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 24/04/2020    

Dalla Settimana Luminosa del 2020

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Assieme al suo augurio pasquale, padre Andrew Phillips ci fa avere in traduzione italiana le sue considerazioni su alcuni effetti di questa pandemia, ai quali i media nel mondo hanno prestato minore attenzione.

 
 23/04/2020    

Una denuncia delle montature della Tv ucraina “5 Kanal” contro la Chiesa

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Il giornalista e video blogger Anatolij Sharij (nella foto), rifugiato politico dal regime di Poroshenko, ci aiuta a smontare le menzogne che ancora oggi si propagano nei media ucraini contro la Chiesa, accusata di violare le ordinanze sanitarie statali. Le “prove” mostrate a sostegno di queste accuse sarebbero video di vescovi che invitano la gente ad andare in chiesa e filmati di assembramenti di fedeli senza mascherine, montati trascurando appena l’insignificante fatto che i filmati documentano storie avvenute prima della pandemia e/o delle misure di contenimento. Leggiamo in traduzione italiana, nella sezione “Geopolitica” dei documenti, l’accusa contro questi inqualificabili esempi di prostituzione del giornalismo.

 
 22/04/2020    

3 blitz della polizia nella notte della Pasqua ortodossa

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Alla tristezza di una Pasqua ortodossa costretta ai minimi termini, si sono purtroppo aggiunti tre spiacevoli casi di cronaca giudiziaria. In tre parrocchie ortodosse romene (curiosamente una nel nord, una nel centro e una nel sud, così nessuna parte d'Italia è rimasta indenne) i controlli di polizia hanno rilevato la presenza di persone non autorizzate a funzioni che avrebbero dovuto essere celebrate solo a porte chiuse e senza la presenza di altri fedeli.

Le parrocchie sono a Trieste, ad Ancona e a Cavallari, presso L'Aquila.

parrocchia della Risurrezione, ospitata presso la chiesa della Regina del Rosario in Via dell'Istria a Trieste

parrocchia di san Dasio, ospitata presso la chiesa dell'Annunziata di via Podesti ad Ancona

parrocchia dei  santi Atanasio e Cirillo d'Alessandria, ospitata presso la chiesa dei santi Proto e Giacinto a Cavallari di Pizzoli (AQ)

Per chi abbia esperienza di cosa sia una notte di Pasqua in una chiesa ortodossa romena, i numeri dei fedeli presenti (28 a Trieste, una dozzina ad Ancona e 14 a Cavallari) possono sembrare ridicolmente ridotti, e se i fedeli fossero stati tutti a debita distanza di sicurezza (cosa perfettamente possibile, con quei numeri) in un momento in cui le rispettive chiese erano aperte e senza che all'interno si celebrassero funzioni, la loro presenza sarebbe stata legittima, o quanto meno sarebbe stata altamente opinabile una serie di sanzioni per spostamenti ritenuti "non necessari". Le sanzioni sono scattate per la compresenza delle funzioni in corso, che comunque le forze dell'ordine sembrano non aver turbato, attendendo il termine dei riti per gli accertamenti e le sanzioni.

Per aggiungere una nota di ulteriore rimpianto, nessuno dei controlli è avvenuto per iniziativa spontanea delle forze dell'ordine, ma in tutti e tre i casi gli interventi hanno fatto seguito a denunce di vicini che avevano visto l'afflusso di fedeli e udito celebrare i riti notturni dalle loro abitazioni. Forse questa potrebbe essere una cartina di tornasole di una diffidenza della popolazione locale verso molte comunità ortodosse, e al tempo stesso un monito per i nostri vescovi, affinché insistano che le nostre chiese siano viste come centri di testimonianza del Vangelo, e non come ghetti per stranieri.

 
 21/04/2020    

Che cosa rimpiangerò se le peggiori predizioni si avvereranno?

