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Il Blog del Parroco


 06/09/2014    

Due importanti anniversari di santi

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Sabato 6 settembre coincidono i festeggiamenti in onore di due importanti santi ortodossi del ventesimo secolo:

- san Maksim Sandovich (1886-1914), e ieromartire a Gorlice in Polonia, di cui abbiamo pubblicato una biografia sul nostro sito e di cui oggi ricorre il centenario del martirio.

- sant'Aleksej Medvekov (1867-1934), parroco di Ugine in Francia (di cui speriamo di pubblicare presto una biografia), ricordato nell’occasione dell’ottantesimo anniversario del trapasso, proprio nella chiesa di Ugine dove aveva servito in vita, con una concelebrazione episcopale tra l’arcivescovo Job di Telmessos, il vescovo Nestor di Chersoneso e il vescovo Mikhail di Ginevra. Tra i partecipanti, anche lo ieromonaco Siluan da Milano, che ha già accompagnato pellegrinaggi a Ugine, combinandoli anche con visite alla nostra parrocchia.

 
 06/09/2014    

Rapporto sulla situazione ucraina (4 settembre 2014, 23:53)

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

L’analisi di Saker fatta all’alba degli accordi di Minsk ci offre molti spunti per comprendere i retroscena di quanto sta accadendo: la difficilissima situazione della giunta ucraina, i pericolosi equilibri di forze all’interno del paese, l’interazione di mentalità con i paesi occidentali, e la portata degli eventi sul piano mondiale. Come sempre, leggiamo il rapporto di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 05/09/2014    

I nazisti circondati a Mariupol derubano i cittadini e stuprano le donne

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Ancora una storia dalla Novorossija, molto negativa: la città portuale di Mariupol, ora assediata dalle forze armate della Repubblica di Donetsk, vive momenti drammatici a causa dei suoi “difensori” della Guardia Nazionale, che sembrano arrogarsi ogni diritto sui beni e anche sui corpi dei loro “protetti”. Immaginiamo a quale Ucraina vorrà appartenere una città come questa (che ha più abitanti di Bari o di Bologna) dopo il ricordo di una simile protezione. Potete trovare il testo russo e la traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 05/09/2014    

Gli adolescenti di Lugansk: diciassettenni per sempre

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Ancora una storia dalla Novorossija, molto positiva: la cittadina di Lisichansk, a nord-ovest di Lugansk, è stata una delle poche città insorte a essere catturata dall’esercito ucraino (veramente catturata, e non solo occupata dopo il ritiro dei miliziani). La cosa che si è saputa più tardi è che la difesa della città è stata opera di un gruppo di 72 ragazzi e ragazze locali di 16 e 17 anni, a cui non era stato concesso di arruolarsi nella milizia perché troppo giovani, ma che hanno voluto lottare per due giorni (24-25 luglio), e purtroppo con molte perdite, per non cedere la loro città nelle mani della famigerata Guardia Nazionale. Una notizia che dovrebbe suscitare un profondo rispetto, e dovrebbe far riflettere chi si chiede se gli adolescenti credono ancora in qualcosa. Potete trovare il testo russo e la traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 04/09/2014    

Chi coopera, e chi no?
Chi comunica, e chi no?

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 
Vi preghiamo di osservare attentamente, anche se non sapete l'inglese, questo piccolo gioiello di video:
 
 
Russia Today offre un dialogo - Ukraine Today sbatte la porta
(Se il video non si apre - chiedetevi perché... - provate a cambiare i vostri parametri di localizzazione con un VPN)
 
L'evento, in breve: Anissa Naouai, corrispondente politica senior del canale in lingua inglese Russia Today, chiama Tetiana Pushnova, la direttrice esecutiva dell'analogo canale televisivo in lingua inglese Ukraine Today, con la quale ha programmato un momento di dialogo tra i punti di vista dei rispettivi paesi; Pushnova risponde di non voler comunicare con la propaganda russa, e chiude la comunicazione chiedendo ai colleghi internazionali di boicottare Russia Today. Rimasta sola, Anissa Naouai cerca di spiegare lo sforzo di presentare diversi punti di vista, mandando in onda anche un messaggio promozionale di Ukraine Today; al termine, spiega come la collega ucraina avesse accettato il confronto televisivo una settimana prima, con una serie di domande concordate... e Russia Today è stata di nuovo vittima dei troll.
 
