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Blogul parohului


 07/01/2015    

Il buco a forma di Dio

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Ogni essere umano ha un "buco a forma di Dio" dentro di sé. Quando le aspettative delle feste di Natale non si materializzano, oppure – peggio ancora – si materializzano e le scopriamo insoddisfacenti, forse è arrivato il momento di provare a riempire il "buco a forma di Dio" con Dio stesso, il solo che può riempirlo. Ascoltiamo riflessioni e idee a proposito in un testo di padre Richard Rene, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, come nostro regalo di Natale ai lettori.

 
 06/01/2015    

Al Moleben per il nuovo anno, il patriarca Kirill ha pregato per la Russia, per l'Ucraina e per tutta la Rus' storica

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Elena Dorofeeva, TASS, 31 dicembre 2014

Il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' ha espresso un augurio che "il 2015 sia l'anno della bontà di Dio" per tutta la Rus' storica. Celebrando il Moleben di Capodanno nella Cattedrale di Cristo Salvatore, alla vigilia del nuovo anno ha esortato tutti i cristiani a pregare per il cammino della propria vita, per la patria e per tutta la Rus' storica.

"Oggi stiamo attraversando una tappa complicata della vita. Preghiamo per la nostra patria e per tutti i popoli. E soprattutto perché nell'intero spazio della Rus' storica si arrestino le lotte intestine e il flusso di sangue, e perché regni la giustizia, poiché senza giustizia non può esserci la pace, "- ha detto il primate della Chiesa ortodossa russa.

Il patriarca ha sottolineato che "tutta la confusione, tutti i conflitti che causano sofferenza, provengono dalla nostra incapacità di vivere secondo la legge di Dio". "Il Signore ha chiamato gli esseri umani alla pienezza della vita, a ciò che chiamiamo felicità. In risposta alla nostra fedeltà, il Signore ci accompagna attraverso tutte le prove," - ha affermato il patriarca.

Il 31 dicembre e il 1 gennaio  si svolgono funzioni religiose di Capodanno in tutte le chiese della Chiesa ortodossa russa. Nella notte di Capodanno in un certo numero di chiese si celebra la Liturgia. A Mosca lo fanno in più di 10 chiese. Ogni anno il loro numero aumenta, e la liturgia notturna di Capodanno è diventata sempre più popolare.

 
 05/01/2015    

L'Ortodossia in Sud Africa prima e dopo l'apartheid

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Il padre diacono Stephen Hayes (nella foto), nostro amico e corrispondente da un ventennio, è noto ai lettori del sito per la sua spiegazione della missione ortodossa in Africa, un argomento di cui si sa ben poco in Italia. Fin dagli inizi di Internet, Stephen è sempre stato all’avanguardia nell’uso delle tecnologie della rete ai fini di informazione, e grazie a lui e ai suoi familiari. abbiamo avuto negli anni diverse occasioni di seguire lo sviluppo dell’Ortodossia in Africa. Autore prolifico, padre Stephen ha un blog molto frequentato chiamato Khanya, dalla parola che nelle lingue Zulu e Sotho significa “gloria” (lo stesso senso della desinenza greca doxa in “Ortodossia”, o dello slavonico slava in “Pravoslavie”), e abbiamo atteso con curiosità il momento di parlare un po’ più di lui ai nostri lettori. L’occasione ci è stata data da una recente intervista in cui si analizza il passato di attivista anti-apartheid di padre Stephen, e si forniscono alcuni dati interessanti sulla situazione religiosa del meno noto tra i paesi dei BRICS. Presentiamo l’intervista in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
 04/01/2015    

Le guerre passate della Russia: un rapido sguardo alla storia

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Con l’anno nuovo incominciano anche tutte le apprensioni ereditate dalla crisi del 2014, e sembra che molti ne stiano approfittando per seminare “rumori di guerre” (Mt 24,6). Saker cerca di rassicurarci (non per partito preso, ma perché il Vangelo stesso ci esorta a non allarmarci”), con la sua analisi di un libro sulle storie delle guerre combattute (e quasi sempre vinte) dalla Russia negli ultimi tre secoli. Presentiamo quest’analisi in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 03/01/2015    

