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Il Blog del Parroco


 03/01/2015    

In memoriam: ieromonaco Ilia (Kartozia), +2014

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

La notizia della morte di un sacerdote ortodosso non si dà mai a cuor leggero, ancor più quando muore un prete monaco che viene in pellegrinaggio nel nostro paese. Ma la morte dello ieromonaco Ilia (Kartozia), superiore del monastero ortodosso di san David il Costruttore a Mtskheta, in Georgia, è anche una storia di speranza e di fiducia. Padre Ilia, che è stato uno tra le vittime del naufragio del traghetto Norman Atlantic il 29 dicembre, è riuscito a condurre in salvo i pellegrini georgiani del suo gruppo e a confortarli, dicendo loro di non dimenticarsi di Dio nei pericoli, e ha preferito rischiare la morte pur di permettere il salvataggio di una donna con la sua bambina. Che l'esempio, il coraggio e la serenità di padre Ilia ci aiutino quando anche noi ci troveremo in momenti tristi o tragici.

Sul sito I sentieri dell'icona, possiamo trovare una descrizione più accurata dell'episodio, con l'intervista a uno dei pellegrini sopravvissuti.

Eterna memoria!

 
 03/01/2015    

Celebrazioni del NATALE ORTODOSSO 2014/2015

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 
 
Martedì 6 Gennaio
 
Vigilia di Natale
 
ore 10  - Divina Liturgia della Vigilia (Vespro + Liturgia di san Basilio il Grande)
 
ore 17 - Veglia del Natale
 
(non celebreremo funzioni durante la notte)
 
Mercoledì 7 Gennaio 
 
NATALE DEL SIGNORE
 
ore 10 - Divina Liturgia del Natale
 
 
Buon Natale! Cu Nașterea Domnului! С Рождеством Христовым!

 

 
 02/01/2015    

Messaggio di Natale del Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus'

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Agli arcipastori, pastori, monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa Ortodossa Russa

Sacratissimi arcipastori, reverendi padri,

venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle!

A tutti coloro che vivono in diverse nazioni, città e paesi, ma costituiscono la sola Chiesa ortodossa della Rus', mi rivolgo in questa notte santa e di cuore mi congratulo con voi per la festa del Natale che porta la salvezza del mondo. Vi saluto cordialmente, miei cari, e in preghiera auguro che tutti noi siamo pieni di gioia spirituale nella partecipazione congiunta a questa grande festa e che godiamo di una festa della fede come figli e figlie di Dio e amici di Cristo (Gv 15,15).

Ora contemplando il mistero dell'Incarnazione, cerchiamo di capire quale sia il significato degli eventi che hanno avuto luogo duemila anni fa a Betlemme, e che cosa questo abbia a che fare con noi e con i nostri contemporanei.

Il santo apostolo Paolo scrive: "Quando venne la pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio (unigenito), nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli" (Gal 4, 4-5). E cosa ha preceduto questa pienezza dei tempi? Tutta la storia dell'umanità prima della Natività di Cristo, infatti, è una storia di ricerca di Dio, in cui i migliori intelletti hanno cercato di capire chi è la fonte di quelle forze soprannaturali, di cui ognuno sente in un modo o nell'altro la presenza nella vita.

Sul sentiero delle persone in cerca di Dio che cercano di trovare la verità, si cade in tutti i tipi di errori. Ma né la paura dell'uomo primitivo dei fenomeni terribili della natura, né la divinizzazione di elementi naturali, di idoli, e qualche volta di se stessi, e nemmeno le poche intuizioni che illuminavano i filosofi pagani, hanno portato la gente al vero Dio. E "il mondo con la sua sapienza non ha conosciuto Dio" (1 Cor 1, 21), Dio stesso si è compiaciuto di farsi vicino alla gente. Con gli occhi spirituali contempliamo un grande mistero di pietà: il Creatore si mette al livello della creatura, prendendo la natura umana, subendo umiliazioni, morendo sulla croce e risorgendo. Tutto questo la supera comprensione umana ed è un miracolo che rivela la pienezza della rivelazione che Dio fa di se stesso alla gente.