Questo filmato è da ricordare, per diversi motivi:
 
1) i russi, sul loro canale in lingua inglese hanno una corrispondente politica arabo-americana (il meglio che si può desiderare, in queste circostanze). Gli ucraini, dal loro canale in lingua inglese, nonostante il mega-supporto degli Stati Uniti, non riescono a trovare che un'ucraina che non sa parlare decentemente l'inglese ("Russia Today, who financed by Kremlin...").
 
2) il linguaggio del corpo continua a parlare meglio di mille parole. Vi abbiamo menzionato più volte la "zombificazione" dell'Ucraina contemporanea. Credete che sia solo un modo di dire? Ebbene, ora potete vederlo con i vostri stessi occhi:
 
 
3) "I don't want to communicate wiz you": detto da una dirigente dell'industria delle comunicazioni, è un autogol clamoroso. Nell'arte della vera comunicazione, chi chiude il dialogo senza essere stato insultato o minacciato personalmente è generalmente chi ha qualche magagna da nascondere.
 
4) Va dato un tributo ad Anissa Naouai: non solo è riuscita a mantenere un sangue freddo da vera professionista, ma ha combinato in modo impeccabile il fermo immagine di Ukraine Today ("stop alle bugie di Russia Today"), facendo vedere su Russia Today... il promo di Ukraine Today! Questo, in termini di giornalismo televisivo e di immagini nella memoria, è un capolavoro.
 
5) Ricordiamo come Saker aveva detto, in un testo da noi recentemente tradotto:
È molto caratteristico il fatto che, mentre la blogosfera (e i media) in Ucraina sono pieni zeppi di rabbioso razzismo anti-russo, il RuNet (Internet russo) è completamente vuoto di tale odio. Al contrario, la sensazione prevalente sul RuNet è un mix di sgomento per gli orrori in Ucraina e di compassione per il popolo ucraino.
Se qualcuno aveva ragione di dubitare di Saker, il video gli ha dato ragione in pieno. Come lui stesso commenta, QED (Quod erat demonstrandum).
 
 04/09/2014    

Indagine sulla crocifissione di Slavjansk

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Presentiamo nella sezione “Geopolitica Ortodossa” dei documenti la traduzione italiana di quello che è sicuramente il più lungo e complesso articolo del blog The Unwashed Brain, dedicato a far chiarezza sui miti propagandistici del conflitto ucraino. Agli inizi di luglio, con la città di Slavjansk ormai abbandonata dalla milizia e ri-occupata dall’esercito ucraino, la testimonianza di una donna locale profuga in Russia ha realmente rischiato di diventare un caso internazionale di accusa di atrocità: niente meno che la storia di un bambino crocifisso dai militanti della Guardia Nazionale. Il caso ha fatto paura, ed è stato confutato in tutti i modi possibili, ed effettivamente “disinnescato” presentandolo come un falso. L’autore del blog, dotato – come dice lo stesso titolo – di un “cervello non lavato”, ha iniziato, con la sua abituale correttezza e perseveranza, a trovare tutti i “buchi” nelle confutazioni, facendo apparire la storia della crocifissione di Slaviansk molto più credibile di quanto lo fosse a prima vista. E senza pronunciare giudizi definitivi, il blogger chiede che questi elementi di riflessioni portino all’apertura di un’inchiesta penale. È prevedibile, da come stanno andando le operazioni sul fronte, che Slavjansk venga presto ripresa dalle forze della Novorossija, e certamente il materiale accumulato finora potrà avere delle verifiche più precise.

Ci si potrà obiettare che entrambe le parti, in  una guerra, sfruttano casi come questi ai fini di propaganda. Ma qui, come in TANTI altri aspetti di questa guerra, vediamo una differenza fondamentale. Da una parte si vede una “propaganda” che vuole che un delitto sia INDAGATO, a fronte di casi simili in cui si è vista una totale impunità (la strage di Odessa del 2 maggio 2014). Dall’altra, invece, vediamo una “propaganda” interessata soprattutto a che il delitto sia INSABBIATO, e screditato PRIMA di poter essere indagato. Dato che come cristiani ci restano ancora dei principi di verità e giustizia, non abbiamo dubbi sulla parte che preferiamo.

 
 04/09/2014    

Inno Acatisto a san Giovanni (Maximovich) il Taumaturgo

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Ringraziamo il blog Cristianità Ortodossa per averci proposto una traduzione italiana dell’Inno Acatisto a san Giovanni di Shanghai e San Francisco, che ci è stato più volte richiesto in questi anni. Accanto a questa versione, tradotta dal testo inglese, proponiamo nella sezione "Testi delle funzioni" una nostra versione trilingue, con la traduzione italiana basata sul testo slavonico originariamente composto da padre Seraphim (Rose) di Platina, e sulla versione romena già presente in rete da anni.