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

I drammi legati al coronavirus hanno avuto quanto meno il merito di scuoterci dal nostro torpore e di farci chiedere che ne sarà di noi se il mondo che ora conosciamo non potrà più riprendere il suo corso. In caso di eventi drammatici, leggiamo come comportarci da cristiani nel saggio di Ksenija Grinkova che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
 20/04/2020    

Il Fuoco Santo a Gerusalemme come non l'abbiamo mai visto

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Come ogni anno da secoli, al Santo Sepolcro di Gerusalemme è disceso il Fuoco Santo. A causa dell'emergenza sanitaria, la basilica della Risurrezione, di solito stracolma di fedeli e pellegrini, aveva una presenza minimale di partecipanti alla funzione.

Pur nella tragedia (ricordiamo che la sopravvivenza economica e sociale dei cristiani della Terra Santa dipende in larga misura dai pellegrini), abbiamo avuto per la prima volta nelle nostre vite la possibilità di osservare gli aspetti essenziali della cerimonia della Santa Luce, senza rumori, senza confusione, senza alcun tipo di interferenza. Fose non ci sarà data una seconda occasione di assistere a un miracolo in diretta con altrettanta chiarezza: facciamone tesoro.

 
 19/04/2020    

MESSAGGIO DI PASQUA del patriarca di Mosca e di tutta la Rus' KIRILL

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa ortodossa russa

Sacratissimi arcipastori, reverendi padri, venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle!

CRISTO È RISORTO! Per la misericordia del Dio di ogni bontà, ci è stato concesso di raggiungere la risplendente notte di Pasqua e di allietarci ancora una volta nella gloriosa risurrezione di Cristo. Mi congratulo di cuore con tutti voi, miei cari, per questa grande festa e solennità delle solennità.

Quasi duemila anni ci separano dall'evento che ora commemoriamo. Tuttavia, ogni anno la Chiesa celebra la risurrezione del Signore con costante timore reverenziale, testimoniando instancabilmente la natura eccezionale di ciò che è accaduto nella grotta funeraria vicino alle mura dell'antica Gerusalemme.

L'intera via terrena del Figlio di Dio, dalla sua miracolosa incarnazione alla passione e a una terribile morte sulla croce, è l'adempimento della promessa del Creatore, che una volta fu data ai nostri antenati. Dio ha promesso di inviare al mondo colui che assumerà le nostre debolezze, si farà carico delle nostre sofferenze (Is 53,4) e salverà il suo popolo dai propri peccati (Mt 1,21). Il Signore ha ripetutamente confermato questa promessa attraverso i suoi profeti. Questa promessa è rimasta vera anche quando il popolo eletto si è ritirato dall'alleanza e ha violato la volontà del Creatore.

Nella risurrezione di Cristo, si è pienamente manifestato l'amore di Dio, poiché è finalmente superata la morte, l'ultima resistenza alla vera fonte della vita. Sebbene la morte fisica esista e uccida i corpi umani, non è più in grado di uccidere le nostre anime, cioè di privarci della vita eterna in comunione con il Creatore. La morte è sconfitta – il suo pungiglione è estratto (1 Cor 15,55). Il Signore ha catturato la prigionia (Ef 4,8) e ha fatto crollare l'inferno. Nessuna parola di rimane inefficace (Lc 1,37) – è davvero risorto, come ha detto (Mt 28,6)!

Quest'anno, i popoli della Terra stanno attraversando prove speciali. Un male distruttivo si è diffuso in tutto il mondo, raggiungendo i confini dei nostri paesi. Le autorità stanno adottando misure restrittive per prevenire la crescita esplosiva dell'epidemia. In alcuni paesi sotto la responsabilità pastorale del Patriarcato di Mosca, il culto pubblico, compresa la Divina Liturgia, è stato interrotto. Tuttavia, noi cristiani ortodossi non dovremmo scoraggiarci o disperare in queste difficili circostanze, né a maggior ragione lasciarci andare al panico. Siamo chiamati a preservare il mondo interiore e a ricordare le parole del Salvatore, pronunciate alla vigilia della sua passione espiatoria: "Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo" (Gv 16,33).

