alle follie del XX secolo. In un toccante racconto dell’arciprete Petr Perekrestov, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Santi” dei documenti, leggiamo come le reliquie dell’arcivescovo Ioann sono state trovate incorrotte nel 1993, un anno prima della sua canonizzazione.
28/02/2014
"Culturicidio" in Ucraina: il primo atto del nuovo "parlamento" schiaccia le minoranze linguistiche
Il Centro per i diritti umani del Consiglio mondiale del popolo russo (Всемирный русский народный собор) ha invitato le autorità ucraine a una politica linguistica equa nel paese.
"È simbolico che il primo (!) atto significativo del parlamento dell'Ucraina nella sua forma attuale è stata la cancellazione della legge, in vigore fino al 22 febbraio, sulla tolleranza delle lingue", ha detto il centro in una nota trasmessa martedì a "Interfax-Religion".
Gli autori del documento hanno ricordato che la legge cancellata permetteva alle regioni in cui una popolazione di minoranza supera il 10% della popolazione totale di usare la lingua della minoranza etnica come seconda lingua ufficiale (regionale). In alcune regioni dell'Ucraina tale diritto è esteso agli ungheresi, ai romeni e a molte altre lingue, ma soprattutto alla più diffusa lingua russa.
Il Centro per i diritti umani ha riferito che in Europa la pratica del bilinguismo regionale, che tiene conto dei diritti linguistici delle minoranze nazionali, è stabilita nella Carta europea delle lingue regionali ed è diffusa su larga scala .
"Esempi paradigmatici sono lo stato regionale della lingua svedese in Finlandia, della lingua finlandese in Svezia, della lingua tedesca in Danimarca, della lingua frisone in Germania e così via, per non parlare di quei paesi multinazionali, come il Belgio e la Svizzera, dove è adottato il principio del federalismo linguistico, per non violare gli interessi di una delle comunità etniche", dice il documento.
Come affermato dagli autori, contro una prassi internazionale comune adottata sia nell'Europa occidentale sia in quella orientale, "le azioni dei politici in Ucraina sembrano una transizione verso una politica di discriminazione etnica e di culturicidio".
"Il Centro per i diritti umani del Consiglio mondiale del popolo russo attende dai politici ucraini il rifiuto di un approccio discriminatorio verso le lingue e i diritti linguistici dei gruppi etnici che vivono nel paese", dice il comunicato.
Il Consiglio mondiale del popolo russo è un'organizzazione internazionale, che è stata fondata nel 1993 ed è divenuta una tribuna pubblica pan-russa di pensiero. Agli incontri del Consiglio hanno partecipato rappresentanti di tutti i rami del governo, di associazioni pubbliche, delle forze dell'ordine, dell'alto clero delle religioni tradizionali della Russia, di docenti e studenti, di uomini di scienza e di cultura. A capo del Consiglio è il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'. Nel 2005 al Consiglio è stato concesso uno speciale status consultivo presso le Nazioni Unite.
Alla sera del 24 febbraio, alla nostra Lavra hanno cominciato ad arrivare molte telefonate che avvisavano di una provocazione pianificata a Pochaev. Il senso della provocazione prevedeva che donne e bambini, portati sul luogo, avrebbero dovuto entrare in una delle chiese della Lavra di Pochaev e non uscirne più. Più tardi, quando gli addetti avrebbero chiesto ai visitatori di lasciare la chiesa, era prevista l'organizzazione di un putiferio, che i giornalisti avrebbero dovuto fotografare e filmare, inviandolo con commenti rilevanti ai media.
Avendo saputo questo, oggi, 25 febbraio, i fedeli hanno iniziato a raccogliersi in mattinata presso la Lavra. In seguito, quando hanno saputo della partenza degli autobus dei provocatori da Ternopol, hanno bloccato l'ingresso centrale del monastero. All'arrivo degli scismatici, la fraternità monastica e i cristiani ortodossi hanno formato un denso muro vivente di fronte alle porte sante del monastero, dove hanno officiato inni acatisti. Vedendo la situazione attuale gli scismatici si sono resi conto che oggi non sarebbero stati in grado di realizzare il piano criminoso da loro ideato. Pertanto, dopo aver pregato al monumento di Bendery, se ne sono andati.
Alle 15 la situazione si è stabilizzata, ma ci sono informazioni che oggi ci saranno ancora alcuni autobus con "ospiti" da Ternopol.
