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Il Blog del Parroco


 21/03/2014    

Intervista al metropolita Onufrij sulla situazione in Ucraina

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

In una delle prime interviste da locum tenens del trono primaziale ucraino, il metropolita Onufrij racconta al diacono Evgenij Murzin, su Tserkovnij Vestnik (il foglio della Rivista del Patriarcato di Mosca), alcuni dati sulla situazione in Ucraina e sulle prove tra i credenti, oltre a offrire un “segreto” (da lui sperimentato con successo in Bucovina) su come mantenere la pace e l'armonia in uno stato multietnico. Presentiamo l’intervista al metropolita Onufrij nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

Ricordiamo anche che vladyka Onufrij è stato appena incluso tra i membri permanenti del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa.

 
 20/03/2014    

Aggiornamento della Guida del sito

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Abbiamo aggiornato la Guida all'uso del sito con molti elementi presentati nell'ultimo mese... non tutti, perché alcuni hanno un valore più che altro giornalistico e di attualità.

Potrà sembrare che nelle ultime settimane, per essere un sito parrocchiale, abbiamo dato un peso indebito all'elemento geopolitico, ma ci sentiamo perfettamente sereni per averlo fatto, perché cercare di ricostruire un'immagine realistica del mondo ortodosso non è solo una questione di correttezza: è un dovere morale dei credenti. Non siamo tuttavia monomaniaci, e preghiamo per il ritorno della pace e della tranquillità in Ucraina anche per poter riprendere a osservare il resto del mondo ortodosso, che ci auguriamo di poter sempre descrivere con attenzione ai nostri lettori.

 
 20/03/2014    

La chiesa dei Romanov a Darmstadt in Germania

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Riportiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” l’originale russo e la traduzione italiana dell’articolo di Alla Mitrofanova dalla rivista Foma, su una chiesa ortodossa in Occidente che è stata davvero testimone del passaggio di santi: la parrocchia russa di santa Maria Maddalena a Darmstadt, patria delle sante Alessandra ed Elisabetta, principesse spose dei Romanov. 

 
 20/03/2014    

Un ricordo di Nadezhda Monetova (+20/3/2012)

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Due anni fa, nella notte tra il 19 e il 20 Marzo 2012, presso la stazione ferroviaria della città di Rjazan, Nadezhda Monetova, una operatrice sociale ortodossa di 28 anni, madre di due bambini di 11 e 8 anni, è stata uccisa da un vagabondo.

Dal 2011, Nadezhda Monetova lavorava in un magazzino per la distribuzione di abbigliamento ai senzatetto. Cresciuta in una famiglia funestata da seri problemi di alcolismo, si era ritrovata abbandonata dal marito a 20 anni, e ridotta a chiedere l'elemosina nelle chiese per i figli piccoli. Notata da Il'ja Kuskov, capo del Dipartimento sinodale per l'assistenza ai senzatetto, fu presto in grado di riprendere una vita normale, dedicandosi con entusiasmo alla cura per gli indigenti (sapendo che era brava nel cucito, Kuskov le propose di preparare indumenti intimi, molto importanti per i senzatetto) e viaggiando ogni settimana da Mosca a Rjazan per lavorare nel centro di soccorso locale. La nuova condizione della famiglia aveva fatto ritornare a casa il marito di Nadezhda, Jurij, purtroppo gravemente malato. Nadezhda, fedele al suo nome ("Speranza"), riusciva a portare conforto a un gran numero di persone, dai bambini agli anziani, e non si tirava indietro dall'aiutare le persone che avevano sofferto come lei, al punto da aver cura in casa propria, oltre che dei figli e del marito invalido, anche di una coppia sposata senza casa, che grazie a lei ha potuto far nascere il proprio figlio senza privazioni.

Tutto sembrava andare per il meglio in questa vita di servizio caritatevole, quando un giovane appena uscito di prigione si è messo a farle offerte moleste nella stazione di Rjazan, e nonostante la presenza di amici e del personale di sicurezza della stazione, l'ha aggredita all'improvviso uccidendola a coltellate.

