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 19/04/2020    

Messaggio pasquale del metropolita Antonij

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Messaggio pasquale dell'esarca patriarcale dell'Europa occidentale, il metropolita Antonij di Korsun e dell'Europa occidentale

Beneamati nel Signore confratelli arcipastori, venerabili padri, monaci e monache amati da Dio, cari fratelli e sorelle!

In questa luminosa notte di Pasqua, mi rivolgo a tutti voi per dire le parole di un saluto eternamente vivente, proveniente dalle profondità dei secoli: Cristo è risorto! – e con tutto il cuore mi congratulo con voi in occasione della festa della Pasqua del Signore!

Dopo aver attraversato il periodo salvifico della Grande Quaresima, ancora una volta ci è stato consentito di assistere al più grande miracolo avvenuto a causa dell'indescrivibile amore di Dio per il mondo da lui creato e per l'uomo – il miracolo della risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo dai morti.

In questi giorni condividiamo l'uno con l'altro il gioioso annuncio della risurrezione del Salvatore e sentiamo parole di risposta che testimoniano la nostra comune irremovibile fede nel trionfo della vita eterna che brilla dal sepolcro vivifico.

Ricordiamo oggi che uno dei primi annunci che "Cristo è risorto!" nella storia della Chiesa del Nuovo Testamento lo fecero i santi apostoli, rivolgendosi al loro fratello – l'apostolo Tommaso. Udendo dai discepoli la testimonianza della recente apparizione del Salvatore risorto, egli non credette allora a queste parole. Non credette perché la notizia della risurrezione di Cristo non aveva cambiato nulla nella vita degli apostoli – pur avendo visto in prima persona il loro Maestro, essi, temendo quelli che lo avevano perseguitato, avevano continuato a rimanere in una stanza vicina, presi dalla paura e dall'orrore. Ma se Cristo è risorto dai morti – chi dovremmo temere ora? Per cosa soffrire? Perché deprimersi? La confessione della fede in Cristo risorto diventa convincente solo quando è supportata dall'esperienza spirituale personale, che non può che determinare parole e azioni, pensieri e sentimenti.

Voglio augurare a tutti noi, cari vladyki, padri, fratelli e sorelle, che l'annuncio di Pasqua "Cristo è risorto!" crei sempre in voi il riflesso più forte e vivido della vita, dandovi fede e speranza, rendendovi possibile essere partecipi dell'amore divino che ha vinto il male.

Non posso che dire che tutti oggi celebriamo la Pasqua del Signore in circostanze tristi. La prosecuzione dell'epidemia di coronavirus ha privato la maggior parte di noi della possibilità di visitare la chiesa nei giorni più santi e toccanti per ogni credente ortodosso, incluso il giorno della santa Resurrezione.

Rimanendo nelle nostre abitazioni, compiendo il podvig di accostarci a Dio in preghiera, rafforziamo le nostre intense petizioni a Cristo, il conquistatore della morte, affinché il pericolo receda, affinché i malati guariscano e gli afflitti siano confortati. Crediamo che il Signore ascolterà le preghiere della sua Chiesa e ci permetterà di riunirci di nuovo sotto le volte delle chiese a noi care, insieme, come prima, a offrirgli il sacrificio incruento, e anche a incontrarci con amici e parenti, con tutti quelli da cui siamo oggi separati.

Voglio rivolgere parole speciali per il clero dell'Esarcato dell'Europa occidentale – per arcipastori e pastori, che, nonostante le tribolazioni e le prove, mettendo a volte a rischio la vita e la salute, non cessano di compiere i servizi divini, sostengono quanto più possibile il gregge e sopportano numerose difficoltà. Un profondo inchino a voi per la vostra lealtà alla vocazione sacerdotale e per l'esempio che coraggiosamente mostrate nel vostro servizio a Dio e alla Chiesa in questi giorni difficili.