In memoriam: ieromonaco Ilia (Kartozia), +2014

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

La notizia della morte di un sacerdote ortodosso non si dà mai a cuor leggero, ancor più quando muore un prete monaco che viene in pellegrinaggio nel nostro paese. Ma la morte dello ieromonaco Ilia (Kartozia), superiore del monastero ortodosso di san David il Costruttore a Mtskheta, in Georgia, è anche una storia di speranza e di fiducia. Padre Ilia, che è stato uno tra le vittime del naufragio del traghetto Norman Atlantic il 29 dicembre, è riuscito a condurre in salvo i pellegrini georgiani del suo gruppo e a confortarli, dicendo loro di non dimenticarsi di Dio nei pericoli, e ha preferito rischiare la morte pur di permettere il salvataggio di una donna con la sua bambina. Che l'esempio, il coraggio e la serenità di padre Ilia ci aiutino quando anche noi ci troveremo in momenti tristi o tragici.

Sul sito I sentieri dell'icona, possiamo trovare una descrizione più accurata dell'episodio, con l'intervista a uno dei pellegrini sopravvissuti.

Eterna memoria!

 
 03/01/2015    

Celebrazioni del NATALE ORTODOSSO 2014/2015

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 
 
Martedì 6 Gennaio
 
Vigilia di Natale
 
ore 10  - Divina Liturgia della Vigilia (Vespro + Liturgia di san Basilio il Grande)
 
ore 17 - Veglia del Natale
 
(non celebreremo funzioni durante la notte)
 
Mercoledì 7 Gennaio 
 
NATALE DEL SIGNORE
 
ore 10 - Divina Liturgia del Natale
 
 
Buon Natale! Cu Nașterea Domnului! С Рождеством Христовым!

 

 
 02/01/2015    

PASTORALA LA NAȘTEREA DOMNULUI a Preafericitului Patriarh al Moscovei şi al întregii Rusii Chiril

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Pastorala la Nașterea Domnului a Preafericitului Patriarh al Moscovei şi al întregii Rusii Chiril către arhipăstorii, păstorii, monahi, monahii și toți copiii fideli ai Bisericii Ortodoxe Ruse.

Preasfințiți arhipăstori, cuvioși părinți, cinstiți monahi și monahii, dragi frați și surori!

Către voi toți ce locuiți în diferite țări, orașe și sate, dar care alcătuiți o singură Biserică Ortodoxă Rusă, mă adresez eu în această sfântă noapte și vă felicit din suflet cu prilejul sărbătorii mântuitoare pentru lume a Nașterii lui Hristos. Vă salut cordial pe voi, dragii mei, și vă doresc în rugăciune ca noi toți să ne umplem de bucurie duhovnicească de la participarea în comun la această măreață solemnitate și să ne delectăm la nunta credinței, ca fii și fiice ai lui Dumnezeu și prieteni ai lui Hristos (In. 15:15).

Azi privind la taina întrupării lui Dumnezeu, noi dorim să înțelegem care este semnificația evenimentului ce a avut loc cu două mii de ani în urmă la Bethlehem și cum se răsfrânge asupra noastră și a contemporanilor noștri.

Sfântul apostol Pavel scrie: „Iar când a venit plinirea vremii, Dumnezeu a trimis pe Fiul Său, născut din femeie, născut sub Lege, ca pe cei de sub Lege să-i răscumpere, ca să dobândim înfierea” (Gal: 4:4-5). Dar ce a precedat acestei pliniri a vremii? Toată istoria omenirii până la Nașterea lui Hristos a fost, de fapt, istoria căutării lui Dumnezeu, când cele mai bune minți încercau să înțeleagă cine este izvorul acelei puteri supreme, a cărei prezență în viață o simte într-o anumită măsură fiecare persoană.