La Pasqua è divenuta per l'umanità una transizione dalla schiavitù del peccato alla libertà del regno dei cieli, alla libertà della gloria dei figli di Dio (Rm 8,21). Solo grazie alla risurrezione del Salvatore otteniamo la vera libertà, che è evidenziata dal confine degno di ogni lode che Paolo ha segnato esortandoci: "State saldi nella libertà che Cristo ci ha dato" (Gal 5,1). Quante volte abbiamo letto o sentito queste parole? E ora pensiamo: oggi non viviamo come se non ci fosse affatto la risurrezione di Cristo? Non stiamo improvvisamente scambiando ciò che ci apre la ricchezza dell'eternità con infinite preoccupazioni, ancora una volta affascinati dal trambusto di questo mondo, soccombendo a paure passeggere e dimenticando i tesori spirituali incorruttibili e la vera chiamata di un cristiano a servire il Signore nella santità e nella verità davanti a lui (Lc 1,75)?

Tuttavia, la pietà pura e immacolata davanti a Dio Padre (Gc 1,27) consiste nel fatto che, seguendo l'esempio mostrato nel Vangelo dal buon pastore, accondiscendiamo l'uno all'altro con amore e pazienza, per aiutarci e sostenerci a vicenda nelle prove. Nessuna restrizione esterna dovrebbe dissolvere la nostra unità e portarci via quella vera libertà spirituale che tutti abbiamo ottenuto attraverso la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, che ha vinto la morte e ci ha dato l'opportunità di essere chiamati, e di essere, figli di Dio (1 Gv 3,1).

Tutti i fedeli figli della Chiesa hanno un solo cuore e una sola anima (At 4,32), poiché separatamente e insieme siamo membra del corpo di Cristo, e nulla può separarci dall'amore di Dio (Rm 8,39). Pertanto, quelli che oggi non hanno l'opportunità di andare in chiesa e di pregare per ragioni oggettive, devono sapere che sono ricordati e che si prega per loro. La fede ci dà il potere di vivere e di superare con l'aiuto di Dio vari disturbi e prove, incluso ciò che è entrato nella nostra vita attraverso la diffusione di un virus pericoloso.

Esorto caldamente tutti voi, miei cari, a intensificare le preghiere comuni affinché il Signore ci conceda, nonostante tutte le difficoltà, di rimanere partecipi alla vita liturgica di grazia della Chiesa, in modo che il mistero della santa eucaristia possa essere compiuto e i fedeli si possano accostare coraggiosamente alla vera fonte della vita, i santi misteri di Cristo, affinché i malati ricevano guarigione e i sani siano protetti da un'infezione pericolosa.

Crediamo che il Salvatore risorto non ci lascerà e ci invierà fermezza e coraggio per rimanere saldi nella fede e nel salvifico cammino terreno verso la vita eterna.

Mi congratulo vivamente con tutti voi, miei cari fratelli e sorelle, in occasione della luminosa festa della santa Pasqua, e vi esorto a mostrare costantemente l'immagine di veri discepoli del Salvatore, dando un buon esempio a quelli che vi circondano e proclamando la perfezione di "colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce" (1 Pt 2,9), in modo da testimoniare tutti i giorni della nostra vita con le nostre azioni l'eterna potenza e fedeltà delle parole pasquali:

VERAMENTE CRISTO È RISORTO!

KIRILL, PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS'

Mosca, Pasqua di Cristo, anno 2020

 
 19/04/2020    

Messaggio pasquale del metropolita Antonij

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Messaggio pasquale dell'esarca patriarcale dell'Europa occidentale, il metropolita Antonij di Korsun e dell'Europa occidentale

Beneamati nel Signore confratelli arcipastori, venerabili padri, monaci e monache amati da Dio, cari fratelli e sorelle!

In questa luminosa notte di Pasqua, mi rivolgo a tutti voi per dire le parole di un saluto eternamente vivente, proveniente dalle profondità dei secoli: Cristo è risorto! – e con tutto il cuore mi congratulo con voi in occasione della festa della Pasqua del Signore!