Cristo è nato – e il mondo ha trovato la speranza, Cristo è nato – e l'amore regna per sempre, Cristo è nato – e il cielo si china sulla terra, Cristo è nato – e la stella di Betlemme segna un percorso infallibile verso Dio, Cristo è nato – e che nessuno creda al trionfo del male, perché siamo salvati per grazia mediante la fede, e ciò non viene da noi, ma è dono di Dio (Ef 2,8).

In attesa e anticipazione della venuta del Messia, il profeta Isaia esclama: "Dio è con noi" (Is 8, 10). La sua parola ispirata fino a oggi è fonte di gioia indicibile per milioni di cristiani. Nato a Betlemme, il Signore nasce nei nostri cuori e vive con noi, se gli siamo fedeli e formiamo la sua Chiesa. È con noi quando facciamo buone azioni. È con noi quando aiutiamo gli altri. È con noi quando proviamo compassione e simpatia. È con noi quando riconciliamo gli avversari. È con noi quando perdoniamo, e non teniamo a mente i torti. È con noi quando preghiamo e partecipiamo ai sacramenti, soprattutto al sacramento stesso del ringraziamento, la Santa Eucaristia.

La festa della Natività di Cristo ci dice la cosa più importante: siamo chiamati a imparare ad amare e servire Dio, nostro Salvatore, che ha dato questa salvezza a tutti i popoli e in ogni tempo, e che ora estende le sue braccia verso ciascuno di noi. Formando l'abitudine di una vera adorazione di Dio e di una riverente supplica verso di lui, allo stesso tempo, impariamo a servire i nostri vicini, mostrando la fede che opera per mezzo della carità (Gal 5,6).

E a noi resta poco da completare – rispondere alla grazia salvifica di Dio con la nostra obbedienza, la nostra fiducia nelle parole del Signore, il nostro desiderio di obbedire ai suoi comandamenti. Se impariamo questa grande verità, allora molto cambia, non solo in noi stessi, ma intorno a noi. Saremo in grado di impostare correttamente le priorità dei valori, potremo tranquillamente, serenamente e con fiducia percorrere la strada della vita preordinata per noi, dando lode e grazie a Dio.

E per raggiungere questo stato d'animo, dobbiamo essere un popolo ortodosso non solo nelle indagini sociologiche, ma nelle nostre convinzioni profonde e nello stile di vita, come erano accesi di fedele ed amore per Dio i nostri pii antenati. Tra questi un posto particolare è occupato dal battezzatore della Rus', il santo grande principe Vladimir, pari agli apostoli. Quest'anno si festeggia il 1000° anniversario della sua beata morte. È a lui che si deve il fatto che noi siamo portatori di un'alta vocazione cristiana, e, insieme, costituiamo una sola famiglia di popoli fratelli ortodossi della Rus' storica. Così è stato, è e sarà. E nessun problema o prova temporanea, nessuna forza esterna può terminare questi secolari legami spirituali e culturali degli eredi del fonte battesimale di Kiev.

In questi giorni santi del Natale la preghiera di tutta la Chiesa e la mia intenso preghiera vanno alla pace nella terra ucraina. Indipendentemente dal luogo di residenza dei loro figli, dalle loro opinioni politiche o preferenze, la Chiesa ortodossa russa compie una missione importante, che le ha lasciato Cristo stesso (Mt 5,9). Ha fatto e sta facendo tutto il possibile per unire le persone e aiutarle a superare le conseguenze dell'odio.

Al centro di ogni confronto, odio e divisioni sta il peccato, che, secondo il venerabile Justin di Ćelije, "con tutta la sua forza compie una sola cosa: allontana l'uomo da Dio, e lo disumanizza" (venerabile Justin (Popović), Abissi filosofici). E noi vediamo in quale condizione infernale talvolta abita l'uomo che ha perso la dignità conferita dal Creatore.

