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La parrocchia ha la cura pastorale dei cristiani ortodossi del Patriarcato di Mosca nella città di Torino e in Piemonte / Valle d'Aosta

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Il Blog del Parroco


 04/05/2015    

Apparentemente ora siamo tutti "ucrainofobi"

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Partendo dalle dichiarazioni di Oles' Buzina (che non poteva certamente essere accusato di non amare la sua patria) andiamo alla scoperta della nuova frontiera della psichiatria contemporanea, apparentemente codificata dai matti stessi, scoprendo in un articolo da Russia Insider se soffriamo anche noi della nuova forma di patologia internazionale, la “ucrainofobia”. Non perdetevi lo spassoso test in 10 domande per scoprire se siete ucrainofobi anche voi!

 
 03/05/2015    

Se Dio è ovunque, perché andare in chiesa?

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Un ragazzo chiese a un sacerdote:

 – Se Dio è ovunque, perché devo andare in chiesa?

Al che il prete rispose:

– In tutta l'atmosfera c'è dell'acqua; ma quando vuoi bere, devi andare a una fontana o a un pozzo.

 
 02/05/2015    

Un intenso giorno di pellegrinaggi

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

A riassumere tutti gli appuntamenti di oggi, con visite di pellegrini alla santa Sindone giunti a Torino da diverse parrocchie di Italia, Francia e Germania, la sola lista dei gruppi sarebbe troppo lunga per le forze che ci rimangono. Vi mostriamo qui l’ospite più illustre, l’arcivescovo Mark (Arndt) di Berlino e dell’Europa occidentale per la ROCOR, che abbiamo presentato in diverse occasioni sul nostro sito, e che oggi siamo stati lieti di accogliere tra noi.

 
 01/05/2015    

La battaglia per la civiltà europea

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

La restaurazione di un impero cristiano ortodosso in Russia (unico paese che realisticamente può portare a termine questo compito) è il tema della riflessione che ci offre padre Andrew Phillips, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Le conseguenze di questa vera e propria battaglia di civiltà sono analizzate non solo sul versante russo, ma anche in Europa occidentale e in altri paesi.

 
 30/04/2015    

Sante mense, reliquiari, cibori e tabernacoli nella visione di un artista ortodosso

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Aidan Hart (nella foto) è un iconografo e artista ortodosso inglese, che non si limita alla pittura, ma ha esplorato anche diverse forme d’arte e architettura ecclesiastica, tra cui le sculture a bassorilievo. Nei suoi studi, noti e apprezzati in tutto il mondo, una particolare enfasi è data all’arte ortodossa paleocristiana in Italia. Presentiamo una mini-serie con due di questi studi, molto dettagliati e illustrati, tratti dal blog Orthodox Arts Journal: il primo è dedicato a sante mense e reliquiari, il secondo a cibori e tabernacoli.

 
 29/04/2015    

La Chiesa e le armi

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Uno degli argomenti in discussione in questi anni a Mosca (di cui abbiamo presentato la lista alcuni giorni fa) è “la giustificazione canonica della possibilità o impossibilità della benedizione ecclesiale di armi”. Per cercare di formarci un’opinione corretta a riguardo, cerchiamo di comprendere il problema attraverso la prospettiva storico-teologica che un sacerdote ortodosso cubano, padre Ernesto Obregon, ci illustra in breve nella sezione “Etica” dei documenti.

 
 28/04/2015    

Un calvario brutale. Un monaco parla della sua tortura

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Anatolij Sharij continua dall’esilio a offrirci testimonianze delle sofferenze inflitte alla popolazione del Donbass, e questa volta lo fa attraverso il resoconto di un monaco ortodosso rapito il 3 marzo e torturato, e solo recentemente liberato. Presentiamo il racconto di padre Teofane (Kratirov) nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 27/04/2015    

La Georgia è stata classificata come l'undicesimo paese più religioso del mondo

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

pravoslavie.ru, 23 aprile 2015

La Win/Gallup International, un'associazione leader nelle ricerche di mercato e nei sondaggi, ha pubblicato i risultati del suo ultimo sondaggio dell'opinione pubblica mondiale. 1000 persone sono state intervistate in ciascun paese. I sociologi hanno fatto a ogni intervistato la stessa domanda: "Lei è una persona religiosa o no?" I risultati si sono rivelati prevedibili e allo stesso tempo notevoli.

