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 08/09/2014    

L’Ortodossia in Gran Bretagna e in Irlanda oggi

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Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti la traduzione di un articolo di padre Andrew Phillips sulla situazione delle giurisdizioni ortodosse in Gran Bretagna e in Irlanda, con un’analisi più dettagliata delle quattro più cosmopolite di queste chiese (le diocesi di Thyateira, della ROCOR, di Surozh e quella antiochena), con un resoconto dei loro punti di forza e di debolezza, e una riflessione sulle occasioni perdute di avanzamento di un’Ortodossia locale.

 
 07/09/2014    

Visita episcopale alla nostra chiesa

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Giovedì sera abbiamo avuto una sorpresa davvero gradita alla nostra abituale celebrazione dell'inno Acatisto a san Nicola. L'archimandrita Amvrosij (Makar) di Milano, giunto a Torino per un pellegrinaggio alla santa Sindone e alle reliquie dei santi presso la basilica di Maria Ausiliatrice, ci ha portato in visita alla chiesa ben due vescovi (nella foto):

- l'arcivescovo Ilarij (Shishkovskij) di Makarov, vicario della metropolia di Kiev, che negli ultimi anni è venuto più volte in visita in Italia.

- il vescovo Kliment (Rodajkin) di Krasnoslobodsk in Mordovia, che è stato compagno di corsi teologici del nostro padre Victor.

Assieme ai vescovi, a padre Amvrosij e ad altri sacerdoti monaci dalla Lavra delle Grotte di Kiev e dalla Lavra della Trinità e di San Sergio, abbiamo celebrato l'inno Acatisto a san Nicola in tre lingue, in modo davvero solenne, partendo da un invito del tutto improvvisato ai nostri visitatori di trattenersi un poco con noi a pregare. Particolarmente importante e incoraggiante è stato vedere due vescovi, che consideriamo anche cari amici, dall'Ucraina e dalla Russia, che hanno presieduto insieme la preghiera e hanno tenuto insieme un momento di esortazione spirituale.

Non abbiamo ancora a disposizione fotografie di questo momento di preghiera; se ce le faranno avere, le condivideremo volentieri con tutti i nostri lettori.

Per molti anni!

 
 07/09/2014    

Perché un catecumenato?

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Il periodo di catecumenato nella Chiesa ortodossa è quanto mai elastico, perché dipende da diversi fattori concomitanti, quali la serietà del richiedente, il suo precedente bagaglio di studi e di pratica religiosa, la sua reazione all’impegno e molte altre cause di disparità di trattamento. Fino a qui si accetta che non esiste un periodo fisso e standardizzato per tutti. Alcuni, tuttavia, mettono in discussione l’idea stessa del catecumenato e la ritengono una pratica senza fondamento biblico. Alla domanda che vuole accertare se il catecumenato abbia dei legami con la pratica apostolica, risponde un articolo di padre John Whiteford, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Domande e risposte” dei documenti

 
 06/09/2014    

Due importanti anniversari di santi

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Sabato 6 settembre coincidono i festeggiamenti in onore di due importanti santi ortodossi del ventesimo secolo:

- san Maksim Sandovich (1886-1914), e ieromartire a Gorlice in Polonia, di cui abbiamo pubblicato una biografia sul nostro sito e di cui oggi ricorre il centenario del martirio.

- sant'Aleksej Medvekov (1867-1934), parroco di Ugine in Francia (di cui speriamo di pubblicare presto una biografia), ricordato nell’occasione dell’ottantesimo anniversario del trapasso, proprio nella chiesa di Ugine dove aveva servito in vita, con una concelebrazione episcopale tra l’arcivescovo Job di Telmessos, il vescovo Nestor di Chersoneso e il vescovo Mikhail di Ginevra. Tra i partecipanti, anche lo ieromonaco Siluan da Milano, che ha già accompagnato pellegrinaggi a Ugine, combinandoli anche con visite alla nostra parrocchia.

 
 06/09/2014    

Rapporto sulla situazione ucraina (4 settembre 2014, 23:53)

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L’analisi di Saker fatta all’alba degli accordi di Minsk ci offre molti spunti per comprendere i retroscena di quanto sta accadendo: la difficilissima situazione della giunta ucraina, i pericolosi equilibri di forze all’interno del paese, l’interazione di mentalità con i paesi occidentali, e la portata degli eventi sul piano mondiale. Come sempre, leggiamo il rapporto di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 05/09/2014    

I nazisti circondati a Mariupol derubano i cittadini e stuprano le donne

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Ancora una storia dalla Novorossija, molto negativa: la città portuale di Mariupol, ora assediata dalle forze armate della Repubblica di Donetsk, vive momenti drammatici a causa dei suoi “difensori” della Guardia Nazionale, che sembrano arrogarsi ogni diritto sui beni e anche sui corpi dei loro “protetti”. Immaginiamo a quale Ucraina vorrà appartenere una città come questa (che ha più abitanti di Bari o di Bologna) dopo il ricordo di una simile protezione. Potete trovare il testo russo e la traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 05/09/2014    

