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Il Blog del Parroco


 17/08/2014    

Note sulle previsioni di collassi futuri

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

In uno dei suoi punti sulla situazione odierna, Saker ha analizzato due linee di previsioni, una possibile ma del tutto improbabile, e l’altra tanto verosimile da essere solo questione di prevederne i dettagli più minuti. La prima delle previsioni, ovviamente carpita al volo dalla stampa russofoba affamata, è che anche in Russia si starebbe preparando un Maidan nazionalista. Tutti quelli che conoscono lo status attuale della Russia e delle sue opposizioni sanno bene quanto sia vicina allo zero la probabilità che una simile manifestazione in Russia possa davvero cambiare qualcosa. Viceversa, la decomposizione dell’Ucraina (ben delineata dall’immagine di Josetxo Ezcurra qui a fianco: Viaggio verso gli abissi) è una cronaca di collasso ormai prevedibile su tutte le possibili linee, e di fatto molte delle misure economiche, politiche e militari che si vedono prendere oggi nel paese sembrano pura follia se non sono viste nell’ottica di misure volte a contenere o a ritardare l’inevitabile collasso. Presentiamo le note di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 16/08/2014    

Appello russo alla Germania

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Egor Prosvirnin, redattore capo del sito Sputnik i Pogrom, ha pubblicato un appello al popolo tedesco, a cui rinfaccia la clamorosa indifferenza di fronte ai rigurgiti di evidente neonazismo in Ucraina, e il tradimento di tutta la linea di buona volontà portata avanti da quando i russi (a differenza degli americani) abbandonarono unilateralmente le loro posizioni in Germania. Presentiamo l’appello di Prosvirnin, assieme a una nota esplicativa di Saker (che analizza a fondo l’attitudine tedesca verso la crisi ucraina a paragone con l’attitudine verso la dissoluzione della Jugoslavia) nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 16/08/2014    

Arcivescovo Mark (Arndt): sul monachesimo contemporaneo

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Kristina Poljakova ha intervistato per Pravoslavie.ru, l’arcivescovo Mark (Arndt) di Berlino, Germania e Gran Bretagna, su vari temi della vita monastica. Vladyka Mark, che ha vissuto in monasteri in Serbia e sul Monte Athos, ha la cura dei monasteri della ROCOR a Gerusalemme ed è egli stesso abate di un monastero in Germania, è molto competente a rispondere alle domande sulle particolarità della vita monastica in diversi paesi, e sulle difficoltà odierne d intraprendere il cammino monastico. Presentiamo l’intervista nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
 16/08/2014    

I residenti di Slavjansk sono scomparsi; la città è in fase di ri-popolamento con migranti provenienti dall'Ucraina occidentale

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 
14 Agosto 2014 
A Slavjansk, occupata dalle truppe ucraine, i residenti locali sono praticamente scomparsi. La città è stata inondata di immigrati che parlano in un dialetto straniero, che rilevano gli alloggi di quelli che sono fuggiti per sfuggire alla campagna dei bombardamenti ucraini. 
Questo è riportato da uno di quei pochissimi abitanti di Slavyjansk che, fidandosi della propaganda ufficiale ucraina, hanno preso la decisione di tornare alla loro città natale. Il quadro che ha visto è terrificante. Si è reso conto che le informazioni sul ritorno a casa dei residenti di Slavjansk non sono altro che una vile menzogna. 
"Per favore, ascoltate il nostro appello! La gente è scomparsa da Slavjansk! 
"Io sono un nativo di Slavjansk, residente qui già da 27 anni. O per meglio dire 'risiedevo', dopo aver lasciato la città tre mesi fa, quando stava diventando pericoloso rimanere. Durante questo periodo ho trovato rifugio presso parenti a Odessa. Ho preso la decisione di tornare quando tutti i media ucraini hanno cominciato a dire che tutto a Slavjansk era tornato alla normalità, che era tornato oltre il sessanta per cento dei residenti.
"Nei tre mesi della mia assenza il mio appartamento è rimasto intatto dai bombardamento della giunta o dai suoi teppisti saccheggiatori. Avevo già cominciato a disfare i bagagli quando ho sentito aprirsi la porta del mio vicino di corridoio. Ho pensato che doveva essere il mio vicino di casa, Sergej Ivanovich, ma poi ho visto un giovane uomo a me sconosciuto. Alla mia domanda sulla sua identità ha risposto che era il figlio di Sergej Ivanovich. 
"Qui c'era un piccolo problema - il figlio del mio vicono è morto in un incidente stradale tre anni fa, ed era mio amico d'infanzia. Ho deciso di fare una visita ai miei altri vicini e chiedere chi fosse davvero questo ragazzo... forse era veramente un altro figlio del quale non avevo idea. 
"Gli appartamenti in maggior parte erano rimasti vuoti, ma non tutti. E quelli che erano occupati erano occupati da persone a me totalmente sconosciute. Si sono presentati come nuovi inquilini o parenti dei miei vicini di casa. 
"Conoscevo tutti nel mio palazzo, ma queste persone le ho viste per la prima volta nella mia vita. Quando ho voluto visitare i miei conoscenti altrove, quelli che sapevo che avevano deciso di restare nella città sotto assedio, non sono stato in grado di trovare né loro né nessun altro anche vagamente familiare. Ho cercando di trovare vecchi amici, provando tutti i numeri di telefono che conoscevo, ma nessuno ha risposto. 
"Dove sono i miei amici, me lo vuoi dire, giunta di Kiev? Come ho scoperto da comunicazioni con altri, la stessa esperienza è stata condivisa da altri che erano tornati a casa dopo che l'esercito di Kiev ha occupato la città. Le strade sono praticamente prive di gente; i pochi che vi camminano non sono chiaramente locali. 
"Parlano ucraino, e se provano a parlare russo si può individuare un forte accento ucraino occidentale. Forse stiamo impazzendo, ma non sono solo io che penso che la popolazione di Slavjansk è stata sostituita da comparse della giunta, al solo scopo di nascondere il fatto o dello sterminio degli abitanti locali, o della loro deportazione. 
"Vi prego di diffondere questo appello, tutti devono sapere che cosa sta accadendo alla nostra città dopo la sua cosiddetta 'liberazione'! ", scrive questo abitante di Slavjansk.
 
