I padri Syméon (Cossec) ed Elisée (Germain), eletti all’episcopato il 24 gennaio, sono stati consacrati vescovi vicari per Rue Daru, che dopo tanti decenni di ostacoli e rifiuti torna ad avere un sinodo episcopale. Vi presentiamo la notizia della recente consacrazione corredata da foto e da video.
29/06/2020
Perché la "condanna della schiavitù" sta combattendo oggi contro la Chiesa
Vi presentiamo in traduzione italiana un’altra acuta analisi di Kirill Aleksandrov, che vede nei vandalismi contro i (veri o presunti) simboli della schiavitù una perversione del messaggio cristiano di libertà, e in ultima analisi un attacco diretto a tutto quanto la Chiesa ha fatto nei millenni per liberare tutti noi dalla più atroce delle schiavitù: quella del peccato.
28/06/2020
"I genitori di mia moglie hanno assunto un assassino e un mago per vendicarsi di me" – una vera storia d'amore di un sacerdote indiano
Ci fa sempre piacere avere notizie del nostro amico indiano ortodosso del Maharashtra, padre Clement Nehamaiyah, di cui abbiamo già presentato sul nostro sito una toccante testimonianza di vita. Oggi continuiamo questa testimonianza con un nuovo articolo autobiografico di padre Clement e di sua moglie Ekaterina.
27/06/2020
Sulla questione dell'influenza occidentale nell'eredità teologica di san Pietro Mogila
Il vescovo Sil'vestr (Stojchev), rettore dell'Accademia teologica di Kiev, ci aiuta a rettificare alcuni dei preconcetti che circondano la figura di san Pietro Mogila, il vescovo grazie al quale l'Ortodossia ucraina riuscì a riscattarsi da una condizione di subordinazione nella Confederazione polacco-lituana del XVII secolo. Possiamo leggere in traduzione italiana il testo del vescovo Sil'vestr, e farci un’idea più corretta di uno dei santi più sottovalutati della Chiesa ortodossa.
La vicenda dei vichinghi costituisce un affascinante capitolo della storia della Chiesa ortodossa, che mette in contatto i popoli della costa atlantica, attraverso l’antica Rus, con l’Impero Romano d’Oriente. In un saggio storico di Artem Perlik, leggiamo in traduzione italiana come le popolazioni scandinave hanno abbracciato la fede cristiana.
25/06/2020
Poliziotti in Montenegro lasciano il lavoro piuttosto che usare la violenza contro fedeli e cittadini ortodossi
Vi presentiamo in traduzione italiana la notizia delle dimissioni di due poliziotti montenegrini che hanno preferito perdere il lavoro piuttosto che opprimere i loro compaesani e fratelli di fede.
il 22 giugno, dopo una lunga malattia, si è addormentato nel Signore all'età di 80 anni il metropolita Sofronij (Dmitruk, nella foto) di Cherkassy e Kanev.
Il metropolita Sofronij era noto come radicale sostenitore dell'autocefalia ucraina, tanto da arrivare a fare dichiarazioni nazionaliste che hanno amareggiato molti. Tuttavia, a riprova che la Chiesa non si ingerisce nelle idee e preferenze politiche, non ha mai abbandonato il suo legame canonico, e non è mai stato osteggiato dalla Chiesa ucraina.
Quando gli chiesero perché non avesse partecipato allo schema autocefalista del Patriarcato di Costantinopoli, rispose di non averne alcun bisogno, perché tale "autocefalia" era solo una finzione. Se solo tanti indipendentisti irretiti dagli scismatici avessero seguito il suo esempio, oggi la causa dell'indipendenza ecclesiale ucraina avrebbe delle basi un po' più solide.
Eterna memoria!
24/06/2020
Vadim Novinskij racconta come è diventato un diacono della Chiesa
Dal nostro sito abbiamo seguito il deputato ucraino Vadim Novinskij (nella foto) in diverse occasioni, e lo abbiamo sempre visto in primo piano a difendere i diritti della Chiesa ortodossa ucraina, di cui è un fedele, in tutte le occasioni in cui la Chiesa è perseguitata o discriminata. Ora il fatto che è stato ordinato diacono non ci causa stupore, ma può far ritornare a galla vecchie polemiche sull’incompatibilità tra clero e vita politica: a chi si preoccupa, ricordiamo che le regole che descrivono tale incompatibilità si applicano ai chierici che lasciano il servizio alla Chiesa per dedicarsi alla politica, ma non scoraggiano in alcun modo il contrario. Per questo la decisione del metropolita Onufrij di ordinare il nuovo diacono senza imporgli il ritiro dalla politica ci sembra particolarmente rilevante.
23/06/2020
Perché i russi costruiscono chiese su treni e navi?
Negli anni scorsi vi abbiamo presentato alcune chiese ortodosse create in luoghi abbastanza estremi. Oggi rispondiamo a una domanda piuttosto semplice sulle chiese “mobili” dell’Ortodossia russa. La risposta alla domanda è abbastanza evidente: viste le dimensioni sterminate della Russia, una chiesa in grado di viaggiare è anche in grado di servire più fedeli rispetto a una chiesa radicata in un luogo fisso. Osserviamo comunque la varietà delle chiese mobili russe, con l’aiuto di una galleria fotografica.