Gli adolescenti di Lugansk: diciassettenni per sempre

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Ancora una storia dalla Novorossija, molto positiva: la cittadina di Lisichansk, a nord-ovest di Lugansk, è stata una delle poche città insorte a essere catturata dall’esercito ucraino (veramente catturata, e non solo occupata dopo il ritiro dei miliziani). La cosa che si è saputa più tardi è che la difesa della città è stata opera di un gruppo di 72 ragazzi e ragazze locali di 16 e 17 anni, a cui non era stato concesso di arruolarsi nella milizia perché troppo giovani, ma che hanno voluto lottare per due giorni (24-25 luglio), e purtroppo con molte perdite, per non cedere la loro città nelle mani della famigerata Guardia Nazionale. Una notizia che dovrebbe suscitare un profondo rispetto, e dovrebbe far riflettere chi si chiede se gli adolescenti credono ancora in qualcosa. Potete trovare il testo russo e la traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
 04/09/2014    

Chi coopera, e chi no?
Chi comunica, e chi no?

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Vi preghiamo di osservare attentamente, anche se non sapete l'inglese, questo piccolo gioiello di video:
 
 
Russia Today offre un dialogo - Ukraine Today sbatte la porta
(Se il video non si apre - chiedetevi perché... - provate a cambiare i vostri parametri di localizzazione con un VPN)
 
L'evento, in breve: Anissa Naouai, corrispondente politica senior del canale in lingua inglese Russia Today, chiama Tetiana Pushnova, la direttrice esecutiva dell'analogo canale televisivo in lingua inglese Ukraine Today, con la quale ha programmato un momento di dialogo tra i punti di vista dei rispettivi paesi; Pushnova risponde di non voler comunicare con la propaganda russa, e chiude la comunicazione chiedendo ai colleghi internazionali di boicottare Russia Today. Rimasta sola, Anissa Naouai cerca di spiegare lo sforzo di presentare diversi punti di vista, mandando in onda anche un messaggio promozionale di Ukraine Today; al termine, spiega come la collega ucraina avesse accettato il confronto televisivo una settimana prima, con una serie di domande concordate... e Russia Today è stata di nuovo vittima dei troll.
 
Questo filmato è da ricordare, per diversi motivi:
 
1) i russi, sul loro canale in lingua inglese hanno una corrispondente politica arabo-americana (il meglio che si può desiderare, in queste circostanze). Gli ucraini, dal loro canale in lingua inglese, nonostante il mega-supporto degli Stati Uniti, non riescono a trovare che un'ucraina che non sa parlare decentemente l'inglese ("Russia Today, who financed by Kremlin...").
 
2) il linguaggio del corpo continua a parlare meglio di mille parole. Vi abbiamo menzionato più volte la "zombificazione" dell'Ucraina contemporanea. Credete che sia solo un modo di dire? Ebbene, ora potete vederlo con i vostri stessi occhi:
 
 
3) "I don't want to communicate wiz you": detto da una dirigente dell'industria delle comunicazioni, è un autogol clamoroso. Nell'arte della vera comunicazione, chi chiude il dialogo senza essere stato insultato o minacciato personalmente è generalmente chi ha qualche magagna da nascondere.
 
4) Va dato un tributo ad Anissa Naouai: non solo è riuscita a mantenere un sangue freddo da vera professionista, ma ha combinato in modo impeccabile il fermo immagine di Ukraine Today ("stop alle bugie di Russia Today"), facendo vedere su Russia Today... il promo di Ukraine Today! Questo, in termini di giornalismo televisivo e di immagini nella memoria, è un capolavoro.
 
5) Ricordiamo come Saker aveva detto, in un testo da noi recentemente tradotto:
È molto caratteristico il fatto che, mentre la blogosfera (e i media) in Ucraina sono pieni zeppi di rabbioso razzismo anti-russo, il RuNet (Internet russo) è completamente vuoto di tale odio. Al contrario, la sensazione prevalente sul RuNet è un mix di sgomento per gli orrori in Ucraina e di compassione per il popolo ucraino.
Se qualcuno aveva ragione di dubitare di Saker, il video gli ha dato ragione in pieno. Come lui stesso commenta, QED (Quod erat demonstrandum).
 