Oamenii, încercând să afle adevărul, cădeau în diverse rătăciri mergând pe calea căutării lui Dumnezeu. Dar nici frica primitivă a omului în fața groaznicelor fenomene ale naturii, nici zeificarea stihiilor naturii, a idolilor, iar uneori și a propriei persoane, nici chiar acele puține clarviziuni care îi luminau pe unii filozofi-păgâni, nu i-a adus pe oameni la adevăratul Dumnezeu. Și când lumea n-a cunoscut prin înțelepciune pe Dumnezeu (1 Cor. 1:21), El a binevoit Singur să pogoare la oameni. Cu ochi duhovnicești noi contemplăm marea taină a cuvioșiei: Creatorul se aseamănă cu creația, capătă firea omenească, suferă înjosirea, moare pe cruce și învie. Toate acestea nu încap în înțelegerea omenească și sunt minunea ce descoperă plinătatea Revelației lui Dumnezeu adusă oamenilor despre Sine Însuși.

Hristos s-a născut - și lumea a căpătat speranță, Hristos s-a născut - și dragostea domnește în veci, Hristos s-a născut - și cerul s-a aplecat până la pământ, Hristos s-a născut - și steaua Bethlehemului arată calea cea adevărată către Dumnezeu, Hristos s-a născut -  și nimeni să nu creadă în triumful răului, căci sunteți mântuiți prin credință și aceasta nu e de la voi: este darul lui Dumnezeu (Ef. 2:8).

Așteptând și prevăzând venirea lui Mesia, proorocul Isaia exclamă: „Cu noi este Dumnezeu!” (Is. 8:10). Cuvintele lui ce veneau de la Dumnezeu sunt și până în ziua de azi un izvor de bucurie nespusă pentru milioane de creștini. Născându-se în Bethlehem, Domnul se naște în inimile noastre și se află cu noi, dacă îi păstrăm fidelitate Lui și Bisericii fondate de El. El este cu noi atunci când săvârșim fapte bune. El este cu noi atunci când ajutăm aproapele. El este cu noi când manifestăm compasiune și compătimire. El este cu noi, când îi împăcăm pe cei ce sunt în vrajbă. El este cu noi când iertăm și nu ținem minte răul. El este cu noi când ne rugăm și participăm la Tainele bisericești, în special la Taina Mulțumirii, a Sfintei Euharistii.

Sărbătoarea Nașterii lui Hristos ne vorbește despre ceea ce e cel mai important: noi suntem chemați să învățăm să Îl iubim pe Dumnezeu și să Îi slujim Lui, Mântuitorului nostru, Celui Care a dăruit această mântuire tuturor popoarelor și pentru toate timpurile, Celui Care își întinde brațele Sale la fiecare dintre noi. Căpătând deprinderea de a-L venera sincer pe Dumnezeu și de a sta cu pioșenie în fața Lui, noi învățăm totodată să slujim și apropiaților noștri, demonstrând credința care este lucrătoare prin iubire (Gal. 5:6).

Nouă ne rămâne puțin ca să ajungem la un bun sfârșit – să răspundem la acțiunea harului mântuitor al lui Dumnezeu prin ascultarea noastră, prin încrederea în cuvintele Domnului, prin dorința noastră de a urma poruncile Lui. Dacă vom însuși acest măreț adevăr, atunci multe se vor schimba nu doar în noi înșine, dar și în jurul nostru. Vom putea să repartizăm în mod corect prioritățile valorice, noi vom putea în mod pașnic, calm și ferm să mergem pe calea vieții trasată pentru noi de sus, aducând  laudă și mulțumire lui Dumnezeu.

