Ci è capitato di denunciare nel nostro blog diverse forme di abuso dei santi misteri e dei riti della Chiesa. Ora il nostro confratello padre Petru (Pruteanu), che da buon conoscitore della Liturgia ed esperto di pastorale e catechetica è molto attento alla proliferazione di questi abusi, ci offre un documento di enorme valore: nientemeno che una lettera inviata da un vescovo della Chiesa ortodossa romena, in cui si stigmatizzano tutte le forme abusive di benedizione sostitutive della santa comunione.
Presentiamo la lettera del vescovo, assieme ai commenti di padre Petru, nell’originale romeno e in traduzione italiana, nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, e invitiamo a diffonderla presso tutte le chiese ortodosse in Italia.
Oggi, se vedessimo un luogo destinato al nutrimento fisico (una mensa o un ristorante, per esempio) dove le persone invitate a mangiare e bere facessero tutt’altro che mangiare e bere, impegnandosi invece in una serie di azioni sostitutive del tutto balorde (farsi mettere bicchieri e tovaglie sulla testa, farsi ungere con i condimenti, rotolarsi sotto alle tavole...), non esiteremmo neppure un secondo a denunciare questi comportamenti come forme di follia. Purtroppo, nei luoghi destinati al nutrimento spirituale, ci tocca invece assistere a comportamenti analoghi, e a sentirli pure chiamare “sante tradizioni”... Ecco perché le coraggiose denunce da parte di chierici competenti come padre Petru, e oggi anche da membri dell’episcopato romeno, sono davvero degne di essere ascoltate con attenzione e sottoscritte da tutti quelli che hanno a cuore la missione della Chiesa e il bene dei cristiani.
Proprio oggi che le novità nello scenario greco fanno supporre una possibilità, per quanto limitata, di un reale cambiamento politico, i cristiani si chiedono se e quanto l’ideale dell’impero romano cristiano sia ancora fattibile e/o possa essere restaurato. A questo proposito, padre Andrew Phillips ci presenta una figura di santità di tutto rispetto: l’imperatore Giovanni III (Doukas Vatatzes), di cui abbiamo tradotto la vita in italiano nella sezione “Santi” dei documenti.
29/01/2015
Considerazioni ortodosse sulla decima ecclesiastica
Quando si parla della decima in ambiente cristiano ortodosso, si tocca un tema delicatissimo e molto controverso, che suscita difese appassionate della pratica della decima accanto ad altrettanto appassionate condanne di quello che è percepito come uno svilimento dell’Ortodossia di fronte a pratiche di denominazioni cristiane piuttosto recenti. Pur consapevoli di quanto sia pericoloso parlare di questo tema, tra gli ortodossi molto polarizzati in materia, presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti il testo russo e la traduzione italiana del breve saggio di padre Sergej Sveshnikov, che ci sembra molto equilibrato, e di cui facciamo nostre le parole finali: “Da qualche parte dobbiamo pure iniziare!”
28/01/2015
Arciprete Andrew Phillips: due punti della situazione geopolitica nel 2015
Dopo le sue considerazioni per l’inizio del 2015, che abbiamo tradotto due settimane fa, padre Andrew Phillips non è rimasto inattivo, e ci ha offerto negli ultimi giorni due punti della situazione mondiale, rispettivamente intitolati Notizie di tristezza e di speranza e La fine del Nuovo Ordine Mondiale, che abbiamo tradotto in italiano in un singolo documento della nostra sezione “Geopolitica ortodossa”. I problemi dell’indebitamento e della guerra economica, delle reazioni dei paesi sovrani alla visione egemonica del Nuovo Ordine Mondiale, le politiche fallimentari di tolleranza selettiva e le vere forze dietro alle campagne di scristianizzazione in Medio Oriente e in altri paesi sono tutti tra gli argomenti trattati in questi testi, con la competenza e il punto di vista stabilmente ortodosso che padre Andrew ha saputo mantenere nel corso di anni di osservazione.
Padre Sergej Sveshnikov, di cui abbiamo presentato numerosi saggi sul nostro sito, ha scritto anche un testo breve ma essenziale sugli effetti della televisione sul cristiano ortodosso (effetti che padre Sergej misura soprattutto sul metro dello spreco del tempo e sul mantenimento di contenuti dannosi per l’anima). Offriamo la traduzione italiana dei consigli di padre Sergej nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.