Nel gennaio del 2014, il Dipartimento sinodale per la carità e il servizio sociale ha stabilito un premio a suo nome, che offrirà sostentamento a volontari e operatori sociali che aiutano i senzatetto. Ulteriori informazioni su Nadezhda Monetova (in russo) si possono trovare su Pravoslavie.ru.

Alla serva di Dio Nadezhda: Eterna Memoria!

 
 20/03/2014    

Per festeggiare il decennale del pogrom del 2004, nel Kosovo "indipendente" distruggono il cibo per i poveri

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La presbitera Svetlana Stevic (nella foto), energica organizzatrice delle cucine popolari del Kosovo (che abbiamo presentato sul nostro sito con un video sul blog del 10 gennaio 2014) denuncia una serie di vandalismi contro le cucine popolari. Le coltivazioni nel villaggio di Mogila, nel comune di Kosovska Vitina, forniscono ortaggi alle cucine popolari: il loro recinto è stato forzato, i teli delle serre strappati, i raccolti distrutti e la pompa dell'acqua rubata. I vandalismi, che rischiano di lasciare senza cibo una parte della popolazione indigente delle enclavi, sono avvenuti esattamente in coincidenza del decimo anniversario del pogrom anti-serbo del marzo 2004.

Intanto, per quelli che (forse) si sono fatti scappare il recente parallelo geopolitico, rimandiamo all’articolo di Massimo Fini La Crimea che (forse) non è il Kosovo, apparso su Il Fatto Quotidiano del 15 marzo.

 
 19/03/2014    

Gli ucraini liberi bocciano la giunta colonialista occidentale a Kiev

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Basandosi sulle recenti parole del patriarca Kirill a proposito dell’ostilità contro la civiltà russa ortodossa, che vede da oltre 400 anni tentativi di strappare una parte del popolo ortodosso, padre Andrew Phillips continua il suo esame dei perché del conflitto ucraino. Assieme alle sue considerazioni vediamo anche, in una rappresentazione grafica brutale ma realistica, quale parte dell’Ucraina sta monopolizzando il resto del paese e attirando tanta compassione fasulla dai media dell’Occidente.

 
 19/03/2014    

Gabriel Matzneff: viva la Crimea russa!

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Con ironia ed erudizione, Gabriel Matzneff, scrittore ortodosso dell’emigrazione russa in Francia, stigmatizza su Le Point l’irresponsabile politica di doppiopesismo dei leader europei, arrivando a ipotizzare che il presidente Holland, nella sua demente opposizione alla libertà della Crimea, potrebbe ben concorrere, come Jourdain ne Il borghese gentiluomo di Molière, al titolo di Mammalucco dell’Impero Ottomano. L’articolo di Matzneff contiene anche un curioso ricordo del suo amico Olivier Clément. Presentiamo la traduzione italiana dell’articolo di Gabriel Matzneff nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
 18/03/2014    

La bufala della "seconda guerra di Crimea"

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A Torino siamo un po' iper-sensibili quando sentiamo parlare di guerre di Crimea. Il fatto è che ci rimorde la coscienza. La partecipazione del Regno di Sardegna al primo stupro conflitto di Crimea può avere affrettato la formazione dello stato unitario italiano, ma certamente non ha fatto del bene al mondo ortodosso. Prendiamo per esempio il moderno stato romeno... se la sua formazione fosse avvenuta sulle linee indicate dalla Russia invece che su quelle volute dalle potenze occidentali, forse gli ortodossi romeni si sarebbero risparmiati alcuni decenni di dominazioni massoniche e fasciste. La coscienza continua a rimorderci quando a Torino sentiamo legare la Crimea alle eroiche gesta dei bersaglieri di Lamarmora, che lasciarono una dozzina di eroici caduti in un unico scontro armato presso un fiumiciattolo, e un paio di migliaia di meno eroici caduti per colera negli ospedali da campo. Il trisnonno di chi scrive era uno di quei bersaglieri, che sopravvisse alla "battaglia della Cernaia" (non ci volle molto) e al colera (qui invece fu più fortunato), e lasciò ai suoi discendenti una collezione di medaglie di dubbio onore, generosamente elargite anche da Napoleone III e dalla regina Vittoria. La coscienza ci rimorde ancor di più quando consideriamo che il Regno di Sardegna post-napoleonico poté essere uno stato indipendente e volitivo non certo grazie agli austriaci (che avrebbero fatto volentieri del Piemonte una loro dipendenza subalpina), ma grazie ai russi di Suvorov, che appena mezzo secolo prima avevano liberato Torino in nome di uno spirito di auto-determinazione cristiana. Quando si dice ingratitudine...!

