Il blog Da Russophile di Anatolij Karlin, dedicato a sfatare i miti occidentali sulla Russia, ci offre un quadro dei miti sul tracollo demografico della Russia, e le attente confutazioni di tutti queste teorie. Da demografo professionista, Karlin offre strumenti, fonti, ricerche, tabelle, ma soprattutto una generosa dose di osservazioni acute e di buon senso che servono a distruggere uno dei principali miti russofobi, ovvero che la Russia sia un paese morente. Presentiamo le osservazioni di Anatolij Karlin nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti
29/09/2014
La risposta russa a una doppia dichiarazione di guerra
Le recenti parole di Poroshenko al Congresso americano e di Obama all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite lasciano pochi dubbi che sia in corso una “dichiarazione di guerra non dichiarata” contro la Russia. Quella che stupisce è la risposta apparentemente debole della Russia, che tuttavia ha una ragione abbastanza profonda, e Saker ha i mezzi per cercare di analizzarla e spiegarla ai suoi lettori. Riportiamo l’analisi di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
29/09/2014
La morte dell'Ucraina nelle nostre predizioni e nella cronaca recente
In questi giorni, sta facendo il giro della rete un articolo che sembra dare esattamente la risposta alla nostra domanda, ed esattamente nei termini che avevamo ipotizzato:
L'Ucraina non sarà mai più un paese unito. Abituatevi all'idea.
Con tutte le ipotesi sui negoziati di pace in Ucraina, è essenziale tenere a mente un paio di cose:
In primo luogo, tutte le chiacchiere occidentali di come i russi stanno tenendo le redini dei negoziati sono semplicemente aria fritta, e non del tipo che potrebbe aiutare gli ucraini a sopportare il freddo pungente di questo inverno.
In secondo luogo, anche Putin e la sua cerchia si sbagliano se pensano di poter mettere di nuovo insieme Humpty Dumpty, anche se penso che probabilmente già lo sanno, e stanno semplicemente recitando un copione.
Il fatto evidente è che l'idea di uno stato unitario chiamato Ucraina è completamente morta, e non vi è alcun "protocollo Lazzaro" in attesa dietro le quinte.
Qualunque sia la forma che assumerà, per quanto a lungo il processo sarà portato avanti, e per quanti sforzi contorti si facciano per rimettere il genio nella bottiglia, la campana ha suonato e semplicemente non si può annullarne il suono.
Il popolo della Novorossija ha visto i propri fratelli e sorelle assassinati, prima a Odessa, poi a Mariupol, e poi bombardati senza pietà a Lugansk e Donetsk, uccisi senza esitazione o rimorso da un gruppo di teppisti impazziti incitati dall'Occidente.
Gli Stati Uniti hanno fatto della morte dell'Ucraina una certezza assoluta finanziando, armando e sostenendo fascisti e oligarchi per commettere atrocità sui propri connazionali. La Russia in questo non ha alcuna responsabilità, e anzi ha tentato invano di spiegare all'Occidente che questo avrebbe distrutto l'Ucraina, un paese che capiscono molto meglio di noi.
Che ci sia un'amnistia, o qualche trattato o comunicato fasullo, è in gran parte irrilevante. Gli abitanti di queste regioni, semplicemente, non saranno più disposti a vivere sotto il controllo di Kiev, mai più. Nessun piano, protocollo o trattato di pace può cambiare questo fatto.
La forma specifica di come avverrà tutto questo è ancora sfocata; le linee generali non lo sono.
Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti una complessa analisi di Sergej Glaz'ev (nella foto), di cui abbiamo già ospitato alcune interviste e video sul nostro sito. Oltre a offrirci il quadro più ampio possibile (e come tale, pieno di numerose incognite) della complessa arte della gestione dello stato più esteso del mondo, Glaz'ev non fa altro che ribadire come lo scontro di civiltà nel mondo è dovuto alla resistenza ai piani di egemonia mondiale, piani che oggi vedono nella Russia il principale ostacolo. Non sarà inopportuno avere questi panorami più ampi nel nostro personale orizzonte mentale, quando sarà chiesto anche a noi dove vogliamo schierarci nel conflitto che si sta preparando nel mondo.
27/09/2014
L'informazione sull'Ucraina messa in satira in Germania
Il programma televisivo tedesco die Anstalt ("il manicomio") prende in giro la stampa occidentale e la sua presunta informazione libera e imparziale in una geniale satira dal titolo "La guerra dell'informazione per l'Ucraina". Presentiamo nella sezione "Umorismo" dei documenti il video con la trascrizione italiana dello spettacolo di satira.
Una delle più grandi perdite subite dall’America con la politica che ha portato alla crisi ucraina è più importante del reddito influenzato da qualsiasi sanzione. Si tratta della perdita (irreparabile) della fiducia che un’intera generazione di russi post-sovietici ha dato generosamente e senza condizioni all’Occidente, per vedersi poi tradita. Dmitrij Sokolov-Mitrich, che fa parte di questa generazione, ricorda l’apertura dei russi all’America e il tradimento di tale apertura, in un articolo che presentiamo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Il blog di Saker ha segnalato un analisi dell’economista e giornalista Mikhail Khazin (nella foto) ex membro dello staff presidenziale russo e indubbio sostenitore di quella che Saker definisce la posizione della “sovranità eurasiatica”. Partendo dalle sue basi di economista, Khazin rileva come la chiave della prosperità ucraina è del tutto legata a quella dell’Unione Eurasiatica, mentre un’integrazione a occidente distruggerebbe automaticamente il paese. Ma un simile ri-orientamento non è più possibile senza alti costi... scopriamo quali nell'analisi di Mikhail Khazin, che presentiamo nell'originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
25/09/2014
Perché l'élite occidentale vuole distruggere la Russia?