27/02/2014
Video-intervista: una visita a casa del patriarca Kirill
Nel corso delle celebrazioni dei 5 anni dall’intronizzazione del patriarca Kirill, il canale televisivo del Patriarcato di Mosca ha realizzato un’intervista televisiva: Pjotr Tolstoj, che era già stato l’intervistatore del patriarca nel primo video dopo l’intronizzazione, torna alla residenza patriarcale di Chistyj Pereulok a Mosca per porre a sua Santità una serie di domande sulla sua vita e il suo servizio, nonché sulla situazione della Chiesa a 5 anni di distanza. Presentiamo il video con la trascrizione in russo offerta dal portale Pravmir, oltre alla nostra traduzione italiana, nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Due anni fa, proprio nella settimana dei latticini, avveniva a Mosca il grande lancio pubblicitario del fenomeno Pussy Riot nel mondo mediatico globale. Israel (Adam) Shamir (nella foto), discusso e prolifico scrittore ortodosso russo-israeliano, dedica al fenomeno un articolo di rara chiarezza di analisi, che parla poco delle teppiste in sé, e molto delle questioni di opinione, di fede e di politica che hanno ingigantito il fenomeno nel mondo, con una particolare attenzione al ruolo della Chiesa russa, “pericoloso” per certi tipi di interesse politico ed economico. Riportiamo la traduzione italiana dell’articolo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
26/02/2014
Punti di vista di stato e Chiesa sulla situazione ucraina
Nella grande quantità di disinformazione e di notizie pilotate sull’Ucraina che siamo stati costretti a sorbirci negli ultimi mesi, non guastano due punti di vista, uno geopolitico e l’altro ecclesiastico, sul perché in Ucraina non conviene troppo giocare all’autonomismo.
Il portale Pravoslavie.Ru ospita tra le sue segnalazioni dai media l’articolo intitolato Ucraina: Non si tratta di Europa contro Russia, di John Laughland, direttore degli studi all’Istituto per la Democrazia e la Cooperazione a Parigi. Abbiamo preparato una traduzione dell’articolo, ma siamo stati battuti sul tempo dal quotidiano on-line L’Indipendenza, a cui rimandiamo per un testo che ci spiega quei danni dell’europeizzazione che la stampa generalista non ci ha presentato finora.
Sul versante ecclesiastico, l’arcivescovo (oggi metropolita) Aleksandr (Drabinko) di Perejaslav-Khmelnytskij e vicario della metropolia di Kiev (nella foto) ci spiega il punto di vista ortodosso sull’autocefalia e sull’unità dei credenti nel paese, in un’intervista pubblicata da oltre un anno ma drammaticamente attuale in questi giorni, e che presentiamo in russo e in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
26/02/2014
Lo studio è inebriante, la conoscenza è bella, la fede è infinita
Lo studio è inebriante. Il nostro mondo è fatto con inimmaginabile bellezza e sapienza. Queste due cose valgono la pena di essere scoperte quanto più possibile. Bisogna solo farlo con umiltà umana, non con l'audacia di uno pseudo-dio. È una cosa che va essere affrontata entro i propri limiti.
La conoscenza, la comprensione e la sapienza umana non sono infinite né complete. E la natura stessa ci mostra i nostri limiti.
L'universo presenta il principio di singolarità (un'anomalia matematica). Nasconde il proprio segreto. Secondo il principio di incertezza, mentre la natura rivela un segreto ne nasconde un altro.
Abbiamo la benedizione di conoscere molte e grandi cose, ma siamo destinati a non conquistare l'infinito e la globalità.
Ma questo infinito e questa globalità, che sono al di là dei nostri sensi e conoscenza, ci portano a Dio. Chi è preso da vertigini per la loro conoscenza ha perso Dio. La sua vita è come una catena e ogni anello è un anello di successo. Ma il risultato finale è un fallimento totale e una perdita.
La conoscenza è molto bella, ma fa poco per liberarci. Ha dei confini ed è limitata. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno della fede. Questa ci porta all'infinito e alla globalità.
Fonte: blog dell'ufficio stampa della metropolia di Veria (Berea)
25/02/2014
Il metropolita Onufrij di Chernovtsy eletto locum tenens a Kiev
Dopo la certificazione medica dell'incapacità del metropolita Vladimir (Sabodan) di svolgere le proprie funzioni, il Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Ucraina si è riunito a Kiev il 24 febbraio sotto la presidenza del metropolita Agafangel (Savvin) di Odessa e Izmail - primo membro del Sinodo per anzianità - per eleggere il nuovo locum tenens della Metropolia di Kiev.