Sto rivolgendo queste righe a voi, miei cari, da Mosca, da dove, a causa delle circostanze, non sono più in grado di rientrare entro i limiti dell'Esarcato patriarcale dell'Europa occidentale. Condivido appieno i dolori del tempo presente, svolgendo i servizi divini in solitudine dietro le porte chiuse di una chiesa vuota, ma con tutto il mio cuore e la mia anima rimango con voi, in attesa del nostro incontro imminente. Offro le mie preghiere per voi e reciprocamente chiedo le vostre preghiere. Il Salvatore risorto dai morti può mantenerci tutti in buona salute. E possa quella luminosa gioia pasquale che, nonostante tutto, viviamo in questi giorni, illuminare sempre i nostri cuori.

CRISTO È RISORTO! VERAMENTE CRISTO È RISORTO!

Invoco su di voi la benedizione del Signore.

+ ANTONIJ,

Metropolita di Korsun e dell'Europa occidentale,

Esarca patriarcale dell'Europa occidentale

 
 18/04/2020    

Auguri di una Pasqua insolita

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Con un’immagine un po’ minimalista del nostro Venerdì Santo (ma anche la sepoltura del Signore fu piuttosto minimalista) vi porgiamo i nostri auguri più sinceri per quella che sarà per la maggior parte di noi la Pasqua più strana della nostra vita. Vi invitiamo a riflettere sul fatto che anche la risurrezione del Signore fu per i suoi discepoli l’evento più strano e imprevisto... non lasciatevi scoraggiare, la luce della Pasqua è più vicina di quanto abbiamo mai sperato.

 
 17/04/2020    

Il metropolita Antonij offre consigli ai fedeli in quarantena

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Il metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) di Borispol e Brovary ci aiuta con una serie di suggerimenti appropriati a questo periodo, che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
 16/04/2020    

Binecuvântarea darurilor alimentare de Paşti în casa

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 
Având în vedere că o seamă de credincioși nu vor avea posibilitatea să iasă din casă la Învierea Domnului, Biserica având practica vremurilor de război și molimă, binecuvintează sfințirea prinoaselor în condiții casnice în felul următor: Înaintea de masa pascală se cântă de trei ori Troparul Învierii „Hristos a înviat din morți cu moartea pe moarte calcând și celor din morminte viață daruindu-le!”, după care se stropesc bucatele cu aghiasmă, rostindu-se iarăși de trei ori „În Numele Tatălui și al Fiului și al Sfântului Duh. Amin!”
 
 15/04/2020    

Il metropolita del Montenegro e diversi chierici detenuti dalla polizia dopo aver celebrato la Domenica delle Palme

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Vi presentiamo la notizia dell’ultimo attacco che il governo montenegrino ha sferrato contro la Chiesa in occasione della Domenica delle Palme, arrivando al punto di sottoporre il capo della metropolia del paese a un fermo di polizia.

 
 14/04/2020    

Note di studio: il Minyan liturgico

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione di quasi cinque anni fa, ma oggi divenuta attualissima con le chiese aperte a gruppi minuscoli di celebranti. Padre Sergej Sveshnikov (nella foto) analizza il concetto di Minyan, ovvero il numero minimo di dieci persone richieste dal giudaismo per la formazione di una sinagoga, o più genericamente per l’efficacia di una preghiera collettiva.

Quando Gesù parla di “due o tre riuniti nel suo nome”, di fatto abolisce il Minyan come prerequisito necessario per la celebrazione di riti e preghiere (e fa un servizio straordinario all’eguaglianza umana: il Minyan giudaico richiede che i dieci membri della sinagoga siano maschi adulti, mentre i “due o tre” possono essere anche donne o bambini). Tuttavia, non abolisce il valore positivo che il Minyan ha nella vita di una comunità: ogni cristiano può solo trarre beneficio dall’idea di sentirsi parte essenziale della costituzione di un nucleo di credenti. La riflessione di padre Sergej è oggi quanto mai importante.