Secondo il portale Gruzia online, i paesi più religiosi sono: Ghana (il 96% degli intervistati di questo paese si è dichiarato credentr), Nigeria (93%), Armenia (92%), Fiji (92%), Macedonia (90%), Romania (89%), Iraq (88%), Kenya (88%), Perù (86%), Brasile (86%), Georgia (84%), Pakistan (83%), Moldova (83%), Colombia (83%).

La Russia è al centro di questa lista con il 55%. I paesi meno religiosi, secondo i risultati del sondaggio, sono i seguenti: Cina (con solo il 14% dei credenti tra gli intervistati), Giappone (16%), Repubblica Ceca (20%), Turchia (23%), Svezia (29%), Vietnam (30%), Australia (37%), Francia (37%).

Per quanto riguarda l'ateismo, la Cina è al primo posto. Il 47% degli intervistati di questo paese si è detto ateo convinti; poi vengono i seguenti paesi: Giappone (31%), Repubblica Ceca (30%), Francia (29%), Corea del Sud (15%), Germania (15%), Paesi Bassi (14%). La Russia è classificata ventesima in questa lista, con il 6% di atei convinti.

52.000 i residenti provenienti da 57 paesi che costituiscono il 73% della popolazione mondiale sono stati intervistati nel corso di questo sondaggio.

"La religione è ancora dominante nella nostra vita di tutti i giorni e vediamo che il numero totale di persone che si considerano religiose è notevolmente grande", ha detto il presidente dell'associazione Win/Gallup International, Jean-Marc Leger (Canada), commentando i risultati della ricerca.

 
 27/04/2015    

Come ridimensionare i “grandi numeri” degli ortodossi in Guatemala

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Nel nostro primo servizio sulla crescita dell’Ortodossia in Guatemala, abbiamo sottolineato lo straordinario sviluppo che ha portato spontaneamente alla Chiesa ortodossa un gruppo non canonico di origini cattolico-carismatiche, con il quale si era parlato nel 2010 dell’ingresso nell’Ortodossia di oltre mezzo milione di persone (una cifra spropositata, pari a quasi il 4% della popolazione del paese, e da allora ulteriormente gonfiata fino a parlare di 800.000 persone). Oggi, le stesse fonti ufficiali ridimensionano la cifra a circa 40.000 persone, suddivise in circa 100 luoghi di culto che servono circa 300 comunità rurali: ancora un numero notevole, beninteso, ma ben lontano dalle cifre inizialmente annunciate.

Il sito mayanorthodoxy.com aiuta a comprendere la situazione fornendo dati obiettivi, tra cui la scarsità di preti: dopo la morte dell’energico fondatore del gruppo, padre Andres Girón de Leon, nel 2014, il numero dei preti è ridotto a sei, e benché possano contare sull’indispensabile aiuto di alcune centinaia di catechisti nei villaggi, la loro stessa capacità di ammettere persone nella Chiesa non avrebbe permesso loro di raggiungere cifre così alte.

La seguente mappa offre un’idea della dislocazione delle comunità ortodosse, concentrate nella zona sud-occidentale del Guatemala e nelle aree confinanti del Messico:

Alla luce di questi dati, sarà opportuno trattare con ancor maggiore cautela la pretesa della missione della chiesa siro-ortodossa in Guatemala, di cui abbiamo fatto cenno, ricordando che questo movimento arriva addirittura a vantare due milioni di fedeli. Nonostante possa contare su un clero indubbiamente più numeroso, sospettiamo fortemente che anche qui assisteremo a drastici ridimensionamenti demografici.