La Chiesa, in nome di Dio, proclamando costantemente alla gente la grande gioia (Lc 2,10) della nascita del Salvatore, esorta tutti coloro che sono nati sulla terra a credere e a cambiare per il meglio. Offre un cammino di ascesa verso Dio – dalla ricerca di Dio alla conoscenza di Dio, dalla conoscenza di Dio alla comunione con Dio, dalla comunione con Dio – alla somiglianza con Dio. Sant'Atanasio il Grande, vissuto nel IV secolo ad Alessandria, ha espresso in parole meravigliose lo scopo della venuta del Salvatore nel mondo: "Dio si è fatto uomo perché l'uomo si facesse Dio". Non per propria natura, ma per grazia di Dio. Tutta l'esperienza secolare della Chiesa lo dimostra: si compie una vera trasformazione, una deificazione per un atto di grazia attraverso la volontaria co-operazione di Dio e dell'uomo. Ed è difficile da raggiungere, in obbedienza al Creatore, senza cadere nella tentazione diabolica del serpente, che ha offerto ai nostri primi progenitori di partecipare dell'albero della conoscenza del bene e del male, e di diventare subito come dei. (Genesi 3,5). Chiunque vive di fede sa che è proprio la fedeltà a Dio che lo tiene lontano da cattive azioni e pensieri, che proprio la fede lo ispira a gesta e a fatiche per la gloria di Dio e per il bene degli altri.

Congratulandomi con tutti voi per la grande festa di Natale e per il nuovo anno, vorrei augurarvi sinceramente buona salute, pace, prosperità e una generosa assistenza dall'alto, in una sequela senza inciampo del nostro Signore e Salvatore.

Il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso... vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen (1 Pt 5,10-11).

+ KIRILL, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'

Mosca, Natività di Cristo 2014/2015

 
 02/01/2015    

Insoliti fuochi di Capodanno

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Eccovi un video che come spettacolo pirotecnico non vale granché, ma riscalda il cuore più di qualsiasi bella sequenza di fuochi d'artificio: alla mezzanotte del nuovo anno, su quel che resta dell'aeroporto di Donetsk sono stati lanciati razzi illuminanti, al posto delle bombe che hanno terrorizzato ormai da mezzo anno la popolazione di una città grande quanto Torino.

Buon 2015 a tutta la popolazione sofferente della Novorossija!

 

 
 01/01/2015    

Uno sguardo sulla vecchia Sourozh

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Iniziamo il nuovo anno con qualcosa di vecchio con un valore nuovo. Alcune risposte di padre Andrew Phillips a un ricercatore che sta ricostruendo la storia della crisi della diocesi di Sourozh possono sembrare acqua passata, ma hanno per noi un valore molto attuale. Intanto, ci insegnano che le sperimentazioni indipendenti nel mondo dell’Ortodossia sono mortalmente pericolose. Dato che una Chiesa ortodossa esiste e va avanti da secoli, il compito principale dei nuovi ortodossi è assimilarne la vita. Ogni indipendentismo crea molte più vittime che superstiti. Se tutti quelli che si sforzano di portare avanti il messaggio della Chiesa ortodossa in Italia volessero fare tesoro di queste lezioni, forse il 2015 potrebbe essere più ricco di speranze per loro stessi e per quelli che li incontreranno.

Presentiamo le risposte di padre Andrew nella sezione “Pastorale” dei documenti. Potevamo metterle nelle sezioni dedicate all’Ortodossia contemporanea, alla geopolitica (il conflitto di Sourozh è stato alimentato da diverse concezioni geopolitiche), o più prosaicamente alle risposte alle domande, ma scegliamo la sezione dedicata all’evangelizzazione e alla crescita delle chiese, precisamente perché riteniamo la storia di Sourozh una lezione importante per imparare a non ostacolare lo sviluppo pastorale dell’Ortodossia in molti paesi, Italia compresa.

 
 31/12/2014    

Una risposta ortodossa a Calvino sulle icone (2)

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il secondo articolo di Gabe Martini con le obiezioni dei cristiani riformati alle icone, e le risposte ortodosse. In questo articolo, il confronto si fa più teologico, e ruota intorno all’idea stessa di Dio che si fa immagine per la nostra salvezza.

 
 30/12/2014    

Una risposta ortodossa a Calvino sulle icone (1)

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il primo di una serie di articoli di Gabe Martini riguardo alle obiezioni dei cristiani riformati alle icone. In questo primo articolo, dedicato alla retorica della Riforma, si sottolinea come gran parte della produzione letteraria dei primi riformatori sia dedicata ad argomenti ad hominem contro i veneratori delle icone, e ad appelli emotivi alla distruzione degli “idoli”, piuttosto che a una seria confutazione razionale delle icone. Per aggiungere la beffa al danno, la retorica dei riformatori fa ampio uso di immagini verbali e letterarie (che non sono meno frutto dell’ingegno umano di quanto lo siano le icone) per dimostrare, in modo totalmente contraddittorio, quanto sia sbagliato l’uso delle immagini.