 
 13/04/2020    

Un’iniziativa di preghiere domestiche

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Un gruppo di parrocchiani della nostra chiesa (che desidera rimanere anonimo) ha preso l’iniziativa di coordinarsi e di iniziare una preghiera a casa alle 9 di sera. Se vi fa piacere raccogliere questo suggerimento, provate anche voi a “sintonizzarvi” alle 9 di sera, con un momento di preghiera a vostra scelta, assieme al nostro gruppo. La troviamo un’idea positiva e utile, perché a quell’ora la maggioranza dell’umanità sta a preoccuparsi davanti ai notiziari della sera (generamente poco rassicuranti), ed è importante che i cristiani riescano a diffondere un po’ di “buona novella” proprio in quei momenti.

 
 13/04/2020    

L'arcivescovo Elpidophoros ribadisce pubblicamente la sua posizione sulla comunione aperta per i coniugi non ortodossi

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Vi presentiamo in traduzione italiana un’ulteriore prova della notizia che vi abbiamo dato a fine febbraio, e cioè che l’arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis, nella foto) è pronto ad ammettere alla comunione i coniugi non ortodossi dei propri fedeli, in spregio al principio che per fare la comunione la Chiesa ortodossa richiede di essere in comunione. Possiamo avere la conferma di questa posizione dalle parole dello stesso arcivescovo, che vi presentiamo in un video recente. Qui sua Eminenza non solo enuncia la sua posizione, ma ne dà pure le motivazioni: non si tratta di un gesto di apertura o di solidarietà ecumenica (di fatto, quelli che lui vuole comunicare sono fedeli di altre Chiese, che egli farebbe passare in qualche modo come propri, e questo si chiama furto di greggi), ma di una pura e semplice costatazione economica, ovvero la necessità di contenere le perdite di fedeli dovute al fatto che i matrimoni con altri cristiani sono ormai al 65% del totale dei matrimoni celebrati dall’arcidiocesi. Se quel che a sua Eminenza preme di più è far crescere numericamente il proprio gregge, possiamo suggerire due soluzioni pratiche.

1 – Soluzione corretta: dato che il Patriarcato Ecumenico ci tiene così tanto al “dialogo dell’amore” con cattolici ed evangelici, potrebbe provare a imitarne un po’ di più le modalità missionarie. È un campo in cui ci sarebbe tanto, ma tanto lavoro da fare.

2 – Soluzione furbetta: poiché sua Eminenza sostiene che il mistico elemento che trasforma dei coniugi palesemente eterodossi in ortodossi è il fatto di essere diventati “uno” (o per usare la terminologia biblica, “una carne sola”) con il proprio coniuge ortodosso, potrebbe estendere il diritto di comunione anche ai genitori dei coniugi eterodossi (che, si presume, avranno dovuto diventare anch’essi “uno” per generare la persona trasformata misticamente in ortodossa). In un colpo solo (e tenendo conto che di solito i genitori sono disposti a fare generosi sacrifici per i propri figli...), vedrebbe i membri della sua arcidiocesi aumentare non solo del 65% del numero dei matrimoni celebrati, ma addirittura del 195%! Mica male!!!

 
 12/04/2020    

Settimana Santa e Pasqua 2020

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Orarul slujbelor
 

Quest'anno le restrizioni speciali al movimento ci costringono a una serie di scelte tristi, ma necessarie, per i giorni più importanti dell'anno liturgico. Ricordiamo a tutti la raccomandazione di stare a casa, per ragioni positive (proteggere chi ci circonda dai rischi di contagio) e non solo negative (evitare una multa).

Tuttavia, la chiesa sarà aperta per chi ne ha davvero bisogno, ogni giorno da domenica 12 aprile a lunedì 20 aprile, alle 10 del mattino.

Per giustificare lo stato di necessità, chi viene in chiesa dovrà conoscere (e saper far valere) le proprie ragioni:

- Venire a confessarsi dal prete e a ricevere la comunione può essere una ragione di necessità. In questo caso è importante prendere appuntamento con il prete (padre Ambrogio: 340.6721375 - padre Victor: 348.7676308), che potrà confermare per telefono l'appuntamento in chiesa, in caso di un eventuale controllo delle forze dell'ordine.

- Venire a prendere un ramo benedetto NON È una ragione di necessità.