 
 26/04/2015    

Մեծ Եղեռն (Medz Yeghern, "il grande crimine"): 100 anni dal genocidio degli armeni

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Il 24 aprile, si sono tenute tra gli armeni di tutto il mondo le commemorazioni del centenario del genocidio noto col nome di Medz Yeghern ("il grande crimine"), di cui il popolo armeno non ci chiede altro che di riconoscere l’esistenza. Noi lo facciamo volentieri, e anzi siamo fieri di vivere in un paese che riconosce ufficialmente il genocidio armeno. La presa di coscienza di questo immane sterminio di un popolo nei suoi paesi di origine può aprirci gli occhi su analoghi fenomeni quali il genocidio assiro e il genocidio dei greci del Ponto: tutte manovre volte all’annientamento dei cristiani in Medio Oriente, e che non dobbiamo dimenticare, considerando quel che avviene oggi sotto i nostri stessi occhi.

La fiamma eterna di Tsitsernakaberd a Erevan commemora il milione e mezzo di armeni sterminati a partire dal 1915 

 
 26/04/2015    

Riunione del Consiglio Episcopale a Venezia

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Il 23 aprile, in occasione della festa patronale della cattedrale di San Giorgio dei Greci a Venezia, si è tenuta una riunione del Consiglio Episcopale inter-ortodosso, suggellata da una concelebrazione eucaristica. Il nostro Arcivescovo Mark era rappresentato dall’archimandrita Antoniy (Sevryuk) segretario dell’Amminstrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia.

Il Consiglio ha prodotto un messaggio, di cui possiamo leggere il testo in greco, in italianoin romeno e in russo.

 
 25/04/2015    

Aleksandr Zakharchenko: il governo di Kiev non vuole solo distruggere la Repubblica Popolare di Donetsk, ma anche trasformare l'Ucraina in un cimitero

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Donetsk, 23 aprile – DAN (Agenzia stampa di Donetsk)

La prossima ondata di mobilitazione, che è in corso di preparazione in Ucraina, porterà al paese una moltitudine di nuovi decessi inutili. La dichiarazione è stata fatta dal capo della Repubblica Popolare di Donetsk Aleksandr Zakharchenko.

"In tutto il mondo, in ogni momento, una mobilitazione è in realtà l'inizio di una guerra, e infatti Kiev ha annunciato ufficialmente la preparazione per l'inizio delle ostilità, - ha detto il capo della RPD -. Questa è un'altra prova dell'attitudine di 'amore per la pace' delle autorità ucraine, che vogliono non solo distruggerci, ma anche trasformare l'Ucraina in un cimitero".

Zakharchenko ha esortato le madri ucraine a fare tutto il possibile per garantire che i loro figli non partecipino alla guerra e non perdano le loro vite per le ambizioni dei politici di Kiev.

"Ai giovani che sono spinti nel Donbass per una guerra fratricida, voglio dire: non diventate assassini, non siate orgogliosi del fatto che vi hanno mandato armati contro anziani e donne, - ha aggiunto il capo della RPD -. Io vi consiglio di arrendervi. Vi nutriremo, avremo cura di voi, vi faremo tornare a casa sani e al sicuro. A casa potrete incontrare difficoltà, ma almeno sarete vivi."

 
 25/04/2015    

Gli argomenti teologici della Chiesa ortodossa russa per gli anni dal 2015 al 2018

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Leggendo il documento dell’ordine del giorno delle discussioni teologiche della Chiesa ortodossa russa nei prossimi anni, che presentiamo in italiano, in romeno e in russo nella sezione “Pastorale” dei documenti, rimaniamo stupiti dal grande numero di argomenti sui quali la Chiesa si interroga, e che non relega a commissioni semi-clandestine, ma sui quali anzi invita a un dibattito pubblico ampio e trasparente di ogni documento prodotto, prima di sottoporlo a un’approvazione sinodale. Ci associamo all’apprezzamento del nostro confratello, padre Petru (Pruteanu), che ha tradotto la versione romena dell’ordine del giorno, e che apprezza il modo con cui una Chiesa da alcuni definita “KGBista” non teme discussioni e perfino polemiche con argomentazioni civilizzate sui suoi stessi temi formativi.