 
 29/12/2014    

In Ucraina occidentale l’Olocausto è stato cancellato dalla storia

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Una delle conseguenze più nefaste della crisi ucraina del 2014, di cui pagheremo il prezzo ancora per lungo tempo a venire, è che ha “sdoganato” il nazismo nel tentativo patetico di giustificarne alcuni dei peggiori collaborazionisti, oggi modelli per una generazione di neonazisti della Galizia. I partigiani più spietati della ragion di stato potranno dire che era un prezzo necessario da pagare (senza l’apporto fondamentale dei neonazisti, il colpo di stato dello scorso febbraio a Kiev non avrebbe potuto avere successo, neppure con il supporto americano e dell’Unione Europea), ma è comunque un prezzo che ci presenterà il conto, in tutti i nostri paesi. Cosa dice questo alla nostra storia attuale? Intanto, insegna che è possibile cancellare il ricordo di eventi dissonanti (come per esempio lo sterminio nazista degli ebrei) dalla memoria di interi popoli, e poi offre a ogni estremismo locale un prezioso precedente storico e di politica (dis)educativa per giustificare le proprie atrocità. Davvero un pessimo regalo ai nostri discendenti. Per capirne qualcosa di più, vediamo cosa ha riportato Frank Brendle, attivista di Defending History, da un viaggio a Leopoli e a Kiev alcuni mesi fa, in un resoconto che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 28/12/2014    

La croce sul petto dei cristiani

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Abbiamo già presentato un’analisi dei problemi legali causati dalla “tolleranza” del moderno mondo occidentale a chi porta una croce sul petto, ma non sarà fuori luogo fare un passo indietro, e analizzare il perché i cristiani ortodossi portano una croce, e qual è il suo significato. Padre John Whiteford, nelle risposte semplici e puntuali che offre nel suo blog, ci introduce a questo argomento, con una spiegazione che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
 27/12/2014    

Solidarietà alla Russia nell'ora della tragedia ucraina

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Il principe Dimitrij Shakhovskoj (nella foto), vice-presidente dell’OLTR, e sua moglie la principessa Tamara, assieme alla redazione del sito Russky Most, hanno preparato e diffuso un appello dei discendenti dell’emigrazione russa bianca in diversi paesi e continenti, in difesa della Russia in questi tempi calunniata a livelli intollerabili. Vi presentiamo il testo dell’appello in russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

PS. La principessa Tamara Shakhovskaja ci fa sapere che, già a distanza di poche ore dalla pubblicazione dell'appello, le valanghe di nuovi sostegni da tutto il mondo stanno facendo ritardare la pubblicazione della lista aggiornata dei sostenitori. Una ragione in più per apprezzare questo sforzo.

 
 27/12/2014    

La lista di Natale della Russia

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

di Peter Lavelle

da Russia Insider, 24 dicembre 2014

Quest'anno la lista è modesta, o perfino decisamente umile. Quanto segue dovrebbe essere considerato come una serie di richieste minime.

Come vedrete, la Russia si limita a chiedere all'Occidente di vivere all'altezza dei suoi sedicenti elevati ideali e valori:

• Un presidente americano che sa di cosa parla, quando fa commenti focalizzati sulla Russia.

• Una fine delle aspettative che la Russia partecipi a un piano di salvataggio dell'Ucraina, mentre restano in vigore le sanzioni occidentali.

• L'Occidente dovrebbe smettere di parlare di democrazia quando non sa vedere la differenza tra una vera e propria espressione di autodeterminazione (il voto della Crimea per tornare alla Russia) e le recenti elezioni parlamentari taroccate dell'Ucraina.

• Un Occidente che finalmente la smetta di rovesciare governi democraticamente eletti (come in Ucraina); ciò che viene dopo è sempre peggio.

• Washington e i suoi alleati devono essere attenti a ciò che desiderano: un cambio di regime forzato a Mosca potrebbe effettivamente terminare con la fine dell'Unione Europea e il caos in gran parte dell'impero globale americano.

