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 19/06/2025    

Cronaca di un sequestro annunciato (e fallito)

  Опубликовано: Padre Ambrogio / Смотреть >  Открыть новость блога
 

Martedì 17 giugno 2025 un gruppo di circa 50 sequestratori è entrato con violenza nella cattedrale dello Spirito Santo a Chernovtsy, iniziando a picchiare brutalmente chierici e fedeli. Il sequestro, che arriva dopo un simile tentativo fallito a febbraio, era atteso da un momento all'altro. La polizia è rimasta largamente inattiva (tranne in un caso in cui due degli aggressori che stavano picchiato un prete sono stati arrestati).

La vittima più grave, l'arciprete Vitalij Goncharuk, ha riportato la frattura di alcune costole ed è stato ricoverato d'urgenza per sospetto di lesioni interne.

Con la cattedrale completamente bloccata, militanti armati e coperti con passamontagna sono rimasti di stanza all'interno, aggredendo chiunque tentasse di impedire l'occupazione del luogo sacro. Invece di intervenire per fermare la violenza, la polizia ha formato una barriera umana per impedire ai fedeli della Chiesa ortodossa ucraina di raggiungere la cattedrale.

Intanto, il "vescovo" locale degli scismatici, Bodorjak, ha inviato ai suoi "sacerdoti" un messaggio che è stato intercettato dall'Unione dei giornalisti ortodossi. Qui sotto il testo: "Padri, è accaduto un evento storico: ci troviamo alliinterno della Cattedrale dello Spirito Santo. Oggi è assolutamente necessario venire subito in città e radunarsi con i parrocchiani in segno di sostegno presso la cattedrale! Non è una questione aperta alla discussione. Abbiamo intenzione di rimanere qui anche per la notte. Padri, vi chiedo di prendere la cosa sul serio: aspetto tutti"

Dopo ore di confronto, un migliaio di fedeli e parrocchiani della cattedrale (giunti sul posto nello spazio di un'ora) ha fatto letteralmente irruzione da tutte le parti attraverso la barriera della polizia, e ha iniziato a portar fuori i militanti dall'interno della cattedrale.

I militanti non si sono lasciati portar via senza reagire. Una delle vittime è il metropolita Meletij di Chernovtsy, a cui hanno spruzzato gas lacrimogeno negli occhi. Appena ripresosi, con il volto ancora tumefatto, vladyka Meletij ha iniziato a trasmettere in diretta appelli all'OSCE, alle Nazioni Unite e alla Casa Bianca, chiedendo la salvaguardia dei diritti dei fedeli.

Una volta ripreso controllo della chiesa e dopo un negoziato con la polizia, i parrocchiani hanno concordato di formare un "corridoio" per consentire agli aggressori di uscire dalla chiesa senza ulteriori violenze. La polizia ha scortato i sequestratori fuori dalla chiesa; i fedeli hanno scandito lo slogan "Vergogna!" per esprimere la loro indignazione per le azioni degli aggressori e dei loro complici, mentre questi sono stati condotti dalla polizia verso alcuni autobus e allontanati dalla cattedrale. La polizia ha lasciato l'area insieme ai sequestratori.

Quando la situazione è ritornata alla normalità, il metropolita Meletij ha ringraziato i cristiani della Bucovina per la loro fede incrollabile, la loro presa di posizione a favore della Verità e la loro completa fiducia in Dio. Si è quindi rivolto al patriarca Bartolomeo, a cui ha detto che, concedendo il Tomos agli scismatici, ha "creato il disastro a cui stiamo assistendo ora", e a Dumenko, a cui ha ricordato che la chiesa del suo villaggio natale in Bucovina è ora vuota: "Nel suo villaggio, la chiesa che hanno sequestrato è vuota: la gente è andata a pregare nelle proprie case, mentre l'edificio religioso è deserto. Edifici vuoti, senza fedeli. E questo vale per tutta la Bucovina: ovunque abbiano sequestrato le chiese, vediamo la stessa desolazione. Se pensa che questo sia il modo in cui ci spingerà nella sua cosiddetta chiesa, si sbaglia".

Il metropolita ha affermato che nelle chiese sequestrate le preghiere sono cessate, le liturgie divine sono state interrotte e le preghiere per i soldati che difendono l'Ucraina in Oriente sono state messe a tacere: "Tutta l'Ucraina – e non solo l'Ucraina – l'intero mondo ortodosso ora vede cosa è successo qui. Quello che è successo è che la Chiesa ortodossa dell'Ucraina ha mostrato ancora una volta il suo vero volto".