 15/08/2014    

Il metropolita Onufrij di Chernovtsy e Bucovina eletto primate della Chiesa ortodossa ucraina

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Patriarchia.ru, 13 agosto 2014
il 13 Agosto 2014 il Concilio dei vescovi della Chiesa ortodossa ucraina, che si è tenuto alla Lavra delle Grotte di Kiev, ha eletto come nuovo primate della Chiesa ortodossa ucraina il locum tenens della cattedra metropolitana di Kiev, il metropolita Onufrij di Chernovtsy e Bucovina.
Ai lavori del Concilio hanno partecipato 82 vescovi della Chiesa ortodossa ucraina, di cui 52 ordinari, 22 suffraganei e 8 (di 9) fuori ruolo. La votazione si è svolta nel secondo turno. 
* * *
Il metropolita Onufrij (Orest Berezovskij) è nato il 5 novembre 1944 nel villaggio di Korytny, nel distretto di Vashkovskij della regione di Chernovtsy, Ucraina, in una famiglia di sacerdoti. 
Nel 1964 si è diplomato presso la scuola tecnica di Chernovtsy, e ha lavorato in una società di costruzioni; nel 1966 è entrato alla facoltà tecnica dell'università statale di Chernovtsy. Nel 1969 ha lasciato l'università ed è entrato nel seminario teologico di Mosca. Nel 1970 è stato accettato nella confraternita della Lavra della Trinità e di san Sergio. 
Il 18 marzo 1971 è stato tonsurato monaco, il 20 giugno ordinato al diaconato, il 29 maggio 1972 al sacerdozio. Nel 1980 è stato elevato al rango di igumeno. 
Il 28 agosto 1984 è stato nominato rettore della chiesa della Trasfigurazione, rappresentanza del Monte Athos nel villaggio di Lukin, regione di Mosca. 
Il 28 giugno 1985 è stato nominato decano della Lavra della Trinità e di san Sergio. 
Il 15 dicembre 1986 è stato elevato al rango di archimandrita. 
Nel 1988 si è laureato presso l'accademia teologica di Mosca con il grado di candidato in teologia. 
Il 20 luglio 1988 è stato nominato rettore della Lavra della Dormizione a Pochaev. 
Il 9 dicembre 1990, presso la Cattedrale di san Vladimir a Kiev, è stato consacrato vescovo di Chernovtsy e della Bucovina. 
Il 22 gennaio 1992 si è rifiutato di firmare l'appello episcopale della Chiesa Ortodossa Ucraina a sua Santità il patriarca Alessio II concernente la concessione dell'autocefalia della Chiesa in Ucraina, e il 23 gennaio il metropolita Filarete (Denisenko, in seguito anatemizzato) lo ha trasferito alla cattedra di Ivano-Frankovsk. 
Il 7 aprile 1992 è stato restaurato alla cattedra di Chernovtsy. 
Il 28 luglio 1994 è stato elevato al rango di arcivescovo e nominato membro permanente del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina. 
Il 22 novembre 2000 è stato elevato al rango di metropolita.
Il 23 novembre 2013, sua Beatitudine il metropolita Vladimir di Kiev e di tutta l'Ucraina gli ha conferito il diritto di portare la seconda Panaghia. 
Per decisione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina del 24 febbraio 2014 è stato eletto locum tenens della cattedra metropolitana di Kiev. 
Per decisione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, il 19 marzo 2014 (verbale numero 1) è stato incluso nel Sinodo in qualità di membro permanente al momento della assunzione della carica di locum tenens della cattedra metropolitana di Kiev nella posizione occupata per protocollo di anzianità dal metropolita di Kiev e di tutta l'Ucraina - primo tra i vescovi della Chiesa ortodossa russa.
 