Dopo aver attraversato il periodo salvifico della Grande Quaresima, ancora una volta ci è stato consentito di assistere al più grande miracolo avvenuto a causa dell'indescrivibile amore di Dio per il mondo da lui creato e per l'uomo – il miracolo della risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo dai morti.

In questi giorni condividiamo l'uno con l'altro il gioioso annuncio della risurrezione del Salvatore e sentiamo parole di risposta che testimoniano la nostra comune irremovibile fede nel trionfo della vita eterna che brilla dal sepolcro vivifico.

Ricordiamo oggi che uno dei primi annunci che "Cristo è risorto!" nella storia della Chiesa del Nuovo Testamento lo fecero i santi apostoli, rivolgendosi al loro fratello – l'apostolo Tommaso. Udendo dai discepoli la testimonianza della recente apparizione del Salvatore risorto, egli non credette allora a queste parole. Non credette perché la notizia della risurrezione di Cristo non aveva cambiato nulla nella vita degli apostoli – pur avendo visto in prima persona il loro Maestro, essi, temendo quelli che lo avevano perseguitato, avevano continuato a rimanere in una stanza vicina, presi dalla paura e dall'orrore. Ma se Cristo è risorto dai morti – chi dovremmo temere ora? Per cosa soffrire? Perché deprimersi? La confessione della fede in Cristo risorto diventa convincente solo quando è supportata dall'esperienza spirituale personale, che non può che determinare parole e azioni, pensieri e sentimenti.

Voglio augurare a tutti noi, cari vladyki, padri, fratelli e sorelle, che l'annuncio di Pasqua "Cristo è risorto!" crei sempre in voi il riflesso più forte e vivido della vita, dandovi fede e speranza, rendendovi possibile essere partecipi dell'amore divino che ha vinto il male.

Non posso che dire che tutti oggi celebriamo la Pasqua del Signore in circostanze tristi. La prosecuzione dell'epidemia di coronavirus ha privato la maggior parte di noi della possibilità di visitare la chiesa nei giorni più santi e toccanti per ogni credente ortodosso, incluso il giorno della santa Resurrezione.

Rimanendo nelle nostre abitazioni, compiendo il podvig di accostarci a Dio in preghiera, rafforziamo le nostre intense petizioni a Cristo, il conquistatore della morte, affinché il pericolo receda, affinché i malati guariscano e gli afflitti siano confortati. Crediamo che il Signore ascolterà le preghiere della sua Chiesa e ci permetterà di riunirci di nuovo sotto le volte delle chiese a noi care, insieme, come prima, a offrirgli il sacrificio incruento, e anche a incontrarci con amici e parenti, con tutti quelli da cui siamo oggi separati.

Voglio rivolgere parole speciali per il clero dell'Esarcato dell'Europa occidentale – per arcipastori e pastori, che, nonostante le tribolazioni e le prove, mettendo a volte a rischio la vita e la salute, non cessano di compiere i servizi divini, sostengono quanto più possibile il gregge e sopportano numerose difficoltà. Un profondo inchino a voi per la vostra lealtà alla vocazione sacerdotale e per l'esempio che coraggiosamente mostrate nel vostro servizio a Dio e alla Chiesa in questi giorni difficili.

Sto rivolgendo queste righe a voi, miei cari, da Mosca, da dove, a causa delle circostanze, non sono più in grado di rientrare entro i limiti dell'Esarcato patriarcale dell'Europa occidentale. Condivido appieno i dolori del tempo presente, svolgendo i servizi divini in solitudine dietro le porte chiuse di una chiesa vuota, ma con tutto il mio cuore e la mia anima rimango con voi, in attesa del nostro incontro imminente. Offro le mie preghiere per voi e reciprocamente chiedo le vostre preghiere. Il Salvatore risorto dai morti può mantenerci tutti in buona salute. E possa quella luminosa gioia pasquale che, nonostante tutto, viviamo in questi giorni, illuminare sempre i nostri cuori.

