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Blogul parohului


 15/08/2014    

Kharkiv: il luogo dove il terrore di polizia regna supremo

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Kharkiv (o Kharkov per coloro che, come la maggior parte dei suoi stessi abitanti, non parlano la gloriosa 'ridna mova' ucraina) è la seconda città dell’Ucraina, di quasi un milione e mezzo di abitanti. Nel corso del recente conflitto se ne è parlato poco, nonostante sia uno dei principali centri di dissenso verso il regime golpista. Dopo il colpo di stato di febbraio, è proprio a Kharkiv che il presidente Janukovich si è diretto nella speranza di ricostituire un governo legittimista, e nonostante il fallimento di tale progetto per l’opposizione dei governatori-oligarchi locali, è qui che hanno avuto inizio alcune delle più serie e articolate proteste popolari contro la giunta. Perché oggi da Kharkiv viene un silenzio assordante? È facile capirlo se si pensa che, oltre a una macchina mediatica sotto completo controllo politico, la giunta ucraina dispone anche di un efficiente apparato di polizia segreta: tutti quelli che si scagliano per qualsiasi ragione contro la continuazione del vecchio KGB sovietico in Russia, faranno bene a ricordare che i servizi segreti ucraini (oggi paradossalmente longa manus di quelli americani) sono figli di quelli sovietici non meno delle loro controparti russe. A Kharkiv la macchina repressiva della giunta di Kiev non è stata inattiva: leggete, nell’articolo di Potap Rysko che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, cosa sta succedendo a chi non è d’accordo con la dittatura della giunta, e capirete perché nel resto dell’Ucraina è così difficile far sentire una voce di dissenso.

 
 14/08/2014    

I miliziani del popolo della Novorossija si rivolgono agli europei

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Nel silenzio mediatico sugli avvenimenti in Ucraina, la voce che è mancata di più è quella dei miliziani del Donbass. Eppure, sono uomini che difendono le loro case e le loro famiglie. Non sparano sui civili, non uccidono bambini e anziani, non bombardano scuole, chiese, asili e ospedali, non terrorizzano la popolazione… nonostante la nostra totale e vergognosa indifferenza nei loro confronti, hanno voluto lanciare un messaggio proprio a noi, gli abitanti dell’Unione Europea. Forse faremmo bene ad ascoltarli, per lo meno per non trovarci un giorno anche noi al loro posto. Presentiamo il video del messaggio dei miliziani e la sua trascrizione in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 14/08/2014    

Luci e ombre sui crimini commessi dall’UCK

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Segnaliamo questo articolo di Luca Susic dal sito de La Nuova Bussola Quotidiana, che riporta una notizia che avrebbe dovuto fare un certo scalpore.

La task-force investigativa speciale (SITF) istituita dall'Unione Europea per indagare sui crimini compiuti dall’UCK (Esercito di Liberazione del Kosovo) ha recentemente comunicato i risultati del suo operato. Sostanzialmente i dati confermano tutti gli abusi e le atrocità che noi abbiamo ripetuto, assieme a tanti inascoltati amici dei serbi del Kosovo, per tutti questi quindici anni.

Impatto mediatico in Italia? ZERO. C’è da chiederci a cosa serva che le colpe vengano chiaramente alla luce, quando vediamo la continua volontà di mantenerle nell’ombra.

 
 14/08/2014    

Il tempo stringe per la Novorossija

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

A distanza di quasi un mese e mezzo da un’analisi della guerra in Novorossija che lasciava poche speranze in un cambiamento radicale della situazione, Saker torna a vedere, con l’occhio addestrato di un analista militare di professione, gli sviluppi della crisi ucraina alla luce dei nuovi eventi (in particolare le sanzioni e i cambiamenti geo-economici in corso). Presentiamo l’analisi di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 13/08/2014    

Da Taiwan ai rifugiati dal Donbass: intervista a padre Kirill Shkarbul

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Padre Kirill Shkarbul, il prete russo-canadese rettore della chiesa del Patriarcato di Mosca a Taiwan, di cui abbiamo riportato alcuni giorni fa una notizia, è in questi giorni a Rostov per portare i suoi aiuti ai profughi dalla Novorossija. Viktorija, una studente di Mosca, lo intervista sulle sue impressioni dell’esodo dei profughi e sulle cause del conflitto. Le parole di padre Kirill sono un efficace richiamo all’apertura degli occhi, non solo nelle zone del conflitto, ma in tutto il mondo. Presentiamo la sua intervista nella sezione “Figure dell’Ortodossia con temporanea” dei documenti.

 
 13/08/2014    

Perché si diventa ortodossi?