 
 03/09/2014    

Lezioni di umanità dal Donbass

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Per ricostituire un quadro veritiero della crisi ucraina, dobbiamo ribaltare completamente la nozione di “terrorismo” che vi è stata applicata follemente, in un vero esercizio di neolingua orwelliana. In questo sforzo, è certamente utile mostrare come la campagna militare denominata “operazione anti-terrorismo” sia stata in realtà una guerra genocida portata avanti con metodi terroristi (repressioni, intimidazioni, massacri di civili, deportazioni, delazioni, progetti di “campi di filtraggio”, ecc.), ma questa è solo metà dell’opera. Siamo moralmente tenuti a mostrare che cosa ha fatto invece la controparte, proprio quella accusata di essere composta da “terroristi”. Abbiamo avuto modo di presentarvi nelle scorse settimane alcuni punti di vista dei miliziani, sia in forma di interviste trascritte, sia in forma di video-interviste. Vi abbiamo presentato anche gruppi di miliziani (notate come questi “terroristi” non hanno timore di farsi vedere in faccia, mentre i volontari dei corpi punitivi si facevano regolarmente riprendere con i volti coperti da passamontagna: un altro indizio di chi ha qualcosa da temere di fronte a un’inchiesta). Finora però non vi abbiamo presentato figure di leader della Resistenza, nemmeno le interessanti interviste allo stesso Strelkov. Oggi, per il suo valore di riflessione sul futuro della Novorossija e sul carattere di chi la guiderà, presentiamo l’originale russo e la traduzione italiana dell’intervista a una delle figure chiave della Resistenza, Alexej Mozgovoj, comandante del battaglione Prizrak (“fantasma”), che dopo averci raccontato molti dettagli finora censurati dai media, ci spiega la scelta di coscienza e libertà che ha guidato la Milizia della Novorossija fin dal primo giorno. Il secondo articolo che vi presentiamo, come il precedente, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, è il testo russo con la traduzione italiana dell’intervista ai prigionieri ucraini delle recenti incursioni intorno a Donetsk. Vi preghiamo di osservare attentamente quale trattamento è riservato ai prigionieri di guerra che hanno contribuito a massacri di civili, e vi invitiamo, come sempre, a trarre le conclusioni sull’uso del termine “terroristi” in questo disgraziato e folle conflitto. 

 
 03/09/2014    

L'integrazione europea ha portato sviluppo e benessere

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Agli insegnanti di Leopoli che non hanno bambini a casa è stato sospeso lo stipendio, perché il Ministero dell'Istruzione non ha di che pagare le scuole. Il Ministero dell'Energia ha deciso di bloccare l'erogazione dell'energia elettrica alla sera per risparmiare carburante. Queste misure sono in aggiunta al taglio dell'acqua calda, già in vigore dal 4 agosto, in "certe zone" di Kiev e altre città (in termini comprensibili, "certe zone" significa "quartieri poveri"), e all'arrivo di pane di infima qualità nei negozi.

Oggi è facile prendere per i fondelli i disgraziati sostenitori dell'integrazione europea dell'Ucraina. Se QUESTI sono i provvedimenti dell'inizio di settembre, c'è da tremare al pensiero di cosa proporrà la giunta per far fronte ai veri rigori dell'inverno. La Schadenfreude (gioia per le disgrazie altrui) sembra evidente in satire come quella nell'immagine qui sopra, dove alla bandiera ucraina è sovrimpressa la scritta "Presto sarà inverno - la-la-la-la-la-la-la-la" (anche se tutti in Ucraina - e purtroppo anche in Russia - sanno bene a che cosa fa il verso questa scritta); ma per la verità nessuno gioisce delle miserie del popolo ucraino (in primis il popolo russo, che ricorda analoghe sofferenze negli anni non distanti dei suoi oligarchi sfrenati). Il punto è piuttosto chiedersi DOVE sono finiti i milioni di dollari che l'Unione Europea ha versato così generosamente a Kiev, lasciando il loro utilizzo alla discrezione della giunta. Se questi soldi non sono stati spesi per gli stipendi dei docenti, per l'erogazione di elettricità e acqua calda, e per un pane decente, ma per massacrare i civili nel Donbass, allora c'è ragione di essere VERAMENTE indignati.