 
 24/04/2015    

Il pantheon dei “santi” ucro-nazisti

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Usare le icone per fare propaganda a visioni politico-ideologiche è un vergognoso modo di svilire le immagini sacre. Se un'icona può mai essere usata per propagandare qualcosa, questo qualcosa può essere solo la fede cristiana. Fino a un certo punto, un’icona collettiva dei santi di un determinato paese o nazione può essere giustificata, e magari anche ispirare un senso di dignità patriottica. Ma il caso di pseudo-icona che Saker analizza in un articolo del suo blog, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, è un caso che va al di là di qualsiasi legittimo sentimento patriottico. Qualunque cosa possiamo pensare dei tentativi di creare una mistica nazionale ucraina (e non ne pensiamo granché bene), dobbiamo protestare a gran voce contro abusi blasfemi dell’iconografia come quello di cui ci parla Saker. 

 
 24/04/2015    

Oles' Buzina: Lettera aperta all'ambasciatore USA a Kiev (23 gennaio 2014 - un mese prima del colpo di stato)

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Slavyangrad, 20 aprile 2015

Signor Pyatt, mi appello a lei nella mia qualità di scrittore ucraino riconosciuto e ben noto, che non ha mai chiesto e non ha mai avuto alcuna sovvenzione dal suo paese. Questa lettera viene dalla mia iniziativa personale, e non ha alle spalle partiti politici o gruppi oligarchici. Tuttavia, sono sicuro che la mia opinione coincide con i pensieri di molti cittadini ucraini che lei ignora palesemente.

L'altro giorno, quando i disordini in piazza Maidan hanno raggiunto il suo picco, i media hanno riferito che un rappresentante del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Kathleen Hayden, ha intimato al governo ucraino di RITIRARE LE FORZE SPECIALI [Berkut, ndt] dal centro di Kiev. In caso contrario, ha minacciato sanzioni contro gli ucraini, tra cui il divieto dei visti per entrare nel vostro paese.

Credo che, in larga misura, le sue dichiarazioni come funzionaria della Casa Bianca si basino sulle informazioni fornite a Washington dall'ambasciata americana in Ucraina - quindi da lei, signor ambasciatore.

Tuttavia, al momento, l'ordine pubblico è conservato nella capitale, proprio perché le "forze speciali" (cioè le unità del Ministero degli Affari Interni) in realtà si trovano nel centro della capitale della mia patria, e non vorrei che se ne andassero sulla base del parere di stranieri, dal momento che i leader della nostra opposizione politica si sono mostrati finora in grado di controllare i vari gruppi militanti [tra i loro]. La prego di portare questo semplice messaggio al suo governo.

Se non è d'accordo con me, congediamo pure la protezione della polizia ucraina attorno alla vostra ambasciata a Kiev e smantelliamo le recinzioni metalliche alte quattro metri, che finora hanno protetto la sua nuova residenza nei pressi della stazione della metropolitana "Berestejskaja", che si trova su una strada che fino a non molto tempo fa portava il nome "Tankovaja" [via delle brigate corazzate]. Perché tutte queste misure di sicurezza non necessarie? Dopo tutto, a Kiev non accade nulla di pericoloso, tranne un FESTIVAL DELLA DEMOCRAZIA.

Potrà essere sorpreso dalla mia posizione indipendente. Ma io ho raggiunto il successo nel mio paese senza aiuti esterni, e credo che noi stessi, senza interferenze dall'esterno, saremo in grado di risolvere i nostri problemi. Quanto meno i funzionari degli USA interferiranno negli affari interni dell'Ucraina, tanto più velocemente quest'ultima sarà conteggiata come uno tra i paesi di successo del mondo.

 
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