Iar pentru a dobândi o astfel de stare a duhului, noi trebuie să fim oameni ortodocși nu doar în conformitate cu sondajele, dar datorită convingerilor noastre profunde și modului de viață, precum au fost străbunii noștri evlavioși. Printre ei un loc aparte îl ocupă cel ce a creștinat Rusia, sfântul întocmai cu apostolii marele cneaz Vladimir. Aniversarea a 1000 de ani de la sfârșitul său fericit noi o vom marca în acest an. Anume lui noi îi datorăm faptul că suntem purtători ai înaltului nume de creștin și alcătuim împreună o singură familie de popoare frățești ortodoxe ale Rusiei istorice. Așa a fost, este și va fi. Nici un fel de tulburări și încercări vremelnice, nici un fel de forțe din exterior nu vor putea rupe aceste relații duhovnicești și culturale ale moștenitorilor cristelniței kievene a botezului.

În aceste sfinte zile de Crăciun rugăciunile întregii plinătăți și rugăciunea mea personală este pentru pacea pe pământul Ucrainei. Indiferent de locul de trai al copiilor săi, de opiniile lor politice sau de predilecțiile pe care le au, Biserica Ortodoxă Rusă înfăptuiește acea misiune responsabilă, care i-a fost încredințată de Însuși Hristos (vezi. Mt, 5:9). Ea a făcut și face totul ce e posibil pentru a-i împăca pe oameni și a le ajuta să depășească urmările vrajbei.

La baza oricărei confruntări, a urii și a scindării se află păcatul. Conform spuselor cuviosului Iustin de la Ćelije, „el cu toate puterile sale săvârșește una: îl face pe om să piardă chipul lui Dumnezeu și cel de om” (cv. Iustin (Popovici), Beznele filozofice). Noi vedem în ce stare de infern uneori se află omul care a pierdut demnitatea dăruită de Creator.

Biserica în numele lui Dumnezeu aduce fără încetare la cunoștința oamenilor marea bucurie (Lc. 2:10) pentru nașterea Mântuitorului, cheamă pe toți oamenii să creadă și să se schimbe spre mai bine. Ea propune calea urcușului: de la căutarea lui Dumnezeu - la cunoaștere lui Dumnezeu, de la cunoașterea lui Dumnezeu – la comunicarea cu Dumnezeu, de la comunicarea cu Dumnezeu – la asemănarea cu Dumnezeu. Sfântul ierarh Atanasie cel Mare, care a trăit în secolul al IV-lea în Alexandria, a exprimat cu ajutorul unor cuvinte zguduitoare scopul venirii în lume a Mântuitorului: Dumnezeu s-a făcut om, pentru ca omul să se facă dumnezeu”. Nu prin fire sa, dar prin harul lui Dumnezeu. Întreaga experiență multiseculară a Biserici mărturisește următoarele: adevărata schimbare se săvârșește cu acțiunea harului prin intermediul conlucrării benevole a lui Dumnezeu și a Omului. Această stare se obține prin muncă, în ascultarea adusă Creatorului, dar nu prin acceptarea ispitei diavolești a șarpelui ce a propus strămoșilor noști să guste din pomul cunoașterii binelui și  a răului și imediat să se facă ca Dumnezeu (Fac. 3:5). Fiecare persoană care viețuiește în credință, cunoaște că anume fidelitatea lui Dumnezeu îl reține de la faptele și gândurile rele, că anume credința îl inspiră la nevoință și trude întru slava lui Dumnezeu și întru binele aproapelui.

Vă felicit pe toți cu prilejul marii sărbători a Nașterii Domnului și cu începerea Noului An, aș vrea să vă doresc din suflet sănătate durabilă, pace, bunăstare și ajutorul generos de sus în mergerea noastră fără poticnire după Domnul și Mântuitorul nostru.

Iar Dumnezeul a tot harul, Care v-a chemat la slava Sa cea veșnică, întru Hristos Iisus, El Însușii, după ce veți suferi puțină vreme, vă va duce la desăvârșire, vă va întări, vă va împuternici, vă va face neclintiți (1 Petr. 5:10-11).