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Ci sono ovviamente molte ragioni per cui si può decidere di entrare a far parte della Chiesa ortodossa, e padre Stephen Freeman, l’autore del blog Glory to God for All Things, da noi tradotto e citato diverse volte, ci aiuta a riflettere su queste motivazioni, presentando alcune di loro con chiarezza e buon senso. Riportiamo l’articolo di padre Stephen nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
 13/08/2014    

Metropolita Ilarion: il Medio Oriente e l'Ucraina sono parti della stessa strategia

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Il metropolita Ilarion di Volokolamsk è stato intervistato da Olga Lipich di RIA-Novosti sulla catastrofe umanitaria dei cristiani in Iraq e in Siria, e delle due connessioni con la crisi ucraina. Anche se incentrata soprattutto sulla situazione del Medio Oriente, colpisce la determinazione di vladyka Ilarion nell’affermare che “La crescita della tensione in Medio Oriente e in Ucraina è parte dello stesso piano strategico. Uno degli obiettivi di questa strategia è di creare un focolaio di scontro cronico ai confini del nostro paese”. Presentiamo l’intervista al metropolita Ilarion nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 12/08/2014    

Domande su barba e capelli del clero e dei monaci ortodossi

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Uno dei tratti più visibili (e spesso più criticati) dell’aspetto del clero e dei monaci ortodossi è costituito dalla barba e dai capelli lunghi. Recentemente, padre John Whiteford ha risposto sul suo blog all’obiezione biblica che parte da una lettura superficiale di 1 Corinzi 11:14, spiegando che i capelli lunghi tradizionalmente portati dal clero e dai monaci (e dalle monache!) ortodossi non hanno nulla a che vedere con le obiezioni di san Paolo ai cristiani di Corinto, e anzi sono un’usanza fortemente radicata nell’Antico Testamento. Presentiamo la spiegazione di padre John in traduzione italiana nella sezione “Domende e Risposte” dei documenti. Aggiungiamo anche nella sezione “Ortoprassi” la traduzione di un articolo di padre Luka (Murianka), igumeno del monastero della Santa Trinità a Jordanville, A proposito della tradizione dei capelli lunghi e delle barbe, apparso nel 1995 sulla rivista Orthodox Life,.

 
 11/08/2014    

Un richiamo al pentimento

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Il blog di Mark Hackard, The Soul of the East, che abbiamo citato alcune volte e da cui abbiamo tradotto materiali significativi, ci presenta oggi un’intervista a un personaggio che non ha tempo né voglia di dire mezze verità. Lo ieromonaco Viktor (nella foto) è uno dei cappellani dell’esercito della Novorossja, e sa tagliare attraverso tutte le generalizzazioni della crisi ucraina per sottolineare che quella in corso è una guerra contro un piano satanico. Presentiamo l’intervista a padre Viktor nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia”, sperando che vogliano leggerla tutti quanti si chiedono perché negli ultimi mesi abbiamo insistito così a lungo a parlare della situazione in Ucraina.

 
 11/08/2014    

"Pietà" o "misericordia"? Note di traduzione dei testi liturgici

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Oggi, in seguito alla pubblicazione di un'altra traduzione della Divina Liturgia in italiano, si riaccendono dibattiti sull'appropriatezza di certe scelte di traduzione. A nostro parere, siamo ancora in una fase troppo iniziale e sperimentale per pretendere di avere ascoltato l'ultima parola in fatto di traduzioni. Tuttavia se ne discute, e nel corso dei decenni anche noi (sia in studi e letture, sia nella pratica liturgica) abbiamo avuto modo di formarci opinioni. Una di queste è il senso del temine greco eleos e del suo equivalente slavonico e romeno mila. Le nostre note a proposito sono state già pubblicate sul blog dell'associazione Testimonianza ortodossa oltre un paio d'anni fa, ma per coloro che non le avessero lette, preferiamo riportarle ancora all'attenzione dei nostri lettori. Speriamo che il nostro amico Stilianos non ce ne voglia se ripetiamo anche sul nostro sito le note sull'uso dei termini "pietà" e "misericordia", nella sezione "Domande e Risposte" dei documenti.

 
 10/08/2014    

Arciprete Andrew Phillips: un’utopia futura si apre in base alle nostre scelte

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Alcuni giorni fa, padre Andrew Phillips ha provato a tratteggiare un futuro in cui la presente crisi ucraina ha lasciato spazio al miglior scenario possibile per i cristiani ortodossi. Presentiamo questo scenario, intitolato Verità e misericordia: il ventesimo secolo è finalmente concluso, nella sezione “Geopolitica Ortodossa” dei documenti.

In seguito, la pubblicazione del testo (che ha generato un notevole feedback di corrispondenza), ha spinto padre Andrew a scrivere numerose spiegazioni, che riportiamo nella sezione “Domande e Risposte” dei documenti. Il racconto, anche se di fantasia, si basa su diverse profezie di santi monaci ortodossi, e parla di uno scenario possibile attraverso un cammino di pentimento, senza il quale le nostre speranze restano infondate.