• Un Occidente che riconosca che il valore della vita di un russo è alla pari di quello della vita di un americano o europeo.

• Un Occidente che riconosca che tutti i paesi hanno il diritto di difendere e proteggere i propri interessi nazionali.

• Gli Stati Uniti dovrebbero finalmente smettere di parlare dei loro "valori" al mondo intero, dopo la pubblicazione della relazione al Senato sulla tortura.

• Chiedere a Victoria Nuland di visitare l'Arabia Saudita e altri paesi del Golfo, quando le viene la fregola di distribuire "dolcetti della democrazia".

• Con un occhio alla memoria storica e rispetto per i milioni che sono morti combattendo il fascismo durante la Seconda Guerra Mondiale, Washington dovrebbe fermamente prendere le distanze e condannare i fascisti ucraini e le loro ideologie estremiste.

 
 26/12/2014    

Cronache dal collasso di Kiev

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Abbiamo già avuto modo di incontrare nello scorso mese di luglio il blog No Bread And Circuses for You, gestito da un americano che vive a Kiev, e che analizza spietatamente la situazione disastrosa dell’economia ucraina. Oggi riportiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” il suo rapporto di fine 2014, con una serie molto ampia di segnali di collasso del paese, non solo meramente economico, ma anche educativo, informativo, medico, sociale e religioso.

 
 26/12/2014    

Il sinodo della Chiesa Ortodossa Macedone fa un appello per la liberazione dell'arcivescovo Jovan

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Lunedì 22 dicembre il Sinodo della Chiesa autocefala macedone (nella foto) ha diramato un appello di clemenza alle autorità statali per la liberazione dell'arcivescovo Jovan (Vranishkovski), in prigione dal 2013. L'arcivescovo Jovan, a capo dell'arcidiocesi di Ohrid (il corpo ecclesiale leale al Patriarcato di Serbia nella Repubblica di Macedonia) sconta una condanna per appropriazione indebita, nonostante la morsa dello stato macedone sui fedeli della sua arcidiocesi sia ai limiti della persecuzione.

Non è molto (soprattutto perché l'appello è formulato senza lasciare alcun dubbio sulla volontà di colpevolizzare l'interessato), ma è già qualcosa, per un'autorità ecclesiale che finora aveva rifiutato di fare qualsiasi passo a favore di vladika Jovan. La richiesta di clemenza ha avuto luogo poco dopo la visita del metropolita Ilarion, che ha offerto la sua mediazione presso le autorità ecclesiastiche e civili del paese, portando avanti un dialogo richiesto sia a Mosca sia a Skopje, e le autorità della Chiesa macedone riconoscono che l'appello ha avuto luogo grazie all'iniziativa del metropolita russo, e in vista della riapertura dei dialoghi con il patriarcato di Serbia.

Da oltre una decina d'anni il nostro sito ha cercato di informare sulla situazione dei cristiani ortodossi in Macedonia, e sugli sforzi fatti per superare lo scisma. Non ci dilunghiamo nei dettagli di questa complicatissima partita a più giocatori, ma non perdiamo la speranza che possa sempre essere "la volta buona" per vedere la fine della crisi, se non altro per tutti i macedoni ortodossi che oggi vivono all’estero (migliaia qui in Piemonte, per esempio) e che meritano di essere trattati con la stessa considerazione di tutti gli altri cristiani ortodossi.

 
 25/12/2014    

Perché il peccato non è un problema morale

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Presentiamo nella sezione “Etica” dei documenti un testo a prima vista contraddittorio: un invito a scorporare il peccato da tutto l’insieme delle norme della vita morale. Questo saggio di padre Stephen Freeman ci spinge a riflettere su un senso più profondo del peccato come allontanamento dalla vita in Cristo: solo quest’ultima, infatti, e nessun mero perfezionamento di comportamento morale, ha il potere di trasfigurare la nostra esistenza terrena.

 
 25/12/2014    

Auguri a tutti quelli che festeggiano oggi il Natale del Signore

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Il portale Russia Insider augura buon Natale ai suoi lettori con questo video che propone una dossologia natalizia del coro del monastero Sretenskij di Mosca, assieme a una bella selezione di immagini di chiese russe in inverno:

A tutti i nostri amici che oggi entrano nei giorni santi del Natale, un augurio di cuore!

 
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