Ora come allora, naturalmente, la macchina dei media di quelle stesse potenze occidentali (...e dei loro convenientissimi alleati turchi!) riprende volentieri la retorica antirussa, e parla della Crimea con le stesse dubbie accuse di imperialismo e sottomissione. Così come ci si scorda convenientemente che un tempo i principati di Moldova e Valacchia avevano chiesto aiuto alla Russia per ricostituire la loro indipendenza di nazione cristiana ortodossa, allo stesso modo il risultato del referendum nella Crimea di oggi è convenientemente ricoperto, dapprima da zuccherosa retorica sull'integrità territoriale ucraina (della quale alle potenze occidentali importa se possibile ancor di meno di quanto importasse nel XIX secolo l'integrità territoriale dei romeni), e poi, se lo zucchero non fa presa, dallo spauracchio della "seconda guerra di Crimea".

Siamo stati davvero contenti quando abbiamo sentito la voce veramente ortodossa di padre Andrew Phillips definire la mossa mediatica della seconda guerra di Crimea come "il latrato dei barboncini". Presentiamo volentieri il saggio di padre Andrew nella sezione "Geopolitica ortodossa" dei documenti, e ricordiamo come, in un momento di sublime ironia, Mosca ha spedito il conto energetico non saldato dall'Ucraina (un miliardo e mezzo di euro) a Bruxelles. Parlando a nuora perché suocera intenda, è stato un buon modo di ricordare a Washington e a Londra chi è che ha già vinto la seconda guerra di Crimea.