 04/09/2014    

Indagine sulla crocifissione di Slavjansk

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Presentiamo nella sezione “Geopolitica Ortodossa” dei documenti la traduzione italiana di quello che è sicuramente il più lungo e complesso articolo del blog The Unwashed Brain, dedicato a far chiarezza sui miti propagandistici del conflitto ucraino. Agli inizi di luglio, con la città di Slavjansk ormai abbandonata dalla milizia e ri-occupata dall’esercito ucraino, la testimonianza di una donna locale profuga in Russia ha realmente rischiato di diventare un caso internazionale di accusa di atrocità: niente meno che la storia di un bambino crocifisso dai militanti della Guardia Nazionale. Il caso ha fatto paura, ed è stato confutato in tutti i modi possibili, ed effettivamente “disinnescato” presentandolo come un falso. L’autore del blog, dotato – come dice lo stesso titolo – di un “cervello non lavato”, ha iniziato, con la sua abituale correttezza e perseveranza, a trovare tutti i “buchi” nelle confutazioni, facendo apparire la storia della crocifissione di Slaviansk molto più credibile di quanto lo fosse a prima vista. E senza pronunciare giudizi definitivi, il blogger chiede che questi elementi di riflessioni portino all’apertura di un’inchiesta penale. È prevedibile, da come stanno andando le operazioni sul fronte, che Slavjansk venga presto ripresa dalle forze della Novorossija, e certamente il materiale accumulato finora potrà avere delle verifiche più precise.

Ci si potrà obiettare che entrambe le parti, in  una guerra, sfruttano casi come questi ai fini di propaganda. Ma qui, come in TANTI altri aspetti di questa guerra, vediamo una differenza fondamentale. Da una parte si vede una “propaganda” che vuole che un delitto sia INDAGATO, a fronte di casi simili in cui si è vista una totale impunità (la strage di Odessa del 2 maggio 2014). Dall’altra, invece, vediamo una “propaganda” interessata soprattutto a che il delitto sia INSABBIATO, e screditato PRIMA di poter essere indagato. Dato che come cristiani ci restano ancora dei principi di verità e giustizia, non abbiamo dubbi sulla parte che preferiamo.

 
 04/09/2014    

Inno Acatisto a san Giovanni (Maximovich) il Taumaturgo

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Ringraziamo il blog Cristianità Ortodossa per averci proposto una traduzione italiana dell’Inno Acatisto a san Giovanni di Shanghai e San Francisco, che ci è stato più volte richiesto in questi anni. Accanto a questa versione, tradotta dal testo inglese, proponiamo nella sezione "Testi delle funzioni" una nostra versione trilingue, con la traduzione italiana basata sul testo slavonico originariamente composto da padre Seraphim (Rose) di Platina, e sulla versione romena già presente in rete da anni.

 
 03/09/2014    

Lezioni di umanità dal Donbass

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Per ricostituire un quadro veritiero della crisi ucraina, dobbiamo ribaltare completamente la nozione di “terrorismo” che vi è stata applicata follemente, in un vero esercizio di neolingua orwelliana. In questo sforzo, è certamente utile mostrare come la campagna militare denominata “operazione anti-terrorismo” sia stata in realtà una guerra genocida portata avanti con metodi terroristi (repressioni, intimidazioni, massacri di civili, deportazioni, delazioni, progetti di “campi di filtraggio”, ecc.), ma questa è solo metà dell’opera. Siamo moralmente tenuti a mostrare che cosa ha fatto invece la controparte, proprio quella accusata di essere composta da “terroristi”. Abbiamo avuto modo di presentarvi nelle scorse settimane alcuni punti di vista dei miliziani, sia in forma di interviste trascritte, sia in forma di video-interviste. Vi abbiamo presentato anche gruppi di miliziani (notate come questi “terroristi” non hanno timore di farsi vedere in faccia, mentre i volontari dei corpi punitivi si facevano regolarmente riprendere con i volti coperti da passamontagna: un altro indizio di chi ha qualcosa da temere di fronte a un’inchiesta). Finora però non vi abbiamo presentato figure di leader della Resistenza, nemmeno le interessanti interviste allo stesso Strelkov. Oggi, per il suo valore di riflessione sul futuro della Novorossija e sul carattere di chi la guiderà, presentiamo l’originale russo e la traduzione italiana dell’intervista a una delle figure chiave della Resistenza, Alexej Mozgovoj, comandante del battaglione Prizrak (“fantasma”), che dopo averci raccontato molti dettagli finora censurati dai media, ci spiega la scelta di coscienza e libertà che ha guidato la Milizia della Novorossija fin dal primo giorno. Il secondo articolo che vi presentiamo, come il precedente, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, è il testo russo con la traduzione italiana dell’intervista ai prigionieri ucraini delle recenti incursioni intorno a Donetsk. Vi preghiamo di osservare attentamente quale trattamento è riservato ai prigionieri di guerra che hanno contribuito a massacri di civili, e vi invitiamo, come sempre, a trarre le conclusioni sull’uso del termine “terroristi” in questo disgraziato e folle conflitto. 