+CHIRIL, PATRIARHUL MOSCOVEI ŞI AL ÎNTREGII RUSII

Nașterea Domnului 2014/2015, Moscova

 
 02/01/2015    

Insoliti fuochi di Capodanno

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Eccovi un video che come spettacolo pirotecnico non vale granché, ma riscalda il cuore più di qualsiasi bella sequenza di fuochi d'artificio: alla mezzanotte del nuovo anno, su quel che resta dell'aeroporto di Donetsk sono stati lanciati razzi illuminanti, al posto delle bombe che hanno terrorizzato ormai da mezzo anno la popolazione di una città grande quanto Torino.

Buon 2015 a tutta la popolazione sofferente della Novorossija!

 

 
 01/01/2015    

Uno sguardo sulla vecchia Sourozh

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Iniziamo il nuovo anno con qualcosa di vecchio con un valore nuovo. Alcune risposte di padre Andrew Phillips a un ricercatore che sta ricostruendo la storia della crisi della diocesi di Sourozh possono sembrare acqua passata, ma hanno per noi un valore molto attuale. Intanto, ci insegnano che le sperimentazioni indipendenti nel mondo dell’Ortodossia sono mortalmente pericolose. Dato che una Chiesa ortodossa esiste e va avanti da secoli, il compito principale dei nuovi ortodossi è assimilarne la vita. Ogni indipendentismo crea molte più vittime che superstiti. Se tutti quelli che si sforzano di portare avanti il messaggio della Chiesa ortodossa in Italia volessero fare tesoro di queste lezioni, forse il 2015 potrebbe essere più ricco di speranze per loro stessi e per quelli che li incontreranno.

Presentiamo le risposte di padre Andrew nella sezione “Pastorale” dei documenti. Potevamo metterle nelle sezioni dedicate all’Ortodossia contemporanea, alla geopolitica (il conflitto di Sourozh è stato alimentato da diverse concezioni geopolitiche), o più prosaicamente alle risposte alle domande, ma scegliamo la sezione dedicata all’evangelizzazione e alla crescita delle chiese, precisamente perché riteniamo la storia di Sourozh una lezione importante per imparare a non ostacolare lo sviluppo pastorale dell’Ortodossia in molti paesi, Italia compresa.

 
 31/12/2014    

Una risposta ortodossa a Calvino sulle icone (2)

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il secondo articolo di Gabe Martini con le obiezioni dei cristiani riformati alle icone, e le risposte ortodosse. In questo articolo, il confronto si fa più teologico, e ruota intorno all’idea stessa di Dio che si fa immagine per la nostra salvezza.

 
 30/12/2014    

Una risposta ortodossa a Calvino sulle icone (1)

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il primo di una serie di articoli di Gabe Martini riguardo alle obiezioni dei cristiani riformati alle icone. In questo primo articolo, dedicato alla retorica della Riforma, si sottolinea come gran parte della produzione letteraria dei primi riformatori sia dedicata ad argomenti ad hominem contro i veneratori delle icone, e ad appelli emotivi alla distruzione degli “idoli”, piuttosto che a una seria confutazione razionale delle icone. Per aggiungere la beffa al danno, la retorica dei riformatori fa ampio uso di immagini verbali e letterarie (che non sono meno frutto dell’ingegno umano di quanto lo siano le icone) per dimostrare, in modo totalmente contraddittorio, quanto sia sbagliato l’uso delle immagini.

 
 29/12/2014    

In Ucraina occidentale l’Olocausto è stato cancellato dalla storia

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Una delle conseguenze più nefaste della crisi ucraina del 2014, di cui pagheremo il prezzo ancora per lungo tempo a venire, è che ha “sdoganato” il nazismo nel tentativo patetico di giustificarne alcuni dei peggiori collaborazionisti, oggi modelli per una generazione di neonazisti della Galizia. I partigiani più spietati della ragion di stato potranno dire che era un prezzo necessario da pagare (senza l’apporto fondamentale dei neonazisti, il colpo di stato dello scorso febbraio a Kiev non avrebbe potuto avere successo, neppure con il supporto americano e dell’Unione Europea), ma è comunque un prezzo che ci presenterà il conto, in tutti i nostri paesi. Cosa dice questo alla nostra storia attuale? Intanto, insegna che è possibile cancellare il ricordo di eventi dissonanti (come per esempio lo sterminio nazista degli ebrei) dalla memoria di interi popoli, e poi offre a ogni estremismo locale un prezioso precedente storico e di politica (dis)educativa per giustificare le proprie atrocità. Davvero un pessimo regalo ai nostri discendenti. Per capirne qualcosa di più, vediamo cosa ha riportato Frank Brendle, attivista di Defending History, da un viaggio a Leopoli e a Kiev alcuni mesi fa, in un resoconto che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 28/12/2014    