 
 18/03/2014    

I carpato-russi: una minoranza religiosa DAVVERO perseguitata in Ucraina

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La macchina delle menzogne mediatiche continua a lavorare a pieno ritmo. Non contenti che in Crimea si sia visto nel recente referendum il voto di autodeterminazione statale più democratico, più pacifico e più straordinariamente plebiscitario della storia contemporanea, ora ci si arrampica sugli specchi paventando chissà quali ritorsioni sulle minoranze religiose (come se in Crimea, che tra le regioni dell'Ucraina è quella meno interessata alle appartenenze religiose in genere, un dato di identificazione religiosa possa davvero importare a qualcuno). Chi legge l'inglese può, turandosi il naso, ponderare questo ammasso di balle sesquipedali pubblicato dal Time, con il rappresentante del "Patriarcato di Kiev" in Crimea, "l'arcivescovo Kliment", che dichiara che la sua giurisdizione conterebbe tra i propri fedeli nientemeno che il 10% degli abitanti della regione (vale a dire 200.000 persone, tante da far pensare che anche una percentuale di filaretisti abbia votato l'annessione alla Russia: un vero e proprio inno al surrealismo), e nonostante questo, dichiara di non riuscire a garantire il controllo di neppure un singolo luogo di culto! Gli interessati ai fatti storici reali possono guardare le vere statistiche della Crimea, da noi pubblicate, che danno al "patriarcato di Kiev" meno di un quinto di quel totale (e con 34.000 fedeli - sempre ammesso che ce ne siano veramente tanti - bisogna essere proprio dei bei vermi per non saper difendere una singola chiesa); molto più semplicemente, la "cattedrale minacciata" era una cappella in una base militare, e quando la base militare - assieme a tutta la Crimea - ha cambiato stato, allora anche una cappellania per nazionalisti ucraini non aveva più ragione di rimanere. A volte la verità è tanto, ma tanto semplice...
Gli amanti delle balle mediatiche saranno felici di sapere che l'unica caccia alle minoranze religiose in corso in Crimea è quella fatta dai giornalisti, che stanno facendo incetta di voci di veri o presunti abusi, e se sono solo presunti tanto meglio, alla faccia dell'obbiettività giornalistica. Questo delizioso elogio del nonsenso da parte del Tablet titola "prete greco-cattolico rapito in Crimea", per poi rimangiarsi poche righe dopo la notizia e affermare che forse il prete rapito è stato solo interrogato dalla polizia ed è tornato a casa, e poi dire che comunque la fonte delle informazioni dell'articolo non sa niente di niente, e insomma, andiamo, un "giornalista" deve pur guadagnarsi la pagnotta...
Se vogliamo invece uscire dallo specchio magico del Paese delle Meraviglie mediatiche e tornare nell'Ucraina reale, possiamo andare a vedere qualcosa sulla condizione dei carpato-russi, la minoranza etno-linguistico-religiosa veramente repressa - e veramente dimenticata dai media - nell'Ucraina di oggi. Eccovi un video introduttivo a un popolo che chiede una semplice e pacata misura di autonomia regionale, che tutti gli stati al mondo sono disposti a concedergli... tranne l'Ucraina. Vi invitiamo a vedere il video e a... pregare per il popolo carpato-russo discriminato e a sostenerlo nella sua pacifica rivendicazione di autonomia!
 
 17/03/2014    

Quindici chiese come una: Intervista con l'arciprete Nikolaj Balashov

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L'arciprete Nikolaj Balashov, vice presidente del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, è uno dei più importanti protagonisti del dialogo inter-ortodosso e inter-cristiano per la Chiesa ortodossa russa. Egli stesso un convertito adulto (proveniente dal mondo battista), sa delineare con molto buon senso i problemi attinenti al dialogo e al rispetto tra credenti. Al termine della sinassi dei primati delle Chiese ortodosse al Fanar (dove era uno dei membri della delegazione russa), padre Nikolaj è stato intervistato da Rossijskaja Gazeta a proposito dei risultati della riunione. Proponiamo l’originale russo e la traduzione italiana dell’intervista nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
 17/03/2014    

La vittoria dei martiri e dei confessori

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La recente riunione dei primati ortodossi a Costantinopoli (nella foto, la delegazione russa) e le prospettive del futuro concilio pan-ortodosso sono analizzate dall'arciprete Andrew Phillips alla luce del conflitto di civiltà del secolo trascorso, che ha portato alla vittoria di una posizione teologica sostenuta dai martiri e dai confessori dentro e fuori dalla Russia. Presentiamo le considerazioni di padre Andrew nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
 17/03/2014    

‘In tempo di inganno universale, dire la verità diventa un atto rivoluzionario’ (George Orwell)