 
 03/09/2014    

Le opzioni per la Novorossija

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Oggi sembra consolidarsi abbastanza bene una capacità di autodeterminazione delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk, mentre nel resto dell’Ucraina assistiamo al caos totale. Ciò non significa che le opzioni per la Novorossija siano chiare in modo univoco, perché molto dipenderà dai negoziati e dalle volontà dei rispettivi partecipanti. La storia ci ha insegnato che le repubbliche popolari nate dalla dissoluzione di un paese più grande hanno avuto al più una vita transitoria, e molti si chiedono quale possa essere il futuro assetto di questa parte innegabilmente ricca e – come si è visto – risoluta del territorio dell’ex Ucraina. Affidiamoci per un quadro generale a un’analisi di Saker che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, e che centra in pieno i veri obiettivi del conflitto geopolitico mondiale, di fronte ai quali le sorti della Novorossija, o della stessa Ucraina, sono di scarsa importanza.

 
 02/09/2014    

Ricordiamo le vittime di Beslan a 10 anni dalla strage

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Una delle più tristi conseguenze dell’attuale genocidio nel Donbass è che fa passare totalmente in secondo piano il decimo anniversario della tragedia di Beslan, che solo poche eroiche persone come il nostro amico Ennio Bordato ricordano in Italia con una serie di iniziative memoriali.

Non aspettatevi tanto interesse dei media per questa tragedia... come si potrebbe avere il coraggio di presentare ora la Russia di Putin come una vittima del terrorismo? E non solo le comprensibili (per quanto schifose) ragioni di stato concorrono a zittire la memoria di Beslan... oggi qualcuno potrebbe spingersi addirittura a fare dei paragoni, e a porsi delle domande molto attuali! Chi è stato negli ultimi mesi a bombardare scuole e asili? Chi ha fatto saltare le connessioni idriche a intere città? Chi ha costretto migliaia di famiglie di civili a vivere chiuse nelle cantine sotto la minaccia di morte? In pratica, chi merita oggi di essere definito terrorista?

 
 02/09/2014    

Test in 10 segni rivelatori: Come potete sapere se la Russia ha invaso l'Ucraina?

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Ecco a voi nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti un provvidenziale antidoto alla campagna di fandonie mediatiche sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il blogger Dmitry Orlov (non è un omonimo dell’autore del famoso libro sulle catastrofi sociali, The Five Stages of Collapse: è proprio lui!) ci offre uno spassoso test in 10 segni per poter determinare da noi stessi se la Russia ha invaso l’Ucraina. Un vero e proprio piccolo capolavoro, da inviare a tutti i vostri cari spaventati dalle “guerre e rumori di guerre” (Mt 24:6), e per richiedere a gran voce che i nostri media, se proprio non riescono a smettere di sparare balle, ci facciano sapere ANCHE la verità.

 
 02/09/2014    

Tre interventi di analisi geopolitica di Saker

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Durante tutto il corso della crisi ucraina, il nostro amico Saker ha dimostrato di essere uno dei migliori conoscitori (se non IL migliore, per lo meno per il pubblico di lingua inglese) della situazione, e una voce ben difficile da confutare. Da ex analista militare, esperto della situazione dell’Europa e (cosa non meno importante) serio cristiano ortodosso, ha una visione d’insieme della crisi che supera quella di molti cosiddetti “esperti”. Presentiamo oggi nella sezione “Geopolitica ortodossa” la traduzione italiana di ben tre dei suoi interventi.

Il titolo del primo intervento sembra dire tutto: Il patetico asilo infantile dei pagliacci diversamente intelligenti dell'Unione Europea. Oltre che a lamentarsi della conduzione di un’Europa in cui non vive più da una dozzina d’anni, Saker ha modo di spiegarci un carattere tipico dei russi: la capacità di apprezzare i lati positivi anche dei peggiori nemici. Ma la leadership non eletta dell’Unione Europea, purtroppo, lascia ben poco da apprezzare.

Il secondo intervento, intitolato Bis-plus-super-bispensiero ucraino, sarà chiaro a chi ha letto 1984 di George Orwell... e chi non lo ha letto corra a farlo, perché ormai la società distopica descritta da Orwell in quel libro è presente tra noi in modo preoccupante: leggetelo, prima che il Ministero della Verità riesca a convincervi che siamo sempre stati in guerra con l’Eurasia!