CRISTO È RISORTO! VERAMENTE CRISTO È RISORTO!

Invoco su di voi la benedizione del Signore.

+ ANTONIJ,

Metropolita di Korsun e dell'Europa occidentale,

Esarca patriarcale dell'Europa occidentale

 
 18/04/2020    

Auguri di una Pasqua insolita

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Con un’immagine un po’ minimalista del nostro Venerdì Santo (ma anche la sepoltura del Signore fu piuttosto minimalista) vi porgiamo i nostri auguri più sinceri per quella che sarà per la maggior parte di noi la Pasqua più strana della nostra vita. Vi invitiamo a riflettere sul fatto che anche la risurrezione del Signore fu per i suoi discepoli l’evento più strano e imprevisto... non lasciatevi scoraggiare, la luce della Pasqua è più vicina di quanto abbiamo mai sperato.

 
 17/04/2020    

Il metropolita Antonij offre consigli ai fedeli in quarantena

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Il metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) di Borispol e Brovary ci aiuta con una serie di suggerimenti appropriati a questo periodo, che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
 16/04/2020    

Binecuvântarea darurilor alimentare de Paşti în casa

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 
Având în vedere că o seamă de credincioși nu vor avea posibilitatea să iasă din casă la Învierea Domnului, Biserica având practica vremurilor de război și molimă, binecuvintează sfințirea prinoaselor în condiții casnice în felul următor: Înaintea de masa pascală se cântă de trei ori Troparul Învierii „Hristos a înviat din morți cu moartea pe moarte calcând și celor din morminte viață daruindu-le!”, după care se stropesc bucatele cu aghiasmă, rostindu-se iarăși de trei ori „În Numele Tatălui și al Fiului și al Sfântului Duh. Amin!”
 
 15/04/2020    

Il metropolita del Montenegro e diversi chierici detenuti dalla polizia dopo aver celebrato la Domenica delle Palme

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Vi presentiamo la notizia dell’ultimo attacco che il governo montenegrino ha sferrato contro la Chiesa in occasione della Domenica delle Palme, arrivando al punto di sottoporre il capo della metropolia del paese a un fermo di polizia.

 
 14/04/2020    

Note di studio: il Minyan liturgico

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione di quasi cinque anni fa, ma oggi divenuta attualissima con le chiese aperte a gruppi minuscoli di celebranti. Padre Sergej Sveshnikov (nella foto) analizza il concetto di Minyan, ovvero il numero minimo di dieci persone richieste dal giudaismo per la formazione di una sinagoga, o più genericamente per l’efficacia di una preghiera collettiva.

Quando Gesù parla di “due o tre riuniti nel suo nome”, di fatto abolisce il Minyan come prerequisito necessario per la celebrazione di riti e preghiere (e fa un servizio straordinario all’eguaglianza umana: il Minyan giudaico richiede che i dieci membri della sinagoga siano maschi adulti, mentre i “due o tre” possono essere anche donne o bambini). Tuttavia, non abolisce il valore positivo che il Minyan ha nella vita di una comunità: ogni cristiano può solo trarre beneficio dall’idea di sentirsi parte essenziale della costituzione di un nucleo di credenti. La riflessione di padre Sergej è oggi quanto mai importante.

 
 13/04/2020    

Un’iniziativa di preghiere domestiche

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Un gruppo di parrocchiani della nostra chiesa (che desidera rimanere anonimo) ha preso l’iniziativa di coordinarsi e di iniziare una preghiera a casa alle 9 di sera. Se vi fa piacere raccogliere questo suggerimento, provate anche voi a “sintonizzarvi” alle 9 di sera, con un momento di preghiera a vostra scelta, assieme al nostro gruppo. La troviamo un’idea positiva e utile, perché a quell’ora la maggioranza dell’umanità sta a preoccuparsi davanti ai notiziari della sera (generamente poco rassicuranti), ed è importante che i cristiani riescano a diffondere un po’ di “buona novella” proprio in quei momenti.