Il Sinodo ha eletto a scrutinio segreto il metropolita Onufrij di Chernovtsy e Bucovina (al secolo Orest Vladimirovich Berezovskij, nato il 5 novembre 1944 nel villaggio di Kortyny, distretto di Vashkovskij, in Bucovina). L'elezione del locum tenens non ci stupisce, perché per anni abbiamo sentito indicare il metropolita Onufrij come il successore naturale al trono primaziale di Kiev, con l'assenso di tutti (tranne di quelli che dovranno perderlo come loro metropolita a Chernovtsy).
Non abbiamo alcun dubbio nel dichiarare che vladyka Onufrij è stato finora il nostro più grande amico nell'episcopato del Patriarcato di Mosca, che non solo ci ha esteso una straordinaria ospitalità in Bucovina, ma che ha voluto personalmente venire a visitare le nostre parrocchie in Italia. Potremmo dire molto su di lui: un vero monaco (con esperienza monastica a Pochaev e alla Lavra della Trinità e di San Sergio, di cui è stato rettore), buon diplomatico (parla un buon inglese e un discreto romeno, che gli sono stati utili nelle relazioni inter-ortodosse e con la diaspora), ha avuto un ruolo fondamentale nella riconciliazione con la Chiesa russa all'estero, e soprattutto offre le migliori garanzie di persona incorruttibile. Ricordiamo il suo primo atto da vescovo locale, quando l'amministrazione regionale della Bucovina (passata dal comunismo al nazionalismo ucraino senza soluzione di continuità), alla riapertura delle chiese di Chernovtsy, volle strappare la cattedrale al Patriarcato di Mosca per darla agli scismatici indipendentisti: vladyka Onufrij si mise in sciopero della fame, resistendo per quasi due mesi e arrivando alle soglie della morte quando l'amministrazione si arrese. Tutto lascia pensare che la Chiesa ucraina avrà ora un primo ierarca con il quale ai nemici dell'Ortodossia non conviene scherzare. Mnogaja leta, Vkadyko!
21 agosto 2002: padre Ambrogio con l'arcivescovo (oggi metropolita) Onufrij e l'arcidiacono Job (oggi arcivescovo di Telmessos), di fronte alla cappella della Santa Sindone a Torino
25/02/2014
Un appello a una VERA rivoluzione nell'Ortodossia romena: ritorniamo al "Santo" nell'Olio Santo!
Da anni siamo colpiti, nelle parrocchie del Patriarcato di Mosca (soprattutto quelle che, per l'alta percentuale di fedeli moldavi, sono più vicine alla pratica dell'Ortodossia romena) da alcuni contrasti con le nostre rispettive pratiche dei sacramenti, e in nessun campo questi contrasti sono così stridenti come nell'Unzione degli infermi (taina Sfântului Maslu, o mistero dell'Olio Santo).
Di fronte alla pratica continua dell'Unzione pubblica, con l'aggiunta di elementi indubbiamente folcloristici ma niente affatto tradizionali, come la trasformazione del centro di una chiesa in un banco di bottiglie d'olio, pacchi di farina e candele accese, sentivamo da anni la necessità che qualcuno, parlando con autorevolezza da una base di conoscenza delle fonti storico-liturgiche romene, ci desse voce per fare un appello a far cessare questi abusi (perché di abusi si tratta!)
La tradizione della Chiesa ortodossa russa conosce la pratica dell'Unzione degli infermi come funzione pubblica, legata al cammino di pentimento e di reintegrazione dell'essere umano, e adatta in particolare alla Grande Quaresima. Per uso antico, questa forma pubblica dell'Olio Santo è officiata nelle nostre chiese UNA VOLTA ALL'ANNO. Ora, anche noi abbiamo i nostri estremisti, che invece sostengono che l'Unzione non deve mai essere officiata in forma pubblica, e pretendono di saperla più lunga del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa, che con il Verbale numero 130 della sessione del 25-26 dicembre 2012 ha dato le linee guida della celebrazione pubblica dell'Olio Santo (noi abbiamo riportato i dati relativi nel blog di questo sito in data 1 maggio 2013). D'altro lato, pressati da richieste sempre più ingenti di celebrazioni dell'Olio Santo, e infestati da tutta una serie di usanze pie ma erronee, abbiamo desiderato a lungo poter dire qualcosa di serio e di efficace a proposito.