26/01/2015
Metropolita Ilarion: la Chiesa della Rus' prega affinché nella terra ucraina ritorni la pace
Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il testo russo e la traduzione italiana della conversazione tra il metropolita Ilarion (nella foto) e il giornalista televisivo Aleksandr Rogatkin nella trasmissione Tserkov' i mir (la Chiesa e il mondo) del 10 gennaio 2015. Il tema della conversazione è la situazione religiosa in Ucraina, con la spiegazione di come la Chiesa può davvero non fare politica (il che non significa non prendere le difese dei più deboli e non denunciare i soprusi), anche nei momenti più drammatici.
Abbiamo già presentato Dmitry Orlov (il sociologo russo-americano autore degli studi sul collasso delle civiltà) con alcuni dei suoi interventi acuti e ironici sulla crisi mondiale in corso. Ci fa piacere continuare a presentarvi i suoi testi con la traduzione italiana di un saggio sul carattere russo, che partendo dalla figura fiabesca di Zimnik (nell’immagine), la divinità pagana che congela i bambini cattivi, ne trae una lezione sulla capacità di reazione russa alle minacce, sia a livello personale che statale, sulla resistenza alle invasioni e alle potenze straniere, e termina tracciando un quadro fin troppo inquietante di come la reazione russa può riuscire a congelare un Occidente impreparato e sbruffone.
Padre Andrew Phillips ci aiuta a vedere l’immagine di Mosca terza Roma non come un mito del lontano passato, a come una concreta possibilità del prossimo futuro. Osserviamo nella traduzione italiana del suo saggio, dedicato alle tre storiche cadute di Roma, come la terza di queste cadute sia ancora reversibile e possa offrire a tutti noi un’autentica speranza di un futuro cristiano.
Il fotografo Ivan Mikhailov ha realizzato per The Calvert Journalun servizio fotografico che riproduciamo nella sezione “Pastorale” dei documenti, assieme ad alcune nostre considerazioni in materia. Potremo osservare come le nuove chiese (una minuscola frazione di quelle che sono state chiuse e distrutte durante gli anni del regime sovietico) riprendono un posto inserendosi all’interno dei sobborghi di Mosca, anche in luoghi dove da una vita nessuno ricorda più una chiesa aperta.
Oggi vi proponiamo un paio di escursioni al di fuori (ma mica tanto...) di questo blog e del nostro sito parrocchiale.
1) Il sito del CIVG (Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia) pubblica la lettera aperta di Elena Bondarenko (nella foto), un appello che vi invitiamo a leggere per capire come in Ucraina oggi si veda di tutto fuorché libertà e democrazia.
2) Dario Daniele Raffo, collaboratore del periodico online Stato e Potenza in alcune aree, compresa la fenomenologia della Chiesa ortodossa, ha pubblicato un'intervista [NOTA: ormai non più disponibile in rete], nella quale ci ha posto alcune interessanti domande sullo sviluppo e le possibili degenerazioni dell’Ortodossia in Italia
Ringraziamo entrambi i siti per l’amicizia e l’attenzione che ci accordano, e invitiamo i nostri lettori ad approfondirne le tematiche, che ci aiutano a vedere il mondo con occhi nuovi e non standardizzati.
Il blog italiano di Saker è inattivo da un paio di giorni (segno che la comunità internazionale dei blog di Saker sta riuscendo realmente a portare un contributo di cambiamento di coscienze, e pertanto ogni motivo è buono per oscurarlo); nell’attesa che si sblocchi il problema del domain del sito, presentiamo un paio degli ultimi articoli del blog di Saker tradotti in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa”: il primo, Il mito della conquista cinese della Siberia, ci aiuta a riflettere sull’inanità dello spauracchio del “pericolo giallo” con cui si vorrebbero oggi dividere Russia e Cina. Il secondo è un contributo dello straordinario Israel Shamir, dal titolo I troll contro la Russia, che raccoglie un po’ troppe cose per poterle facilmente elencare in breve, e spazia dalla fine della pazienza russa a essere sfruttata nei giochi diplomatici, alle differenti attitudini occidentale e russa di fronte alla questione ebraica, alle razioni russe alla guerra economica.