 
 13/04/2020    

L'arcivescovo Elpidophoros ribadisce pubblicamente la sua posizione sulla comunione aperta per i coniugi non ortodossi

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Vi presentiamo in traduzione italiana un’ulteriore prova della notizia che vi abbiamo dato a fine febbraio, e cioè che l’arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis, nella foto) è pronto ad ammettere alla comunione i coniugi non ortodossi dei propri fedeli, in spregio al principio che per fare la comunione la Chiesa ortodossa richiede di essere in comunione. Possiamo avere la conferma di questa posizione dalle parole dello stesso arcivescovo, che vi presentiamo in un video recente. Qui sua Eminenza non solo enuncia la sua posizione, ma ne dà pure le motivazioni: non si tratta di un gesto di apertura o di solidarietà ecumenica (di fatto, quelli che lui vuole comunicare sono fedeli di altre Chiese, che egli farebbe passare in qualche modo come propri, e questo si chiama furto di greggi), ma di una pura e semplice costatazione economica, ovvero la necessità di contenere le perdite di fedeli dovute al fatto che i matrimoni con altri cristiani sono ormai al 65% del totale dei matrimoni celebrati dall’arcidiocesi. Se quel che a sua Eminenza preme di più è far crescere numericamente il proprio gregge, possiamo suggerire due soluzioni pratiche.

1 – Soluzione corretta: dato che il Patriarcato Ecumenico ci tiene così tanto al “dialogo dell’amore” con cattolici ed evangelici, potrebbe provare a imitarne un po’ di più le modalità missionarie. È un campo in cui ci sarebbe tanto, ma tanto lavoro da fare.

2 – Soluzione furbetta: poiché sua Eminenza sostiene che il mistico elemento che trasforma dei coniugi palesemente eterodossi in ortodossi è il fatto di essere diventati “uno” (o per usare la terminologia biblica, “una carne sola”) con il proprio coniuge ortodosso, potrebbe estendere il diritto di comunione anche ai genitori dei coniugi eterodossi (che, si presume, avranno dovuto diventare anch’essi “uno” per generare la persona trasformata misticamente in ortodossa). In un colpo solo (e tenendo conto che di solito i genitori sono disposti a fare generosi sacrifici per i propri figli...), vedrebbe i membri della sua arcidiocesi aumentare non solo del 65% del numero dei matrimoni celebrati, ma addirittura del 195%! Mica male!!!

 
 12/04/2020    

Settimana Santa e Pasqua 2020

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Orarul slujbelor
 

Quest'anno le restrizioni speciali al movimento ci costringono a una serie di scelte tristi, ma necessarie, per i giorni più importanti dell'anno liturgico. Ricordiamo a tutti la raccomandazione di stare a casa, per ragioni positive (proteggere chi ci circonda dai rischi di contagio) e non solo negative (evitare una multa).

Tuttavia, la chiesa sarà aperta per chi ne ha davvero bisogno, ogni giorno da domenica 12 aprile a lunedì 20 aprile, alle 10 del mattino.

Per giustificare lo stato di necessità, chi viene in chiesa dovrà conoscere (e saper far valere) le proprie ragioni:

- Venire a confessarsi dal prete e a ricevere la comunione può essere una ragione di necessità. In questo caso è importante prendere appuntamento con il prete (padre Ambrogio: 340.6721375 - padre Victor: 348.7676308), che potrà confermare per telefono l'appuntamento in chiesa, in caso di un eventuale controllo delle forze dell'ordine.

- Venire a prendere un ramo benedetto NON È una ragione di necessità.

- Venire a far benedire un cestino di cibi pasquali NON È una ragione di necessità.

Per qualsiasi altra ragione vi preghiamo comunque di mettervi in contatto con i preti prima di venire in chiesa. Ogni richiesta che abbiamo dovuto rimandare in questi giorni potrà essere soddisfatta alla fine delle restrizioni al nostro movimento.

 
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