 
 10/08/2014    

Messina onora i suoi russi (...e noi?)

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Ringraziamo il nostro corrispondente Giuseppe, che ci ha segnalato, in un giardino vicino al porto di Messina, un monumento eretto 2 anni fa e dedicato ai marinai russi che nel 1908 furono eroici soccorritori della città afflitta dal terremoto. In questi tempi di russofobia di ogni tipo, fa piacere vedere italiani attenti alla storia e alla verità dei fatti.

Uno dei marinai russi di Messina, Ioann Steblin-Kamenskij, è stato in seguito canonizzato come ieromartire dalla Chiesa ortodossa russa. Potete leggere la sua storia su questa pagina del blog Fos Ilaron.

 
 09/08/2014    

I distruttori di chiese ortodosse non si fermano

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Vi piace questa chiesa ortodossa?

È la chiesa dell’Annunciazione a Gorlovka, nel Donbass, costruita nel 2008 come sede di culto temporanea della cattedrale di Gorlovka, e nel 2013, una volta terminata la cattedrale, smontata e portata nel quartiere Stroitel’ della città. Nella sua nuova sede, è stata consacrata esattamente due mesi fa, il 7 giugno 2014.

In questo filmato vedete la funzione della festa patronale nella vecchia sede, il 7 aprile del 2013.

Potete vedere anche una galleria fotografica della consacrazione della chiesa nella nuova sede.

Vi è piaciuto, quello che avete visto? Ebbene, custodite queste immagini nel vostro cuore fino a un giorno indeterminato del futuro, perché QUESTO è il trattamento che l’esercito ucraino ha riservato alla chiesa giovedì 7 agosto 2014:

(cliccate sull'immagine per aprire il video)

Come potete notare dal filmato, la zona è aperta e non ci sono edifici adiacenti. Nessun errore di balistica: la chiesa è stata colpita e incendiata perché LA SI VOLEVA colpire e incendiare.

Azioni come questa, nel mondo civilizzato, sono definite TERRORISMO. A maggior ragione, quando colpiscono il cuore stesso della fede di una popolazione.

Non sarebbe il caso di smettere di chiamare terroristi i miliziani del Donbass, e di incominciare invece a chiamare ad alta voce terroristi quelli che quest’appellativo se lo meritano davvero?

 
 09/08/2014    

Nuovo luogo di culto ortodosso a Città del Messico

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

da Pravmir, 2 agosto 2014

In conformità con un accordo tra l'arcivescovo Iustinian di Elista e Kalmykia, autorizzato da sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus', e il primate cattolico del Messico, l'arcivescovo Norberto Rivera Carrera di Città del Messico, la chiesa della Concezione della Vergine Maria (del XVII secolo) è stata consegnata per uso temporaneo gratuito alla parrocchia della Chiesa ortodossa Russa della santa Protezione della Madre di Dio. L'accordo è stato raggiunto nel corso di una riunione tra il metropolita Ilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, e il primate cattolico del Messico nel gennaio 2014.

Il 27 luglio 2014, l'arcivescovo Iustinian e l'arcivescovo Alejo di Città del Messico e di tutto il Messico (Chiesa Ortodossa in America) hanno celebrato la prima Liturgia nella chiesa.

Tra i presenti alla funzione era il rev. Eduardo Losano, decano della diocesi cattolica della zona centrale di Città del Messico, e rettore del seminario cattolico di Città del Messico.

Dopo la Liturgia, l'arcivescovo Iustinian ha salutato padre Eduardo e per conto della comunità ortodossa di lingua russa ha espresso la sua gratitudine al primate del Messico per il suo aiuto a stabilire la  parrocchia del Patriarcato di Mosca nel centro della capitale del Messico.

 
 09/08/2014    

I costi delle sanzioni

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Dopo mesi di inconcludenti discussioni sulle sanzioni alla Russia (in maggioranza contrari fin dal primo giorno, e poi proni ad accettare le sanzioni non appena i loro veri padroni hanno fatto un fischio), i leader non eletti dell’Unione Europea hanno portato i nostri paesi a subire le conseguenze delle contromisure decretate dal governo russo (l’Italia sarà uno dei paesi più danneggiati). Saker ha interrotto uno dei suoi pochi giorni di vacanza per preparare una delle sue magistrali analisi delle conseguenze che si vedranno in tutto il mondo come conseguenza di questa nuova situazione. Presentiamo l’articolo di Saker, molto appropriatamente intitolato Volete essere i cagnolini dello zio Sam? Pagatene il prezzo!, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
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