Vi presentiamo una raccolta di tre testimonianze sofferte ma autentiche di quanto gli ortodossi stiano subendo in Ucraina: il metropolita Luka di Zaporozh'e, che usando come metafora un evento reale, riflette sulle tragiche conseguenze della mancanza di buon senso; il metropolita Pavel di Vyshgorod, che attende alla Lavra delle Grotte di Kiev conseguenze pari a quelle del regime ateo del passato, e padre Tarasij Petrunak, un prete ucraino che serve sotto il Patriarcato di Costantinopoli in Spagna e si appella alla sua stessa gerarchia per combattere lo scempio di queste persecuzioni.
Vi presentiamo un saggio teologico di un nostro amico sacerdote dalla Florida, padre Johannes Jacobse, che spiega come i tentativi odierni di esplorare la femminilità di Dio, lungi dall'approfondire la fede cristiana, finiscono per esserne una perversione.
29/12/2022
I buoni propositi per l'anno nuovo del governo ucraino: la chiusura di due chiese della Lavra di Kiev
Alla sera di sabato 24 dicembre il metropolita Pavel (Lebed') di Vyshgorod e Chernobyl', abate della Lavra delle Grotte di Kiev, ha annunciato ai fedeli di essere stato avvisato che il 31 dicembre sarà l'ultimo giorno in cui alla Chiesa ortodossa ucraina sarà concesso di officiare nella cattedrale della Dormizione e nella chiesa della Trapeza (refettorio), i due principali luoghi di culto del complesso monastico.
La Lavra delle Grotte di Kiev, museo statale durante il regime comunista, nella parte superiore (che comprende le chiese principali) è dal 1988 una proprietà dello stato ucraino affittata alla Chiesa.
Ora, con l'intenzione di non rinnovare i contratti di locazione in scadenza, il governo ucraino condanna le chiese principali della Lavra alla chiusura, e a lungo tempo al degrado, poiché gli scismatici filo-governativi non hanno nemmeno il personale per poter tenere le chiese in ordine (per non parlare di fedeli per riempirle).
Come ci si poteva aspettare, la notizia è stata data senza nemmeno un decente preavviso. Perfino alle badanti è richiesto di notificare la cessazione del loro servizio con due settimane d'anticipo!
Se dobbiamo andare indietro nel tempo a una chiusura completa (senza nemmeno la trasformazione in un museo statale) dei luoghi di culto della Lavra, dobbiamo ritornare al tempo dell'occupazione di Kiev da parte delle truppe tedesche dal 1941 al 1944. Quanta saggezza nel detto francese Plus ça change, plus c'est la même chose ("Più le cose cambiano, più rimangono le stesse")...
Con questo soprannome, con cui i nativi chiamavano il famoso missionario sant'Herman dell'Alaska, è intitolata l'intervista al padre ierodiacono Herman (Murog, nella foto) del monastero di Valaam, che vi presentiamo in traduzione italiana. Il racconto di padre Herman è significativo per molti dettagli: nato nella stessa città e tonsurato nello stesso monastero del santo, ha avuto alcuni anni fa l'occasione di fare un pellegrinaggio sulle terre di missione del suo omonimo e celebre confratello.
In un momento in cui gli ortodossi di nuovo calendario hanno già festeggiato il Natale, e quelli di vecchio calendario attendono di farlo, vi presentiamo una serie di articoli apologetici che ci aiutano a spazzare via i pregiudizi e le falsificazioni sulle origini pagane della Natività di Cristo e a riscoprire le origini bibliche, patristiche e puramente cristiane di tante usanze della Chiesa, fino allo stesso albero di Natale.
Al mattino del 24 dicembre 2022, il metropolita Georgios (Papachrysostomou, nella foto) di Paphos è stato eletto nuovo arcivescovo di Cipro, ottenendo la maggioranza (11 voti) del voto del Santo Sinodo. Il voto dei vescovi ha ribaltato il voto popolare dei fedeli, che aveva indicato come favorito, con più del doppio dei voti degli altri candidati, il metropolita Athanasios (Nikolaou) di Limassol.
Buona notizia: la Chiesa di Cipro ha di nuovo un primate.
Cattiva notizia: il nuovo arcivescovo è un sostenitore degli scismatici ucraini e dei "legami eterni" di Cipro con il Patriarcato di Costantinopoli. Questo significa non solo che si approfondirà lo scisma con la Chiesa ortodossa russa, ma che potremo aspettarci numerose storie di dissenso tra gli ortodossi ciprioti, la cui voce popolare si è dichiarata chiaramente ostile alla politica filo-fanariota.
Per di più, sarà difficile attribuire tale voce popolare all'influenza russa, poiché l'elezione popolare è stata "sterilizzata" con l'esclusione di tutti gli ortodossi dell'isola privi di cittadinanza cipriota, cosa che ha impedito il voto a numerosi ortodossi russi, sostenitori del metropolita Athanasios.