20/01/2015
Un esame dell’odio verso Vladimir Putin e la Russia
Poco meno di un anno fa, presentavano un articolo sulla demonizzazione di Putin e della Russia scritto da un professore di orientamento progressista, Stephen F. Cohen. Ci sembra più che giusto presentare oggi, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, un altro articolo sullo stesso argomento, questa volta di un professore di orientamento conservatore, Boyd D. Cathey. Entrambi i docenti sono buoni conoscitori della Russia, e pur partendo da premesse molto diverse, arrivano a conclusioni sorprendentemente coincidenti. Durante una campagna mondiale di distorsione della verità, cercare di ricostruire e presentare un quadro reale non è affatto un’operazione di posizione politica: è un operazione di principi etici. Se il quadro che leggiamo oggi è un po’ più attento alla posizione di Putin sulla restaurazione del cristianesimo ortodosso e della morale tradizionale, questo è dovuto al fatto che la destra americana è generalmente più sensibile alle questioni dei principi religiosi, ma come si può vedere confrontando i due articoli, il punto fondamentale condiviso dai due autori è che il mondo occidentale sta oggi facendo un passo avventato e suicida nel distanziarsi dalla Russia.
Nel Giordano, al tuo battesimo, Signore,/ si è manifestata l'adorazione della Trinità:/ la voce del Padre ti ha reso testimonianza,/ chiamandoti Figlio diletto;/ e lo Spirito, in forma di colomba,/ ha confermato la verità di questa parola./ Ti sei manifestato, o Cristo Dio,/ e hai illuminato il mondo: gloria a te.
Contacio, tono 4
Ti sei manifestato oggi a tutto il mondo,/ e la tua luce, Signore, è stata impressa su di noi,/ che riconoscendoti a te inneggiamo:/ sei venuto, sei apparso,/ o luce inaccessibile.
Тропарь, глас 1
Во Иорда́не креща́ющуся Тебе́, Го́споди,/ Тро́ическое яви́ся поклоне́ние:/ Роди́телев бо глас свиде́тельствоваше Тебе́,/ возлю́бленного Тя Сы́на имену́я,/ и Дух в ви́де голуби́не,/ изве́ствоваше словесе́ утвержде́ние./ Явле́йся Христе́ Бо́же,/ и мир просвеще́й, сла́ва Тебе́.
Кондак, глас 4
Яви́лся еси́ днесь вселе́нней,/ и свет Твой, Го́споди, зна́менася на нас,/ в ра́зуме пою́щих Тя:/ прише́л еси́, и яви́лся еси́,/ Свет Непристу́пный.
Tropar, glasul 4
În Iordan Botezându-Te Tu, Doamne,/ închinarea Treimii s-a arătat./ Că Glasul Părintelui a mărturisit Ţie,/ Fiu Iubit pe Tine numindu-Te;/ şi Duhul, în Chip de Porumbel,/ a adeverit întărirea Cuvântului,/ Cel Ce Te-ai arătat, Hristoase Dumnezeule/ şi lumea ai luminat, Slavă Ţie.
Condac, glasul 4
Arătatu-Te-ai astăzi lumii/ şi Lumina Ta, Doamne, s-a însemnat peste noi,/ care cu cunoştinţă Te lăudăm./ Venit-ai şi Te-ai arătat,/ Lumina Cea Neapropiată.
Nella foto: il ponte di Putilovka appena distrutto presso Donetsk
Ora ci viene da pensare che le coincidenze siano davvero un po' troppe, per scartare l'ipotesi che la Chiesa ortodossa sia una vittima designata della guerra mondiale in corso:
Inizio del round finale di manifestazioni violente di Maidan: 19 gennaio 2014 (giorno dell'Epifania ortodossa)
Primo scontro mortale a Slavjansk: 20 aprile 2014 (notte della Pasqua ortodossa)
Primo bombardamento di una chiesa durante la Liturgia: 8 giugno 2014 (giorno della Pentecoste ortodossa)
Ripresa delle ostilità ucraine in larga scala contro il Donbass: 18 gennaio 2015 (vigilia dell'Epifania ortodossa)
PER FAVORE... togliete i calendari ortodossi dalle mani degli analisti della destabilizzazione!!!
18/01/2015
Un esame delle premesse chiave nel discorso “Je suis Charlie”
Continuiamo a farci domande sulle strumentalizzazioni dell’attentato del 7 gennaio a Parigi, presentando uno dei contributi al blog di Saker, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Attraverso un’analisi delle premesse chiave nel discorso che ci è stato fatto negli ultimi giorni, si notano sviluppi inquietanti di un desiderio di usare questo evento per promuovere ancor più conflitto e controllo in nome della pace e della libertà.