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Natalia Poklonskaja, 33 anni, neo-nominata come procuratore generale della Repubblica di Crimea, ha descritto la rivolta di EuroMaidan come un "colpo di stato anti-costituzionale" in un'intervista esclusiva a un canale televisivo russo. La dichiarazione ha già fatto infuriare il governo autoproclamato a Kiev.
"Quello che è successo a Kiev è stato, innanzitutto, un colpo di stato anti-costituzionale e una presa di potere armata", ha detto la signora Poklonskaja. "Questa è sempre stata la mia sensazione e questo è il parere che non avevo paura di esprimere [mentre lavoravo] presso l'ufficio del procuratore generale ucraino".
Le persone che attualmente detengono le cariche di presidente e di procuratore generale ucraino sono illegittime, ha aggiunto a bruciapelo. La sua critica senza peli sulla lingua le ha già creato molti nemici nei media ucraini, con giornalisti che descrivono come "frivole" alcune delle sue foto trapelate in rete.
Il regime del Paese ha apparentemente dichiarato una caccia alla giovane pubblico ministero di Crimea, condannandola per aver ricoperto la carica illegalmente e privandola dello status di "consigliere di giustizia".
"Io dico la verità e non ho paura di questa verità. Non sono una criminale, e non propago il nazismo, a differenza di alcuni funzionari di regime a Kiev", ha detto. "Che mi facciano pure cause legali. Credo che giustizia sarà fatta".
Come procuratore della Crimea, Natalia Poklonskaja dice che farà in modo che siano osservate nella regione le leggi ucraine e internazionali. Ha detto che il suo ufficio ha ricevuto petizioni da poliziotti della Berkut, brutalizzati durante la rivolta ucraina.
Poklonskaja ha anche aggiunto che i procuratori si stavano preparando per il referendum. Ma, qualunque sia la volontà del popolo, non ci sarà alcun EuroMaidan in Crimea, ha aggiunto.
 
 16/03/2014    

Uno sguardo alle chiese in Ucraina attraverso i dati delle fonti statali

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Presentiamo nella sezione "Geopolitica ortodossa" dei documenti una serie di tabelle con i dati delle presenze religiose in Ucraina ricavati dalle compilazioni statistiche statali del 2010. La fonte dei dati è l'Istituto di Sociologia dell'Accademia Ucraina delle Scienze. I dati includono le tabelle di presenza percentuale di cattolici e ortodossi, e le loro suddivisioni interne. Alle tabelle (dati oggettivi) aggiungiamo una serie di nostre considerazioni per cercare di capire la complessità del fenomeno religioso ucraino.

 
 16/03/2014    

Cristo o Eurosodoma?

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 
Oggi la Crimea, e - non inganniamoci - dopo di lei il resto dell'Ucraina, intraprende il sentiero dell'autodeterminazione, non solo l'autodeterminazione politica ed economica, ma soprattutto l'autodeterminazione spirituale. La scelta è o di tenere fede alla nostra Ortodossia ancestrale oppure di tradirla; o di accettare i precetti della santa Rus' e della vita eterna, o di accettare il piatto di lenticchie di Eurosodoma e la morte eterna. E solo la fuga da Sodoma, l'accettazione della giustizia, può salvare dalla morte.
Sebbene la Russia post-sovietica non sia ancora stata completamente restaurata nella Russia ortodossa, tuttavia non ha accettato Eurosodoma, e ogni anno arriva a resistere sempre di più alla globalizzazione che sta preparando la strada dell'Anticristo. Infatti, ci sono molte profezie cristiane circa la rinascita spirituale della Santa Rus' prima della fine, ma non una sola profezia circa la rinascita spirituale di una 'Ucraina' come parte dell'Eurosodoma laicista sotto il giogo delle truppe atee della NATO.
Il referendum in Crimea è il primo passo per la restaurazione delle tre parti della Rus', la grande, la piccola e la bianca. Non è un caso che il referendum arrivi il giorno dopo la festa dell'icona della Madre di Dio Derzhavnaja ("Sovrana", 2/15 marzo; vedi foto), la Sovrana celeste del regno terreno della Rus'. Qualunque cosa accada oggi, come finirà questa saga? Noi lo sappiamo già: Cristo sconfiggerà l'Anticristo (2 Ts 2:8). E la Santa Rus' sconfiggerà Eurosodoma. 'Le porte dell'inferno non prevarranno'.
 
 15/03/2014    

Vita di san Davide del Galles

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Dmitrij Lapa, il ricercatore russo anglofilo di cui abbiamo presentato sul nostro sito un quadro biografico, ci parla del santo patrono del Galles, il vescovo David, un vero esempio di rinnovatore del monachesimo del VI secolo davvero cosmopolita (il suo modello monastico erano i Padri del deserto egiziano). Presentiamo la vita del santo vescovo David nella sezione “santi” dei documenti.

 
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