24/12/2022
4 mesi dell'Esarcato patriarcale d'Africa in immagini
Da mesi non vi aggiorniamo sulla situazione generale della Chiesa ortodossa russa in Africa, e non perché non ci sia molto da dire... al contrario, le sole novità superano di gran lunga le nostre forze di seguirle in dettaglio! Non potendo tradurre e presentare tutti i singoli episodi degli ultimi quattro mesi (da fine agosto a fine dicembre 2022), abbiamo pensato di offrirvi un quadro generale dell'Esarcato d'Africa attraverso una carrellata di immagini con le loro didascalie. In oltre una sessantina di fotografie, potremo farci un'idea (per quanto parziale) di un movimento che sta cambiando non solo i precari equilibri giurisdizionali delle Chiese ortodosse odierne, ma forse l'intero paradigma con cui l'Ortodossia sarà presentata nel mondo nei decenni futuri.
23/12/2022
Intervista di Vladimir Basenkov al sacerdote Savva Gagloev (L'Avana)
In una delle interviste in due parti che Vladimir Basenkov ha registrato in diversi paesi del mondo, scopriamo che cosa ha portato padre Savva Gagloev (nella foto) dall'Ossezia del Sud fino all'Avana, per prendersi cura della parrocchia di recente costruzione dedicata all'Icona della Madre di Dio di Kazan'. Apprendiamo qualcosa del carattere dell'incontro con l'Ortodossia di un paese e di una città che sono stati il teatro del primo incontro nella storia tra un papa di Roma e un patriarca di Mosca.
22/12/2022
Nuovo responsabile delle comunità della Chiesa ortodossa ucraina all'estero
Il 20 dicembre si è tenuta la riunione conclusiva del 2022 del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina. Tra le decisioni del Sinodo, quella che ci tocca più da vicino è la nomina dell'archimandrita Veniamin (Voloshchuk, nella foto), chierico della diocesi di Chernovtsy-Bucovina, come nuovo responsabile delle comunità che hanno scelto di rimanere sotto la Chiesa canonica ucraina in vari paesi (tra cui l'Italia).
La consacrazione episcopale di padre Veniamin avverrà prossimamente. A tutti coloro che vorranno approfittare di questa occasione per parlare di nuovi conflitti nelle nostre parrocchie, suggeriamo di dirigere altrove le loro invettive: conosciamo benissimo padre Veniamin, siamo stati ospiti del suo monastero a Chernovtsy (dove peraltro sono stati tonsurati fedeli che hanno servito nelle nostre chiese in Italia), e lo stesso padre Veniamin è stato in visita alla nostra chiesa a Torino.
Se il nuovo vescovo Veniamin passerà da noi nel suo ministero pastorale, avrà sempre una calda accoglienza, non solo da parte dei nostri fedeli ucraini (tra cui anche quelli della sua diocesi di Chernovtsy), ma di tutta la parrocchia.
21/12/2022
I sacerdoti dell'Esarcato d'Africa spiegano la loro scelta
Nove sacerdoti dell'Esarcato patriarcale d'Africa, provenienti da nove paesi diversi, raccontano le ragioni della rottura con la Chiesa di Alessandria e del loro ingresso nella Chiesa ortodossa russa. Vi presentiamo le loro testimonianze suddivise in due video con sottotitoli in russo e con la nostra traduzione italiana.
20/12/2022
Le accuse di "pan-slavismo" al patriarca Kirill: non c'è fine al peggio
In una recente intervista al Greek Reporter, il patriarca Bartolomeo, per giustificare tutte le sue recenti devastazioni dell'unità dell'Ortodossia, non trova miglior scusa che accusare il patriarca Kirill di essere un "pan-slavista". Lasciamo la parola al nostro amico George Michalopulos per una risposta che metta a nudo le ridicole accuse fanariote.
Sabato 17 dicembre 2022, sua Eminenza l'arcivescovo Khajag Barsamian ha celebrato per la seconda volta presso la nostra chiesa la Santa Liturgia (Surp Badarak) della Chiesa Apostolica Armena.
Questa volta l'arcivescovo Khajag è stato assistito dall'archimandrita Nerses Harutyunian, il nuovo parroco della comunità armena di Milano, che ha preso in carico anche la comunità di Torino.
Partendo da una riflessione sui caratteri della Chiesa nel Credo (unità, santità, cattolicità e apostolicità), padre Andrew Phillips ci delinea in un suo saggio i criteri della formazione di nuove Chiese locali nel mondo, e le deviazioni dalle quali occorre tenersi alla larga.
17/12/2022
Le sanzioni non ci faranno diventare scismatici, né amare di meno l'Ucraina
Il cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina, il metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) di Borispol e Brovary, si è espresso a proposito delle vessazioni, condanne e sanzioni che hanno colpito assieme a lui molti vescovi e chierici: vi presentiamo le sue parole in traduzione italiana, unendoci alle sue preghiere e agli sforzi della Chiesa ucraina canonica.