Questo è invece il volto dell'autentica Chiesa ortodossa ucraina, che per questa volta ha riavuto ciò che è suo:

 
 18/06/2025    

Smantellata la più antica chiesa ortodossa di Como

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Un articolo in rete racconta il recente episodio dello sfratto della comunità parrocchiale di sant'Abbondio dai locali di Via Tommaso Grossi in centro a Como.

La parrocchia di sant'Abbondio era la chiesa ortodossa con la più lunga presenza a Como, e dipendeva dalla Metropolia di Milano. Era stata sede dell'insolito (e, a nostra conoscenza) unico caso di ospitalità liturgica offerta a una comunità del Patriarcato di Mosca da una giurisdizione non canonica. Ora, mentre comprendiamo il dolore di una comunità che afferma di non essere stata aiutata dal comune, capiamo un po' di meno la totale mancanza di un riferimento alla nostra parrocchia a Como, e al suo parroco, padre Alexei Cărpineanu, che per un certo tempo aveva ricevuto ospitalità proprio nella chiesetta di Via Tommaso Grossi. Ora che la nostra parrocchia dei santi Pietro e Paolo ha trovato una sede e si è sviluppata, la comunità sfrattata avrebbe potuto chiedere a sua volta ospitalità. La Chiesa russa non è ingrata, e si sarebbe trovato un modo di rendere il favore fatto anni fa. Il fatto che l'articolo non nomini nemmeno questi trascorsi ci fa pensare che non si sia proprio voluto provare ogni strada possibile...

 
 17/06/2025    

Aggiunte al viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia

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Abbiamo passato alcuni giorni a osservare in rete gli sviluppi delle iconostasi ortodosse nel nostro paese (e pure alcuni esempi spettacolari a Malta), e abbiamo raccolto decine di immagini di iconostasi nuove (o di iconostasi nel frattempo modificate), e se avrete un po' di pazienza, potrete vederle aggiunte al nostro viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia nei prossimi giorni. Ce n'è dalla A alla Z (letteralmente: da Alghero a Zagarolo!), e ci sono promettenti sviluppi in un campo che presto non riusciremo più a coprire con le nostre sole forze.

 
 16/06/2025    

Proiezione del film "Dove sei, Adamo?"

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Ci scusiamo per l'immagine un po' scura, ma questo è dovuto al buio che si è voluto creare in chiesa dopo la nostra Liturgia della Domenica di Tutti i Santi, per la proiezione del film sul monastero di Dochiariou sul Monte Athos.

"Dove sei, Adamo?" è un piccolo gioiello di film documentario, e merita tutti i paragoni con "Il grande silenzio", il film realizzato nel 2005 presso il monastero cattolico della Grande Chartreuse in Francia. Purtroppo non è ancora disponibile per una distribuzione al di là delle sue proiezioni private, che è possibile organizzare mettendosi in contatto con il produttore.

 
 15/06/2025    

Come la maschera cresce sul volto e cosa diventa

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In uno dei suoi saggi, Kirill Aleksandrov cerca di spiegarci come funziona la psicologia della menzogna politica usata contro la Chiesa, quali sono le sue catastrofiche conseguenze, e quale può essere la via d'uscita dall'incubo della maschera che cresce sul volto e con cui la vita del bugiardo si identifica.

 
 14/06/2025    

Appello di un prete bulgaro in favore dell'Unione dei giornalisti ortodossi

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Di fronte alle accuse contro l'Unione dei giornalisti ortodossi, nata per difendere la Chiesa ortodossa ucraina perseguitata, si stanno levando voci in molti paesi, inclusa quella del sacerdote bulgaro Vasilij Vasilev (nella foto), che in un toccante messaggio sostiene questa forma di testimonianza come strumento non di politica, ma di semplice verità.

 
 13/06/2025    

Vandalismo in un luogo di culto ortodosso a Olbia

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Poche settimane dopo aver dato la notizia della consacrazione della splendida chiesa ortodossa romena a Olbia, abbiamo avuto la notizia di un gesto molto meno positivo nella stessa città: un atto di vandalismo compiuto alla sera della vigilia di Pentecoste nella chiesetta di Santa Croce, dove due volte al mese si radunano a pregare i fedeli del Patriarcato di Mosca. Il danno è di natura minore (una porta sfondata, candelabri con lampade a olio rovesciati, un'icona danneggiata), e fa pensare a un gesto balordo più che a un sacrilegio premeditato. Il colpevole ha addirittura dimenticato nella chiesa il proprio cellulare, e vistosi scoperto, si è costituito e ha offerto le proprie scuse. Per lo meno, questo gesto ha causato un'onda di solidarietà verso la comunità offesa e ha contribuito a far conoscere l'opera pastorale del nostro confratello, padre Nikolaj Volskij, che cura con generosità tre comunità parrocchiali in Sardegna, a Cagliari, Burcei e Olbia.