- Venire a far benedire un cestino di cibi pasquali NON È una ragione di necessità.

Per qualsiasi altra ragione vi preghiamo comunque di mettervi in contatto con i preti prima di venire in chiesa. Ogni richiesta che abbiamo dovuto rimandare in questi giorni potrà essere soddisfatta alla fine delle restrizioni al nostro movimento.

 
 12/04/2020    

"Cristiani ai leoni": chi e come fa della Chiesa un nemico in tempi di epidemia

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Vi presentiamo in traduzione italiana un’analisi di Konstantin Shemljuk che ci riporta alla situazione di sofferenza della Chiesa ortodossa ucraina. I pregiudizi contro di essa non si sono sopiti con i drammi della pandemia, ma si sono semplicemente spostati su un’accusa generalizzata (e falsa) di responsabilità nella diffusione del virus. Una ragione di più per non abbassare la guardia... non solo nei confronti del virus, ma anche nei confronti delle persecuzioni.

 
 11/04/2020    

I sacerdoti di Mosca danno la santa comunione a diversi pazienti con coronavirus

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Vi presentiamo la notizia del primo servizio organizzato di sacramenti a domicilio che la Chiesa russa ha inaugurato per le vittime del virus in questo periodo d’isolamento. Da noi cose del genere sono impensabili su larga scala, ma potrebbero offrire ispirazione anche alle nostre necessità d’emergenza.

 
 10/04/2020    

L’origine, la natura e il senso dell'attuale pandemia. Intervista a Jean-Claude Larchet di Orthodoxie.com

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Vi presentiamo in traduzione italiana il testo dell’intervista della quale Jean-Claude Larchet (nella foto), verosimilmente il più famoso scrittore ortodosso di lingua francese, esamina il senso della pandemia di coronavirus e i suoi effetti nella nostra crescita spirituale.

 

 
 09/04/2020    

Lo stato greco permette le funzioni a porte chiuse

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Dopo alcune incomprensioni e spiacevoli incidenti, lo stato greco ha accettato la richiesta del proprio Santo Sinodo nel permettere che i riti religiosi (estesi oltre alla Chiesa ortodossa a ogni religione rappresentata nel paese) siano celebrati a porte chiuse, da un numero non superiore a quattro persone.

Anche lo stato d'Israele permetterà la celebrazione dell'officio della Santa Luce (importante per tutto il mondo ortodosso) con una decina di partecipanti.

Se da una parte queste norme permetteranno la diffusione in streaming delle funzioni della Settimana Santa e della Pasqua a milioni di spettatori nel mondo, dovremo prima o poi chiederci il senso di queste funzioni registrate e trasmesse. Il termine stesso "liturgia" significa letteralmente "il lavoro del popolo", e per quanto una celebrazione ridotta al minimo e una diffusione mediatica possano essere utili strumenti di conoscenza, il senso della vita ecclesiale trasmessa in questo modo dovrà quanto prima divenire oggetto di riflessione e di discussione.

 
 08/04/2020    

Apocalisse rimandata: uno sguardo spirituale sul coronavirus

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

L'arciprete Igor' Rjabko ci offre in traduzione italiana alcune riflessioni su questi giorni che, pur nelle innegabili difficoltà, ci offrono alcune straordinarie opportunità spirituali da cogliere.

 
 07/04/2020    

Matteo 6,26: guardate gli uccelli del cielo...

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Date un'occhiata a questo breve ma straordinario video di una telecamera di sorveglianza: il 2 aprile 2020, il rettore della chiesa della Presentazione della Vergine a Teremki-1 (Kiev) è uscito da solo per il consueto krestnij khod (processione della croce) attorno alla chiesa. Non c'erano altri parrocchiani, ma è curioso vedere chi si è accodato alla processione.

Chi ci segue da un certo tempo potrà ricordare il video con il krestnij khod seguito dai gatti al monastero di Optina. Davvero, quando ci mancano le forze il Signore sa indicarci la strada da seguire anche attraverso il resto del creato.

 
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