Padre Andrew Phillips cerca di osservare a fondo i motivi spirituali della russofobia (un’attitudine che, nelle sue cause spirituali, non può lasciare indifferenti i cristiani ortodossi), in un breve saggio che riportiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Per non dimenticare tutti quelli che hanno perso la vita nel conflitto del 2014 in Ucraina, è apparso il sito della memoria che commemora i loro nomi (tutti noti al Signore, ma non devono sparire anche dal nostro ricordo). Per ora, vi hanno un posto prominente i giornalisti che hanno dato la vita per far sapere a tutto il mondo ciò che stava succedendo in questa terra tanto più martoriata quanto più coperta da assurdi silenzi stampa. Gli italiani riconosceranno il fotografo Andrea Rocchelli, uno dei pochi di cui la stampa italiana ha detto qualcosa, ma non sarà male passare di tanto in tanto a ricordare anche le altre vittime.
Nella sua prima collaborazione con il portale Russia Insider, Saker, che oggi è notato da sempre più canali giornalistici come fonte seria e attendibile, ci spiega a suo giudizio di analista militare perché la riconquista ucraina della Crimea, millantata dal ministro della difesa della giunta, è semplicemente impossibile. Presentiamo i dati di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
È difficile riuscire a comprendere gli effetti di un documento controverso come il Protocollo di Minsk, che dovrebbe riuscire a portare una pace tanto necessaria quanto poco sperata in Ucraina. In una situazione tanto complessa, anche parole abbastanza chiare e inequivocabili come quelle del ministro degli esteri russo Sergej Lavrov (nella foto) sono interpretate nei modi più diversi, anche come un trucco o una copertura. Gleb Bazov, autore del blog Slavyangrad, suggerisce di cercare di analizzare le parole del ministro Lavrov attraverso le regole immutabili (di fatto matematiche) del linguaggio diplomatico. Presentiamo l’analisi di Gleb Bazov nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Lo ieromonaco Petru (Pruteanu) ci ha presentato nel suo blog la traduzione di un importante documento sinodale del 1998 sugli abusi della pratica della confessione, in particolare le imposizioni, da parte dei padri spirituali, di cambiare la propria vita in modo che dovrebbero essere solo il risultato di una scelta libera e personale. Anche se padre Petru insiste in modo particolare su questo documento perché vi si ammette implicitamente la possibilità che tutti gli ortodossi sposati con non credenti o con eterodossi siano ammessi alla comunione (un punto di grande importanza pastorale), la lettura di questo documento offre anche molti altri spunti di riflessione, sia a chi ascolta le confessioni sia a chi va a confessarsi. Presentiamo il documento originale russo, la traduzione romena di padre Petru e la nostra traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
22/09/2014
Rapporto sulla situazione ucraina (20 settembre 2014)
Partendo dal discorso al Congresso americano di Petro Poroshenko (nella foto), che nonostante gli applausi non ha ottenuto le armi desiderate, Saker inizia una delle sue attente analisi delle forze in gioco attorno alla composizione del conflitto ucraino: chi vuole la pace, chi non la vuole, chi si sente minacciato e perché… Presentiamo l'analisi di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Israel (Adam) Shamir, di cui abbiamo presentato sul sito alcune analisi e articoli di rara lucidità, ci introduce oggi in un progetto apparentemente strano e marginale, ma dalle conseguenze possibilmente immense: la ricostruzione del testo originale ebraico della Bibbia dei Settanta, che potrà invertire la tendenza attraverso la quale un nazionalismo esclusivista, frutto delle traduzioni del Testo Masoretico anti-cristiano, si è fatto strada tra gli stati cristiani con effetti devastanti.
Presentiamo con piacere le considerazioni di Israel Shamir nella sezione “Confronti” dei documenti, e ci auguriamo che questo articolo possa essere un utile complemento a quelli che già abbiamo tradotto per il nostro sito, a proposito dell’importanza della traduzione dell’Antico Testamento dalla versione (che per la Chiesa ortodossa, è quella divinamente ispirata) della LXX.
20/09/2014
L'Ortodossia contro la modernità: la difesa di un patrimonio comune
Ci hanno segnalato un interessante articolo di Srđa Trifković (nella foto), un giurista e politologo serbo-americano con cui abbiamo avuto diversi contatti di corrispondenza negli anni passati. Conoscendo la sua competenza e serietà di scrittore ortodosso, abbiamo letto con piacere l’articolo, e ci siamo resi conto con tupore che, anche se vecchio di esattamente 10 anni (l’articolo riporta riferimenti alla “recente” guerra del Kosovo), avrebbe potuto essere scritto quasi interamente in questi giorni! L’articolo di Trifković, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, è un appello alla realizzazione dei legami di tradizione cristiana che ancora uniscono i cristiani di diverse confessioni, e che possono ancora costituire una voce molto potente contro la distruzione del mondo cristiano oggi in atto soprattutto in Occidente.