 
 12/06/2025    

Per preservare l'esicasmo, il Monte Athos ricorre al... razzismo

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Ci spiace sempre pubblicare note dolenti riguardo al Monte Santo, ma la recente circolare della Santa Comunità (l'organo di governo dell'Athos) richiede una risposta seria in merito alle sue direttive.

La circolare mira a preservare il carattere esicasta del Monte Athos, dopo il rapido aumento del numero di pellegrini (principalmente romeni) registrato negli ultimi mesi. Dall'1/14 giugno 2025 entreranno in vigore alcune disposizioni: un tetto massimo di 300 permessi di ingresso mensili, con accesso senza restrizioni ai pellegrini greci e ciprioti, e un permesso ai monasteri serbo, bulgaro, e russo (Hilandar, Zografou e San Panteleimone) di invitare senza restrizioni pellegrini provenienti rispettivamente dalla Serbia, dalla Bulgaria e da Russia e Ucraina. Ogni singolo monastero potrà far accedere numeri maggiori di pellegrini per le festività maggiori tramite permessi speciali concordati per iscritto con l'Ufficio pellegrini del Monte Santo.

Problemi? Beh, sì, molti: nessuno contesta la necessità di preservare la quiete monastica, e neppure il diritto dei singoli monasteri di accogliere ospiti speciali, ma il criterio di accettazione dei pellegrini è strutturato in base a una discriminazione etnopolitica, ovvero (per usare il termine più crudo e corretto per queste pratiche), in base al RAZZISMO. Il lato più orrendo della circolare e della mentalità che la ispira è che un greco o cipriota (anche se è un ateo anarchico) è considerato un "pellegrino" che contribuisce al "carattere esicasta" della Montagna Santa, mentre un romeno o moldavo (anche se è un pio cristiano ortodosso) è un "turista" che rischia di compromettere tale carattere.

Nemmeno il "contentino" ai tre monasteri non greci sembra seguire regole di giustizia, perché obbliga i monasteri a una conoscenza personale del pellegrino (cosa da cui sono invece esentati greci e ciprioti) per potergli applicare un ingresso senza restrizioni (... e un obbligo di conoscenza personale non è forse una restrizione?), e inoltre limita i paesi dai quali questi monasteri possono chiamare i pellegrini. Un montenegrino della Chiesa serba non avrà diritto a questa facilitazione, né peraltro lo avranno serbi, bulgari, russi e ucraini che non potranno provare una cittadinanza o una residenza nei paesi elencati nella circolare. Ovviamente, romeni e moldavi (che hanno sul Monte Santo diversi eremi e celle, ma nessun monastero legalmente riconosciuto come tale) saranno i più penalizzati, e forse è proprio questo lo scopo della circolare.

 
 11/06/2025    

Le autorità moldave vietano le processioni religiose ma acconsentono alla parata gay

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Un altro esempio di doppi standard sottolinea la natura anticristiana dell'attuale governo moldavo: una processione ortodossa in Gagauzia (nella foto, la processione del 2024) è stata vietata, indubbiamente come parte delle ritorsioni del regime contro la regione autonoma della Gagauzia, che non fa mistero della sua vicinanza alla Russia, mentre invece la parata gay, malvista in tutto il paese, passa senza alcun impedimento.

 
 10/06/2025    

Cosa NON è la CHIESA

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Dopo molti sforzi di spiegare cosa è la Chiesa, cambiamo un poco prospettiva con una serie di cose che la Chiesa NON è, compilate dall'arciprete Sergij Uspenskij per l'Unione dei giornalisti ortodossi.

 
 09/06/2025    

Intervista di Tucker Carlson a Vadim Novinskij: una trascrizione

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Lo scorso 25 maggio vi abbiamo presentato un collegamento all'intervista di Tucker Carlson al protodiacono ed ex parlamentare Vadim Novinskij. Oggi vi offriamo anche la trascrizione italiana dell'intervista, per quelli che per problemi linguistici o di connessione non hanno potuto seguirla interamente.