 15/08/2014    

La Russia imperiale: 1894-1914

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Se la nostra preparazione culturale non include una specializzazione sulla Russia pre-rivoluzionaria (e di solito non la include), non possiamo neppure avere un’idea di quanto fosse straordinariamente evoluta la Russia imperiale ai tempi dello tsar Nicola II. Un secolo di demonizzazione della sua immagine ha lasciato vuoti enormi  nella nostra comprensione, ed è per questo che dovremmo ringraziare Dio per un quadro correttivo come quello che padre Andrew Phillips ci ha tratteggiato nel suo blog alcuni giorni fa, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti. Al termine dell’articolo offriamo una curiosa fotografia d’epoca che ci dice qualcosa sul reale avanzamento tecnologico della Russia dei tempi di Nicola II.

 
 15/08/2014    

Kharkiv: il luogo dove il terrore di polizia regna supremo

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Kharkiv (o Kharkov per coloro che, come la maggior parte dei suoi stessi abitanti, non parlano la gloriosa 'ridna mova' ucraina) è la seconda città dell’Ucraina, di quasi un milione e mezzo di abitanti. Nel corso del recente conflitto se ne è parlato poco, nonostante sia uno dei principali centri di dissenso verso il regime golpista. Dopo il colpo di stato di febbraio, è proprio a Kharkiv che il presidente Janukovich si è diretto nella speranza di ricostituire un governo legittimista, e nonostante il fallimento di tale progetto per l’opposizione dei governatori-oligarchi locali, è qui che hanno avuto inizio alcune delle più serie e articolate proteste popolari contro la giunta. Perché oggi da Kharkiv viene un silenzio assordante? È facile capirlo se si pensa che, oltre a una macchina mediatica sotto completo controllo politico, la giunta ucraina dispone anche di un efficiente apparato di polizia segreta: tutti quelli che si scagliano per qualsiasi ragione contro la continuazione del vecchio KGB sovietico in Russia, faranno bene a ricordare che i servizi segreti ucraini (oggi paradossalmente longa manus di quelli americani) sono figli di quelli sovietici non meno delle loro controparti russe. A Kharkiv la macchina repressiva della giunta di Kiev non è stata inattiva: leggete, nell’articolo di Potap Rysko che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, cosa sta succedendo a chi non è d’accordo con la dittatura della giunta, e capirete perché nel resto dell’Ucraina è così difficile far sentire una voce di dissenso.

 
 14/08/2014    

I miliziani del popolo della Novorossija si rivolgono agli europei

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Nel silenzio mediatico sugli avvenimenti in Ucraina, la voce che è mancata di più è quella dei miliziani del Donbass. Eppure, sono uomini che difendono le loro case e le loro famiglie. Non sparano sui civili, non uccidono bambini e anziani, non bombardano scuole, chiese, asili e ospedali, non terrorizzano la popolazione… nonostante la nostra totale e vergognosa indifferenza nei loro confronti, hanno voluto lanciare un messaggio proprio a noi, gli abitanti dell’Unione Europea. Forse faremmo bene ad ascoltarli, per lo meno per non trovarci un giorno anche noi al loro posto. Presentiamo il video del messaggio dei miliziani e la sua trascrizione in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 14/08/2014    

Luci e ombre sui crimini commessi dall’UCK

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Segnaliamo questo articolo di Luca Susic dal sito de La Nuova Bussola Quotidiana, che riporta una notizia che avrebbe dovuto fare un certo scalpore.

La task-force investigativa speciale (SITF) istituita dall'Unione Europea per indagare sui crimini compiuti dall’UCK (Esercito di Liberazione del Kosovo) ha recentemente comunicato i risultati del suo operato. Sostanzialmente i dati confermano tutti gli abusi e le atrocità che noi abbiamo ripetuto, assieme a tanti inascoltati amici dei serbi del Kosovo, per tutti questi quindici anni.