La croce sul petto dei cristiani

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Abbiamo già presentato un’analisi dei problemi legali causati dalla “tolleranza” del moderno mondo occidentale a chi porta una croce sul petto, ma non sarà fuori luogo fare un passo indietro, e analizzare il perché i cristiani ortodossi portano una croce, e qual è il suo significato. Padre John Whiteford, nelle risposte semplici e puntuali che offre nel suo blog, ci introduce a questo argomento, con una spiegazione che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
 27/12/2014    

Solidarietà alla Russia nell'ora della tragedia ucraina

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Il principe Dimitrij Shakhovskoj (nella foto), vice-presidente dell’OLTR, e sua moglie la principessa Tamara, assieme alla redazione del sito Russky Most, hanno preparato e diffuso un appello dei discendenti dell’emigrazione russa bianca in diversi paesi e continenti, in difesa della Russia in questi tempi calunniata a livelli intollerabili. Vi presentiamo il testo dell’appello in russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

PS. La principessa Tamara Shakhovskaja ci fa sapere che, già a distanza di poche ore dalla pubblicazione dell'appello, le valanghe di nuovi sostegni da tutto il mondo stanno facendo ritardare la pubblicazione della lista aggiornata dei sostenitori. Una ragione in più per apprezzare questo sforzo.

 
 27/12/2014    

La lista di Natale della Russia

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

di Peter Lavelle

da Russia Insider, 24 dicembre 2014

Quest'anno la lista è modesta, o perfino decisamente umile. Quanto segue dovrebbe essere considerato come una serie di richieste minime.

Come vedrete, la Russia si limita a chiedere all'Occidente di vivere all'altezza dei suoi sedicenti elevati ideali e valori:

• Un presidente americano che sa di cosa parla, quando fa commenti focalizzati sulla Russia.

• Una fine delle aspettative che la Russia partecipi a un piano di salvataggio dell'Ucraina, mentre restano in vigore le sanzioni occidentali.

• L'Occidente dovrebbe smettere di parlare di democrazia quando non sa vedere la differenza tra una vera e propria espressione di autodeterminazione (il voto della Crimea per tornare alla Russia) e le recenti elezioni parlamentari taroccate dell'Ucraina.

• Un Occidente che finalmente la smetta di rovesciare governi democraticamente eletti (come in Ucraina); ciò che viene dopo è sempre peggio.

• Washington e i suoi alleati devono essere attenti a ciò che desiderano: un cambio di regime forzato a Mosca potrebbe effettivamente terminare con la fine dell'Unione Europea e il caos in gran parte dell'impero globale americano.

• Un Occidente che riconosca che il valore della vita di un russo è alla pari di quello della vita di un americano o europeo.

• Un Occidente che riconosca che tutti i paesi hanno il diritto di difendere e proteggere i propri interessi nazionali.

• Gli Stati Uniti dovrebbero finalmente smettere di parlare dei loro "valori" al mondo intero, dopo la pubblicazione della relazione al Senato sulla tortura.

• Chiedere a Victoria Nuland di visitare l'Arabia Saudita e altri paesi del Golfo, quando le viene la fregola di distribuire "dolcetti della democrazia".

• Con un occhio alla memoria storica e rispetto per i milioni che sono morti combattendo il fascismo durante la Seconda Guerra Mondiale, Washington dovrebbe fermamente prendere le distanze e condannare i fascisti ucraini e le loro ideologie estremiste.

 
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