 
 03/09/2014    

L'integrazione europea ha portato sviluppo e benessere

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Agli insegnanti di Leopoli che non hanno bambini a casa è stato sospeso lo stipendio, perché il Ministero dell'Istruzione non ha di che pagare le scuole. Il Ministero dell'Energia ha deciso di bloccare l'erogazione dell'energia elettrica alla sera per risparmiare carburante. Queste misure sono in aggiunta al taglio dell'acqua calda, già in vigore dal 4 agosto, in "certe zone" di Kiev e altre città (in termini comprensibili, "certe zone" significa "quartieri poveri"), e all'arrivo di pane di infima qualità nei negozi.

Oggi è facile prendere per i fondelli i disgraziati sostenitori dell'integrazione europea dell'Ucraina. Se QUESTI sono i provvedimenti dell'inizio di settembre, c'è da tremare al pensiero di cosa proporrà la giunta per far fronte ai veri rigori dell'inverno. La Schadenfreude (gioia per le disgrazie altrui) sembra evidente in satire come quella nell'immagine qui sopra, dove alla bandiera ucraina è sovrimpressa la scritta "Presto sarà inverno - la-la-la-la-la-la-la-la" (anche se tutti in Ucraina - e purtroppo anche in Russia - sanno bene a che cosa fa il verso questa scritta); ma per la verità nessuno gioisce delle miserie del popolo ucraino (in primis il popolo russo, che ricorda analoghe sofferenze negli anni non distanti dei suoi oligarchi sfrenati). Il punto è piuttosto chiedersi DOVE sono finiti i milioni di dollari che l'Unione Europea ha versato così generosamente a Kiev, lasciando il loro utilizzo alla discrezione della giunta. Se questi soldi non sono stati spesi per gli stipendi dei docenti, per l'erogazione di elettricità e acqua calda, e per un pane decente, ma per massacrare i civili nel Donbass, allora c'è ragione di essere VERAMENTE indignati.

 
 03/09/2014    

Le opzioni per la Novorossija

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Oggi sembra consolidarsi abbastanza bene una capacità di autodeterminazione delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk, mentre nel resto dell’Ucraina assistiamo al caos totale. Ciò non significa che le opzioni per la Novorossija siano chiare in modo univoco, perché molto dipenderà dai negoziati e dalle volontà dei rispettivi partecipanti. La storia ci ha insegnato che le repubbliche popolari nate dalla dissoluzione di un paese più grande hanno avuto al più una vita transitoria, e molti si chiedono quale possa essere il futuro assetto di questa parte innegabilmente ricca e – come si è visto – risoluta del territorio dell’ex Ucraina. Affidiamoci per un quadro generale a un’analisi di Saker che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, e che centra in pieno i veri obiettivi del conflitto geopolitico mondiale, di fronte ai quali le sorti della Novorossija, o della stessa Ucraina, sono di scarsa importanza.

 
 02/09/2014    

Ricordiamo le vittime di Beslan a 10 anni dalla strage

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Una delle più tristi conseguenze dell’attuale genocidio nel Donbass è che fa passare totalmente in secondo piano il decimo anniversario della tragedia di Beslan, che solo poche eroiche persone come il nostro amico Ennio Bordato ricordano in Italia con una serie di iniziative memoriali.

Non aspettatevi tanto interesse dei media per questa tragedia... come si potrebbe avere il coraggio di presentare ora la Russia di Putin come una vittima del terrorismo? E non solo le comprensibili (per quanto schifose) ragioni di stato concorrono a zittire la memoria di Beslan... oggi qualcuno potrebbe spingersi addirittura a fare dei paragoni, e a porsi delle domande molto attuali! Chi è stato negli ultimi mesi a bombardare scuole e asili? Chi ha fatto saltare le connessioni idriche a intere città? Chi ha costretto migliaia di famiglie di civili a vivere chiuse nelle cantine sotto la minaccia di morte? In pratica, chi merita oggi di essere definito terrorista?

 
 02/09/2014    

Test in 10 segni rivelatori: Come potete sapere se la Russia ha invaso l'Ucraina?

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Ecco a voi nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti un provvidenziale antidoto alla campagna di fandonie mediatiche sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il blogger Dmitry Orlov (non è un omonimo dell’autore del famoso libro sulle catastrofi sociali, The Five Stages of Collapse: è proprio lui!) ci offre uno spassoso test in 10 segni per poter determinare da noi stessi se la Russia ha invaso l’Ucraina. Un vero e proprio piccolo capolavoro, da inviare a tutti i vostri cari spaventati dalle “guerre e rumori di guerre” (Mt 24:6), e per richiedere a gran voce che i nostri media, se proprio non riescono a smettere di sparare balle, ci facciano sapere ANCHE la verità.

 
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