I recenti disordini sociali degli Stati Uniti usano le discriminazioni razziali come pretesto, ma la cruda verità è che non esiste alcuna vera ragione di razzismo alla base dei tumulti. Leggiamo in traduzione italiana cosa ha da dire padre Joseph Gleason (nella foto) a proposito della schiavitù nella storia cristiana, per farci un’idea di quanto le manifestazioni odierne avvengano su basi fortemente falsate.
21/06/2020
"Unità ortodossa dell'Ucraina": provocazione, progetto mediatico o assurdità?
La barca degli scismatici ucraini fa ormai acqua da tutte le parti, e per darle una nuova rispettabilità, o per lo meno perché non si notino le falle, niente di meglio di un ente accademico che si prefigge lo scopo di unire gli ortodossi in Ucraina: questo scopo, come possiamo leggere in traduzione italiana nell’analisi di Kirill Aleksandrov, sarà cercato in tutti i modi tranne quello giusto, del pentimento degli scismatici e del loro ritorno alla Chiesa.
20/06/2020
Petizione in difesa di un sacerdote serbo espulso dal Montenegro
Il governo di Milo Đukanović continua la sua politica repressiva e fratricida contro la Chiesa nel proprio paese, negando i permessi di soggiorno a preti che da anni servono in parrocchie e monasteri. Oggi abbiamo almeno l’occasione di dire la nostra, firmando una petizione a difesa di padre Siniša Smiljić (nella foto) e della parrocchia della città costiera di Ulcinj. La petizione online costa solo pochi secondi del nostro tempo: firmiamola, e diffondiamo l’appello!
Il 16 giugno, il metropolita Jean (Renneteau, nella foto a sinistra) ha ricevuto una lettera del metropolita Gerasime (Sharashenidze, nella foto a destra) di Zugdidi e Tsaishi, presidente del dipartimento degli affari esteri del patriarcato di Georgia, in relazione alla prossima apertura sotto Rue Daru di una parrocchia da affidare a un chierico georgiano, l'archimandrita Hierotheos (Margvelashvili).
La lettera, che potere vedere riprodotta in questa pagina di Orthochristian.com, definisce l'apertura di questa parrocchia georgiana come "totalmente inaccettabile".
Questa sfuriata ci sembra tutt'altro che sincera: è un segno evidente di una politica di "due pesi e due misure", dato che una parrocchia ortodossa georgiana ha operato in Parigi dal 1929 sotto Costantinopoli, come si può leggere sul sito della parrocchia di santa Nino, "secondo il principio territoriale (e non etnico) per la delimitazione delle chiese locali, e seguendo i canoni del IV Concilio ecumenico". Ora, se il principio valeva per Costantinopoli, ci chiediamo perché debba esserci oggi un doppio peso proprio quando Rue Daru è tornata sotto Mosca. Se invece vogliamo accettare il principio un po' realista e un po' razzista che la Chiesa georgiana dovrebbe avere l'esclusiva dei chierici della propria nazionalità, allora ci aspettiamo che in Italia arrivi una simile lettera all'arcidiocesi greca, che dal 2004 ha nel suo clero un parroco georgiano.
Da una parte, rinnoviamo il nostro sostegno a vladyka Jean e speriamo che nessuno gli voglia più fare rimostranze per il cognome o il passaporto dei suoi preti. Dall'altra, facciamo le nostre condoglianze alla Chiesa ortodossa georgiana, che ha perso un'altra preziosa opportunità di presentare i propri chierici come testimoni del Vangelo, e non come rabbini di ghetti etnici.
La Chiesa ortodossa russa è turbata in questi giorni da notizie provenienti da un monastero a Sredneuralsk, nella diocesi di Ekaterinburg, dove uno dei padri confessori, lo schema-igumeno Sergej (Romanov, nella foto) si trova in stato di sospensione per dichiarazioni estremiste e sediziose. Questi fatti hanno una ricaduta anche nella nostra chiesa a Torino, non fosse altro per il fatto che una delle sorelle del monastero è stata per molti anni una nostra parrocchiana. Vi presentiamo in traduzione italiana la notizia che riporta lo stato attuale delle cose, e che ci serve da monito sulle figure ecclesiastiche che pensano di saperla più lunga della Chiesa, mettendosi in conflitto con la gerarchia per ragioni che hanno ben poco a che fare con la fede ortodossa.
18/06/2020
Cristo avrebbe lavato i piedi degli afroamericani al Majdan nero?
Vi presentiamo in traduzione italiana un saggio di Konstantin Shemljuk che ci aiuta a riflettere sugli strani gesti di auto-umiliazione di cui sentiamo parlare a proposito dei recenti tumulti negli Stati Uniti. È importante che riusciamo a discernere tra i segni che ci ha mostrato il Signore e i segni solo esteriormente simili che vengono invece sfruttati a fini politici.