Il terzo intervento è un po’ più datato (risale allo scorso aprile) e viene dal secondo blog del nostro autore, The Saker’s Fallout Shelter (“il rifugio antiatomico di Saker”). Oltre a scoprire che Saker ha anche un blog di riserva, leggendo Un appello ai miei lettori non religiosi scopriremo che Saker ha dovuto più volte difendere la sua posizione di commentatore cristiano ortodosso di fronte a persone schifate da una prospettiva religiosa: le sue parole di condivisione del dolore degli occidentali, che hanno visto finora tristi caricature del cristianesimo ortodosso ma non lo hanno mai sperimentato così com’è, sono parole sacrosante che ogni apologeta ortodosso in Occidente dovrebbe imparare a fare proprie. Buona lettura!

 
 01/09/2014    

Una mappa più seria delle lingue parlate in Ucraina

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Questa che vi presentiamo è una mappa delle lingue parlate a casa in Ucraina. È stata realizzata nel 2009 dall’Università Nazionale Linguistica di Kiev, ed è una delle meno diffuse in rete. Probabilmente, è tra le meno diffuse perché è una delle più accurate, e distrugge alla radice tutte le fandonie dell’ucrainismo contemporaneo.

È ben lontana dall’essere una mappa perfetta (per non citare che due casi, ha trascurato l’esistenza di una consistente minoranza di lingua bulgara nella zona costiera di Zaporozh’e, e dà per scontato che in Transcarpazia tutti quelli che non sono ungheresi o romeni parlino russino a casa, mentre esiste certamente un fenomeno di commistione tra russino e ucraino analogo al surzhik), e inoltre è approssimata sull’uso delle “chiazze” per indicare la presenza di fenomeni minoritari. Tuttavia, aiuta il lettore attento a porsi tutte quelle domande che purtroppo non ci si è posti in questi ultimi vent’anni (e si è visto che disastro ne è seguito). Ecco alcune conseguenze della comprensione di questa mappa:

- L’ucraino “puro” è una lingua minoritaria regionale. Dire che è la lingua nazionale equivarrebbe a dire che in Italia si parla veneto.

- Molto di ciò che è spacciato per ucraino è in realtà surzhik, un mix linguistico di ucraino e russo a diverse gradazioni e impossibile da catalogare come ucraino: equivarrebbe a dire che il piemontese è francese, perché presenta un mix di vocaboli e di espressioni italo-francesi. Ci sono diverse teorie tra gli specialisti sull’effettiva portata del surzhik, ma proprio perché ci sono diverse teorie, non siamo obbligati a digerire quella ufficiale, che naturalmente del surzhik non fa nemmeno un cenno.

- La lingua più parlata dagli ucraini è il russo. Ne abbiamo sentito esempi quando abbiamo ascoltato le registrazioni militari di questo conflitto, in cui con l’eccezione di alcuni reparti regionali e/o ideologizzati, i soldati dell’esercito ucraino comunicano tra loro in russo. Non crediamo che ci sia bisogno di ulteriori commenti.

- La più consistente minoranza linguistica è il russino, lingua non riconosciuta e attivamente osteggiata da Kiev: non parliamo di professori di linguistica, parliamo di servizi segreti.

- Alcune minoranze linguistiche sono semplicemente ignorate (chi ha sentito parlare della minoranza che parla trasianka nell’oblast di Chernigov, può per cortesia alzare la mano?) dalla propaganda nazionalista.

- La presenza di antichissime minoranze linguistiche come il greco del Ponto (sicuramente rafforzato dalle recenti immigrazioni dall’Asia Minore, ma si tratta della stessa lingua che ha creato i toponimi ancora esistenti delle città della Crimea) testimonia un’attitudine non repressiva nei secoli verso le lingue straniere. Ricordiamocene, e ricordiamoci che nel suo primo giorno al potere, l'attuale giunta di Kiev ha presentato un disegno di legge per la soppressione dello status di lingue minoritarie e/o regionali per TUTTE le lingue che non siano l’ucraino.

 
 01/09/2014    

Rapporto sulla situazione ucraina (30 agosto 2014)

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Continuano gli ottimi punti della situazione ucraina fatti dal nostro amico Saker. Valutando gli eventi del 30 agosto, ci offre alcuni spunti ironici sul panico dell’Occidente quando vede sgretolare quello stato ucraino che ha presentato con tutta una retorica di cui ora si vedono chiaramente le menzogne. Un punto estremamente importante (e che giustifica pienamente la presenza di questi rapporti su un sito parrocchiale ortodosso) è che i russi non vogliono aiutare la de-nazificazione dell’Ucraina (per indispensabile che sia questo processo) con la loro imposizione di forza, ma il processo di liberazione nazionale deve essere opera degli ucraini stessi, con tutto l’aiuto e il sostegno che potranno avere da tutto il mondo, come scelta spirituale di civiltà.

Presentiamo il rapporto di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
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