Impatto mediatico in Italia? ZERO. C’è da chiederci a cosa serva che le colpe vengano chiaramente alla luce, quando vediamo la continua volontà di mantenerle nell’ombra.

 
 14/08/2014    

Il tempo stringe per la Novorossija

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A distanza di quasi un mese e mezzo da un’analisi della guerra in Novorossija che lasciava poche speranze in un cambiamento radicale della situazione, Saker torna a vedere, con l’occhio addestrato di un analista militare di professione, gli sviluppi della crisi ucraina alla luce dei nuovi eventi (in particolare le sanzioni e i cambiamenti geo-economici in corso). Presentiamo l’analisi di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 13/08/2014    

Da Taiwan ai rifugiati dal Donbass: intervista a padre Kirill Shkarbul

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Padre Kirill Shkarbul, il prete russo-canadese rettore della chiesa del Patriarcato di Mosca a Taiwan, di cui abbiamo riportato alcuni giorni fa una notizia, è in questi giorni a Rostov per portare i suoi aiuti ai profughi dalla Novorossija. Viktorija, una studente di Mosca, lo intervista sulle sue impressioni dell’esodo dei profughi e sulle cause del conflitto. Le parole di padre Kirill sono un efficace richiamo all’apertura degli occhi, non solo nelle zone del conflitto, ma in tutto il mondo. Presentiamo la sua intervista nella sezione “Figure dell’Ortodossia con temporanea” dei documenti.

 
 13/08/2014    

Perché si diventa ortodossi?

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Ci sono ovviamente molte ragioni per cui si può decidere di entrare a far parte della Chiesa ortodossa, e padre Stephen Freeman, l’autore del blog Glory to God for All Things, da noi tradotto e citato diverse volte, ci aiuta a riflettere su queste motivazioni, presentando alcune di loro con chiarezza e buon senso. Riportiamo l’articolo di padre Stephen nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
 13/08/2014    

Metropolita Ilarion: il Medio Oriente e l'Ucraina sono parti della stessa strategia

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Il metropolita Ilarion di Volokolamsk è stato intervistato da Olga Lipich di RIA-Novosti sulla catastrofe umanitaria dei cristiani in Iraq e in Siria, e delle due connessioni con la crisi ucraina. Anche se incentrata soprattutto sulla situazione del Medio Oriente, colpisce la determinazione di vladyka Ilarion nell’affermare che “La crescita della tensione in Medio Oriente e in Ucraina è parte dello stesso piano strategico. Uno degli obiettivi di questa strategia è di creare un focolaio di scontro cronico ai confini del nostro paese”. Presentiamo l’intervista al metropolita Ilarion nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 12/08/2014    

Domande su barba e capelli del clero e dei monaci ortodossi

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Uno dei tratti più visibili (e spesso più criticati) dell’aspetto del clero e dei monaci ortodossi è costituito dalla barba e dai capelli lunghi. Recentemente, padre John Whiteford ha risposto sul suo blog all’obiezione biblica che parte da una lettura superficiale di 1 Corinzi 11:14, spiegando che i capelli lunghi tradizionalmente portati dal clero e dai monaci (e dalle monache!) ortodossi non hanno nulla a che vedere con le obiezioni di san Paolo ai cristiani di Corinto, e anzi sono un’usanza fortemente radicata nell’Antico Testamento. Presentiamo la spiegazione di padre John in traduzione italiana nella sezione “Domende e Risposte” dei documenti. Aggiungiamo anche nella sezione “Ortoprassi” la traduzione di un articolo di padre Luka (Murianka), igumeno del monastero della Santa Trinità a Jordanville, A proposito della tradizione dei capelli lunghi e delle barbe, apparso nel 1995 sulla rivista Orthodox Life,.

 
 11/08/2014    

Un richiamo al pentimento

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Il blog di Mark Hackard, The Soul of the East, che abbiamo citato alcune volte e da cui abbiamo tradotto materiali significativi, ci presenta oggi un’intervista a un personaggio che non ha tempo né voglia di dire mezze verità. Lo ieromonaco Viktor (nella foto) è uno dei cappellani dell’esercito della Novorossja, e sa tagliare attraverso tutte le generalizzazioni della crisi ucraina per sottolineare che quella in corso è una guerra contro un piano satanico. Presentiamo l’intervista a padre Viktor nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia”, sperando che vogliano leggerla tutti quanti si chiedono perché negli ultimi mesi abbiamo insistito così a lungo a parlare della situazione in Ucraina.

 
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