 
 08/06/2025    

"L'Ungheria è un avamposto dei valori cristiani in Europa, anche grazie all'Ortodossia"

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Vi abbiamo già parlato delle chiese ortodosse in Ungheria con l'intervista del 2021 all'arciprete Nikolaj Kim; pochi giorni fa, dopo la sua visita alle chiese ortodosse di Trieste, il nostro infaticabile Sergej Mudrov è stato a Miskolc, dove ha potuto incontrare il sacerdote József Krank (o Krank József, secondo l'uso ungherese) e realizzare con lui un'altra interessante intervista sull'Ortodossia in Ungheria.

 
 07/06/2025    

La Russia include la protezione della Chiesa ortodossa ucraina nella proposta di pace di Istanbul

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Tra le condizioni poste dalla delegazione russa ai colloqui di pace di Istanbul, c'è la cessazione delle persecuzioni contro la Chiesa ortodossa ucraina: ve ne presentiamo una notizia. Anche se probabilmente non ne uscirà alcun risultato immediato, questo evento vale a sottolineare quale sia la nazione che si vanta di praticare la libertà religiosa, e quale invece la pratica davvero.

 
 06/06/2025    

Una preghiera di liberazione

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Il tema degli esorcismi nella Chiesa ortodossa è complicato e spesso controverso, ma nessuno può negare che nelle nostre chiese si presentino persone che si dichiarano vittime di malefici e ossessioni d'ogni genere. Pur nella prudenza e nella necessità di valutare caso per caso, nulla vieta a un sacerdote di recitare una breve preghiera generica di liberazione dai mali invisibili, così come per un malato è più che lecito recitare una preghiera di guarigione.

Riportiamo dal rituale greco una preghiera contro il maleficio, sperando che possa essere d'aiuto a chi sente il bisogno di una liberazione interiore, e anche ai nostri confratelli che ricevono simili richieste d'aiuto.

 
 05/06/2025    

15 giugno: un film sul Monte Athos in anteprima a Torino

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Domenica 15 giugno, alle ore 13, sarà proiettato nella nostra chiesa il film sul Monte Athos "Dove sei, Adamo?". Sarà con noi il produttore del film, il protodiacono Aleksandr Plyska, che si fermerà dopo la proiezione a rispondere alle domande che vorremo porgli.

L'ingresso è libero; sono gradite le donazioni per la promozione del film.

CLICCATE QUI PER VEDERE IL SITO DEL FILM (in russo, ucraino e inglese) E UN TRAILER DI 2 MINUTI E MEZZO

Le riprese del film "Dove sei, Adamo?" sono state effettuate sul santo Monte Athos, presso il Monastero di Dochiariu, durante la vita e con la benedizione del defunto igumeno, l'archimandrita Grigorios Zoumis.

Il film si rivela una delicata osservazione della vita quotidiana dei monaci, del loro mondo interiore e della straordinaria vita in un luogo unico, dove il tempo non ha l'ora come unità di misura. Vediamo persone immerse nella preghiera, nel lavoro, nelle prove, nelle innumerevoli difficoltà e sofferenze. Le immagini di abnegazione e altruismo monastico non lasciano nessuno indifferente e, quindi, lo spettatore segue il proprio percorso alla ricerca di risposte a profonde domande personali, come, ad esempio, "dov'è il mio cuore?", "dove sono io?", alla base delle quali si trova la domanda fondamentale, rivolta a tutta l'umanità: "Dove sei, Adamo?".

In una certa misura, il film si presenta come un sublime inno alla Fede, all'Ortodossia e al monachesimo, glorificando la santità, uno stato che può essere raggiunto in ultima analisi da coloro che si impegnano nella sua ricerca.

QUAL È L'UNICITÀ DI QUESTO FILM?

Si tratta di un documento storico, non contiene giochi di ruolo e sceneggiature scritte in anticipo, battute e situazioni pensate in anticipo, non è presente una "voce dietro lo schermo". La sceneggiatura è stata strutturata in modo naturale, come un mosaico composto dalle vite dei protagonisti del film.

Non c'è né esaltazione né propaganda nel film. Il film offre a ogni spettatore libertà di percezione, indipendentemente dalla sua appartenenza religiosa, confessionale, etica o politica. Gli autori non insistono nell'imporre alcuna idea o opinione; qui la vita dei monaci e la vita del monastero vengono presentate in tutta la loro profondità e splendore, mentre lo spettatore vive solo la propria esperienza. Immergendosi nell'atmosfera del film, avvolti da un'empatia sincera e compassionevole, gli spettatori diventano involontariamente non solo testimoni, ma anche partecipi degli eventi, compiendo così un lavoro laborioso di grande beneficio nel profondo del proprio cuore.

 
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