Eccovi un video dell'esibizione spontanea su un treno di una canzone popolare, da parte di ragazze che fanno parte del gruppo indipendente di studenti Beloe Zlato ('oro bianco').
Beloe Zlato ha sede a Mosca e si esibisce regolarmente nelle città russe, anche in posti casuali: nei treni, nella metropolitana, nei centri commerciali, nelle strade, sotto la neve che cade.
Trascrizione della canzone:
Oltre il fiume quieto e il boschetto di betulle
sta sbocciando il primo fiore di primavera
e io esprimo un semplice desiderio,
e fatto il segno della croce, guardo a est:
il cielo si scolora in un'alba scarlatta
e l'eterno sole si leva sul mondo
e un uccello bianco vola sulla terra
e porta dai cieli il perdono di Dio,
e un uccello bianco vola sulla terra
e porta dai cieli il perdono di Dio,
e qualcosa di grande si apre al mio cuore,
impossibile da afferrare nella mia vita;
è dolce e tranquillo come nell'infanzia
quando mia madre mi abbracciava,
è dolce e tranquillo come nell'infanzia
quando mia madre mi abbracciava;
una santa preghiera discende con lacrime,
l'amore di Cristo riempie la tristezza,
e in quel momento la mia anima tocca
il grande universo dal nome di Rus'.
28/01/2023
La Lavra di Kiev risponde alle affermazioni degli scismatici: siamo fedeli alla Chiesa e al metropolita Onufrij
Vi presentiamo la risposta che ogni essere umano di buon senso si aspettava da parte dei monaci della Lavra delle Grotte di Kiev: possono togliere loro i luoghi di culto (come già avevano fatto i comunisti un secolo fa), ma le loro anime non sono in vendita, e la loro fedeltà resta all'Ortodossia piuttosto che alla fanarodossia.
27/01/2023
Il metropolita Antonij parla all'ONU delle persecuzioni della Chiesa ucraina
Il nostro metropolita Antonij (Sevrjuk, nella foto) è stato coinvolto in un appello al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che nonostante la propaganda unilaterale e imperante, mostra ancora una certa preoccupazione per le sorti degli ortodossi canonici in Ucraina.
26/01/2023
"Hitler non è arrivato a tanto, quanto hanno fatto le autorità ucraine"
Ci voleva un tedesco nato negli anni nel regime nazista come il metropolita Mark (Arndt, nella foto) di Berlino, per lanciare un avviso al mondo che le attuali persecuzioni anti-ortodosse del regime ucraino sono giunte più in là di quanto abbia mai fatto Hitler ai suoi tempi.
25/01/2023
L'abominio della desolazione nei luoghi santi di Kiev
Dalla statua di Giove nel tempio di Gerusalemme ai tempi di Antioco IV ai musei dell'ateismo nelle chiese profanate in Unione Sovietica, si ripetono nella storia i segni profetici di ciò che Gesù chiamava "l'abominio della desolazione nei luoghi santi" (Mc 13:14). Con quello che abbiamo visto a Kiev nelle ultime settimane, era solo una questione di tempo prima che il segno della fine dei tempi si materializzasse un'altra volta il 23 gennaio in un concerto blasfemo, tenuto proprio nella chiesa del refettorio della Lavra delle Grotte.
Vi presentiamo il necrologio di uno dei primi ispiratori del nostro sito, il vescovo Tikhon (Fitzgerald, nella foto) della Chiesa ortodossa in America, che si è addormentato nel Signore al mattino di domenica 22 gennaio 2023, a 89 anni. Ormai da molti anni a riposo, sua Grazia Tikhon era stato uno dei primi vescovi ortodossi ad apparire su Internet, non solo con un insieme di ottimi saggi (i suoi manuali sulle celebrazioni sono stati utilissimi alle parrocchie ortodosse in tutto il mondo), ma anche con interventi diretti su varie versioni di forum ortodosso online. Gli dobbiamo molto, e gli siamo grati degli apprezzamenti che ci ha più volte espresso, mentre nella nostra parrocchia erano curate le versioni italiane di alcuni suoi scritti.
Memory Eternal! Eterna memoria!
23/01/2023
"Il metropolita Hilarion era umile, ma nelle questioni della Chiesa era fermo come una roccia"
Vi presentiamo in traduzione italiana un ricordo personale del defunto primo ierarca della ROCOR, il metropolita Hilarion (Kapral, nella foto), nelle parole del metropolita Mark (Arndt) di Berlino e Germania, che per molti anni gli è stato vicino.
22/01/2023
Un giocatore ortodosso di hockey sostiene la sua fede, rifiutando di indossare una maglia LGBTQ
Vi presentiamo la storia di coraggio di Ivan Provorov (nella foto), difensore dei Philadelphia Flyers che ha preferito rimanere fedele alla sua fede ortodossa invece di trasformarsi in propagandista dell'omossesualismo rampante, e per questo si è guadagnato l'odio della stampa asservita ai "diritti" politicamente selezionati, e allo stesso tempo la solidarietà delle persone comuni.