Da alcuni giorni, il nostro confratello ieromonaco Petru (Pruteanu) ci ha presentato la risposta che cercavamo, sotto forma di una serie di semplici spiegazioni a un prete romeno disorientato dai diversi usi ma sincero nel suo desiderio di cercare la pratica più corretta e autentica della Chiesa. Presentiamo il testo di padre Petru nell'originale romeno e nella nostra traduzione italiana nella sezione "Domande e risposte" dei documenti.
25/02/2014
Dal nostro corrispondente a San Pietroburgo: lezione di russo tra i bliny
Il nostro diacono Eugenio Miosi ci ha mandato il reportage di una lezione di russo davvero globale e molto gustosa. Grazie, padre Eugenio, e auguri a tutti gli studenti dell'Accademia teologica.
Buona settimana dei latticini!
Vi invio le foto della lezione odierna di lingua russa.
Per gustare meglio la lingua russa le nostre insegnanti ci hanno proposto una lezione un po' diversa dal solito. Oggi abbiamo lasciato i libri e ci siamo dedicati ai bliny e ai dolci, conversando il più possibile in lingua russa e cercando di imparare i nomi delle varie leccornie che ci venivano offerte.
Una piccola lezione di comunione fraterna, dove due russe, tre greci, due macedoni, due filippini, un cambogiano e un italiano si sono ritrovati uniti oltre che nello studio di una lingua, attorno ad una sola tavola, quella che ci prepara al Grande digiuno della Chiesa e alla vera Mensa, quella dell'Agnello di Dio.
Esperienze così danno davvero un sapore diverso alla vita!
24/02/2014
Come stordire un portale ortodosso e diventare il sito numero 1 in Italia
Con la Domenica di Carnevale appena passata, si apre la Settimana dei Latticini (Maslenitsa) che oltre a offrire ai cristiani ortodossi un periodo di festeggiamenti a tavola (i mitici bliny ripieni di ogni ben di Dio!) lascia un certo spazio agli scherzi e all’ironia. Ci permettiamo anche noi un poco di contenuta ironia, suggerendo una metodologia per divenire in breve tempo il sito ortodosso numero 1 in lingua italiana (o per lo meno, per potersi presentare come tale). Il metodo, per funzionare, funziona; quanto a essere legittimo oppure etico... è tutto un altro discorso. Potrete scoprirne di più andando all’articolo, che abbiamo messo nella sezione “Pastorale” dei documenti (anche la sezione “Umorismo” sarebbe andata bene, ma le considerazioni sono ironiche solo per metà). Buona Maslenitsa a tutti!
Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti i dati su un’interessante collezione fotografica dedicata alle chiese di legno che si trovano nel nord della Russia: il progetto dell’architetto Richard Davies, finalizzato a far conoscere il patrimonio di queste chiese lignee e a finanziare la loro conservazione e restauro.
23/02/2014
La Fede dei nostri padri: mio nonno non era un ambientalista
Padre Geoffrey Korz, il sacerdote ortodosso canadese di cui abbiamo già tradotto alcuni articoli nel nostro sito, ci mette a confronto, in un ricordo dolce ma severo del proprio nonno, con la tendenza delle gerarchie ortodosse (nessuna esclusa, ma alcune in modo più marcato e sfacciato) di cavalcare l’onda dell’ambientalismo per essere più “rilevanti” nel dibattito pubblico. La conclusione di padre Geoffrey è disarmante ma ci fa pensare: suo nonno (un cristiano canadese non ortodosso) era più vicino alla mente dei Padri e alla coscienza della Chiesa, rispetto alle molte dichiarazioni ecclesiastiche odierne sulla “salvaguardia del creato”. Presentiamo l’articolo di padre Geoffrey Korz nella sezione “Etica” dei documenti.
23/02/2014
Notizia falsa dell'apertura di una chiesa cristiana in Arabia Saudita
MidEast Christian News, un'agenzia di stampa specializzata nei cristiani in Medio Oriente, ha dato il 19 febbraio una notizia attribuita a "fonti attendibili", sostenendo che al recente incontro al Cairo tra papa Tawadros II della Chiesa copta e l'ambasciatore saudita in Egitto, Ahmed Kattan, sarebbe stato raggiunto un accordo sulla costruzione della prima chiesa cristiana in Arabia Saudita. La notizia è stata rilanciata dal settimanale cattolico The Tablet il 21 febbraio.
Le fonti di MCN erano tanto attendibili che lo stesso 21 febbraio Coptic World ha pubblicato la smentita dello stesso papa Tawadros, riportando anche le parole di padre Paul Halim, portavoce ufficiale della Chiesa copta, che cerca di smontare le congetture sul contenuto del colloquio tra il papa e l'ambasciatore.