21/01/2023
La maggior parte delle Chiese ortodosse locali continua a riconoscere il metropolita canonico Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina, ignorando il cittadino Sergej Dumenko
Il vescovo Irinej (Bulović, nella foto) di Bačka ci offre un punto sulla situazione della Chiesa ucraina che delinea come alle radici delle persecuzioni in corso ci sono ragioni essenzialmente religiose e inter-ecclesiali.
Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione del nostro amico George Michalopulos sugli ultimi sviluppi della situazione a Cipro (e nel resto del mondo ortodosso), dopo che il metropolita Neophytos di Morphou (nella foto) non si è presentato all'intronizzazione del suo primate, sostenitore degli scismatici ucraini. Il proseguimento di questa crisi, che dura ormai da oltre 4 anni, finirà prima o poi per provocare l'intervento risolutore di un Concilio.
Ascoltiamo un parere sui cristiani ortodossi di Jordan Peterson (nella foto), il popolare psicologo e docente canadese che ha fatto forse più di tutti per contrastare il liberalismo accademico contemporaneo. Nell'analisi del professor Peterson le caratteristiche principali del cristianesimo occidentale sono le mutevoli credenze cognitive, mentre il cristianesimo ortodosso mantiene la fede come esperienza vissuta.
18/01/2023
Vescovi russi e macedoni concelebrano per la prima volta dall'autocefalia della Chiesa ortodossa macedone
Il 12 gennaio 2023, l'arcivescovo Stefan di Ohrid e il nostro metropolita Antonij (al centro e a destra nella foto) sono stati i protagonisti della prima concelebrazione tra vescovi russi e macedoni dal 1962. Dopo un anno passato fra tante tragedie, piccoli segni come questo ci ricordano l'importanza dell'unità dei cristiani ortodossi e ci rinnovano nella speranza che anche noi, al nostro più semplice livello, abbiamo voluto accogliere.
17/01/2023
Che cosa hanno in comune il metropolita Onufrij e Jeremiah Denton
I nostri lettori sanno bene chi sia il metropolita Onufrij, ma si chiederanno chi sia Jeremiah Denton (nella foto, a sinistra). Si tratta dell'ammiraglio e senatore americano che, quando fu fatto prigioniero di guerra in Vietnam e fu mostrato in un video propagandistico, avvertì il mondo delle condizioni dei prigionieri di guerra scandendo la parola "tortura" con il battito delle sue palpebre in codice Morse.
Ebbene, che cosa hanno in comune con lui il metropolita Onufrij e la Chiesa ortodossa ucraina? Sono tutti ostaggi di guerra le cui parole vanno attentamente soppesate, ed è quello che fa in un suo saggio Gail Sheppard, moglie di George Michalopulos e co-redattrice del blog Monomakhos.
Il nostro amico Jimmie Moglia (nella foto) ci offre una comparazione delle attitudini culturali delle due ex 'superpotenze', che cerca di spiegare perché la cultura americana è oggi ostaggio di un nichilismo che invece la cultura russa riesce a contrastare con un certo successo.
15/01/2023
L'ultima funzione della Chiesa ortodossa ucraina nell'Alta Lavra: sono tornati i tempi dei bolscevichi?
Vi presentiamo la video-analisi di Jaroslav Nivkin, con la nostra traduzione italiana, che dettaglia un evento capace di strappare lacrime anche ai più insensibili: la funzione serale tenuta il 31 dicembre 2022, quando i fedeli ortodossi ucraini hanno potuto pregare per l'ultima volta nella chiesa della Trapeza (ovvero del Refettorio) nella Lavra superiore delle Grotte di Kiev. Poi, le chiese dell'Alta Lavra sono state bloccate con catene e lucchetti, in attesa di ospitare, quando farà comodo al regime, le "funzioni" dei pagliacci asserviti al potere politico (e benedetti dal Fanar). Sono ufficialmente tornati i tempi di un secolo fa, in cui in una minoranza simbolica di chiese espropriate ai fedeli, i sovietici ospitavano di tanto in tanto, quando faceva comodo al regime, le "funzioni" dei pagliacci della "Chiesa vivente" asserviti al potere politico (e benedetti dal Fanar).
Sappiamo che ci saranno sempre sedicenti cristiani ortodossi disposti a giustificare anche queste porcate: noi invece ci stringiamo accanto al metropolita Onufrij (che la grazia di Dio ha voluto donarci anche come caro amico della nostra parrocchia) e al popolo ucraino sofferente, e invitiamo chi se la sente a vivere il momento finale delle preghiere del 31 dicembre, quando i fedeli della Lavra si sono messi a cantare spontaneamente il Tropario pasquale e l'annuncio della Risurrezione di Cristo: