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  Officio a Tutti i santi ortodossi glorificati in terra d'Italia

Testo italiano

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OFFICIO A TUTTI I SANTI ORTODOSSI

GLORIFICATI IN TERRA D'ITALIA,

COMMEMORATI LA PRIMA DOMENICA

 DOPO QUELLA DI TUTTI I SANTI (2a dopo Pentecoste)

Di P. GIORGIO ARLETTI, rettore della chiesa ortodossa "Tutti i Santi" in Modena. Novembre 1986

Premessa: nel n. 101 (I/1986) di "Le Messager Orthodoxe", il trimestrale diretto da N. Struve, è apparso un "Office a tous les Saints Orthodoxes glorifiès en terre de France", a firma di Jean Besse, uno dei collaboratori della rivista. Con il permesso dell'autore, pubblichiamo ora una versione italiana del suo ufficio, ad uso delle parrocchie italiane. 

GRANDE VESPRO

 

STICHIRE DEL LUCERNALE, TONO 1°

Venite, moltitudini ortodosse, cantiamo i nostri Padri nella Fede: martiri, ierarchi, ieromartiri, re e sacerdoti, monaci e monache, sante donne e pii fedeli, conosciuti e sconosciuti, che hanno fatto fruttificare il dono di Dio. Glorificati dal loro amore ed esempi luminosi per noi peccatori, essi intercedono per la nostra patria.

Venuti dall'Oriente e dall'Occidente, da Roma o nativi di questo suolo, voi avete battezzato con il vostro sangue la terra dei nostri antenati, o santi martiri. I cieli esultano e il nostro popolo vi acclama, in ricordo del vostro sacrificio. La vostra semenza di luce è germinata nell'ascesi e le virtù dei santi monaci, delle vergini e dei reclusi, dei pii principi e dei penitenti intonano con gli angeli cantici di lode.

Con quali inni glorificheremo i santi vescovi d'Italia? Gioielli splendenti della Sposa di Cristo, corone consacrate e specchi di pietà, sorgenti di guarigioni divine e dispensatori di beni spirituali, essi sono la garanzia della nostra salvezza.

TONO 2°

I Santi Pietro e Paolo hanno illuminato Roma con la luce di Cristo, portandovi il messaggio apostolico. A loro immagine, miriadi di pellegrini, dall'inizio dei secoli, hanno percorso le nostre terre e popolano i loro santuari. Essi si rendono dalle loro tombe araldi della salvezza, ancore della nostra Fede!

TONO 8°

Gioisci, coro di ierarchi invecchiati in lotte sacre! Di fronte ai "lapsi" il grande Marcello mostra la severità, Valerio di Ravenna contro Ario difende la Trinità, Ambrogio di Milano unisce dolcezza e persuasione, Eusebio di Vercelli sostituisce agli dèi pagani il culto di Verità, Gaudenzio di Brescia scrive i sermoni e Geminiano di Modena parla in difesa della Fede. Di ciascuno di essi, nel cuore dell'Occidente, risplende la stessa fede dell'Oriente.

Alessio il mendicante, per amore di Cristo rinuncia alle gioie di questo mondo effimero e si mortifica a Roma, nelle contrade calabre e siciliane brilla l'ascesi dei monaci purificati dal digiuno, Calogero, luce della Sicilia, insegna la vita angelica ai discepoli e al popolo, vivendo come Antonio nel deserto. Santi eremiti e monaci d'Italia, illuminate della luce di Cristo i nostri cuori ottenebrati.

GLORIA... TONO 5°

Gioisci, nuova Sion, popolo battezzato protetto dall'Altissimo; gioisci, terra splendida e multiforme, riflesso del Regno celeste, dono della munificenza divina. Gioisci, eredità di Cristo, acquisita da Paolo e da Pietro, Leone il Grande e Gregorio il Dialogo, Ambrogio, Eusebio, Massimo e Gaudenzio, Pietro Crisologo e Gennaro il Taumaturgo, che hanno insegnato l'Ortodossia della Fede e dei costumi. Gioisci, rifugio di perseguitati dagli iconoclasti, patria di Benedetto il Monaco e Scolastica, regno di principi cristiani. Che le loro intercessioni non manchino mai ai pii ortodossi che li invocano.

E ORA... DOGMATICO DEL TONO CORRENTE

INGRESSO con turibolo, seguito da tre letture:

Isaia, 43: 9-14

Si radunino insieme tutti i popoli e si raccolgano le nazioni. Chi può annunziare questo tra di loro e farci udire le cose passate? Presentino i loro testimoni e avranno ragione, ce li facciano udire e avranno detto la verità. Voi siete i miei testimoni - oracolo del Signore - miei servi, che io mi sono scelto perché mi conosciate e crediate in me e comprendiate che sono io. Prima di me non fu formato alcun dio né dopo ce ne sarà. Io, io sono il Signore, fuori di me non v'è salvatore. Io ho predetto e ho salvato, mi son fatto sentire e non c'era tra voi alcun dio straniero. Voi siete miei testimoni - oracolo del Signore - e io sono Dio, sempre il medesimo dall'eternità. Nessuno può sottrarre nulla al mio potere; chi può cambiare quanto io faccio?». Così dice il Signore vostro redentore, il Santo di Israele: «Per amor vostro l'ho mandato contro Babilonia e farò scendere tutte le loro spranghe, e quanto ai Caldei muterò i loro clamori in lutto».

Sapienza di Salomone, 3: 1-9

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace. Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza è piena di immortalità. Per una breve pena riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé: li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come un olocausto. Nel giorno del loro giudizio risplenderanno; come scintille nella stoppia, correranno qua e là. Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro. Quanti confidano in lui comprenderanno la verità; coloro che gli sono fedeli vivranno presso di lui nell'amore, perché grazia e misericordia sono riservate ai suoi eletti.

Sapienza di Salomone, 5:15-6:3

I giusti vivono per sempre, la loro ricompensa è presso il Signore e l'Altissimo ha cura di loro. Per questo riceveranno una magnifica corona regale, un bel diadema dalla mano del Signore, perché li proteggerà con la destra, con il braccio farà loro da scudo. Egli prenderà per armatura il suo zelo e armerà il creato per castigare i nemici; indosserà la giustizia come corazza e si metterà come elmo un giudizio infallibile; prenderà come scudo una santità inespugnabile; affilerà la sua collera inesorabile come spada e il mondo combatterà con lui contro gli insensati. Scoccheranno gli infallibili dardi dei fulmini, e come da un arco ben teso, dalle nubi, colpiranno il bersaglio; dalla fionda saranno scagliati chicchi di grandine colmi di sdegno. Infurierà contro di loro l'acqua del mare e i fiumi li sommergeranno senza pietà. Si scatenerà contro di loro un vento impetuoso, li disperderà come un uragano. L'iniquità renderà deserta tutta la terra e la malvagità rovescerà i troni dei potenti. Ascoltate, o re, e cercate di comprendere; imparate, governanti di tutta la terra. Porgete l'orecchio, voi che dominate le moltitudini e siete orgogliosi per il gran numero dei vostri popoli. La vostra sovranità proviene dal Signore; la vostra potenza dall'Altissimo, il quale esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi.

LITIA

TONO 3°

Lodate, o popoli, le alte gesta e la pazienza dei testimoni di Cristo, che nei supplizi hanno ricevuto la corona dell'immortalità. Con gli Apostoli Pietro e Paolo, i protomartiri romani aprono lo stupefacente corteo. Achilleo, Nereo, Flavia Domitilla, Lino, Felicita, Perpetua, Sebastiano e tanti altri reggono le palme mistiche. A immagine della grande martire Agnese, Agata, Lucia e Cecilia accolgono fra i tormenti lo Sposo delle loro anime. Le reliquie di Gennaro di Pozzuoli, gloria del Meridione, sono portate in trionfo. Principi e popolo offrono templi e doni alla memoria dei martiri di Cristo. Che la loro intercessione, o Signore, consumi le nostre passioni e pacifichi le nostre anime!

TONO 6°

Quale città non ha il suo angelo celeste? Pietro e Paolo sono i corifei evangelici dell'Urbe, Grato d'Aosta e Geminiano di Modena illuminano i loro popoli, Ciriaco d'Ancona, Ambrogio di Milano e Petronio di Bologna battezzano i pagani. Nicola di Mira riceve a Bari un degno riposo ed espande sui credenti il taumaturgico miro; Prospero di Reggio Emilia e Apollinare di Ravenna illustrano le loro sedi come icone del Buon Pastore. Ai padri della patria, rivestiti della forza di Cristo, vanno le nostre lodi.

GLORIA... E ORA...

TONO 6°

Nuovi mèlodi sono apparsi fra di noi: con gli inni di papa Damaso si celebrano i trionfi dei martiri. Sotto le volte dei nostri cieli, i maestri di Roma e di Costantinopoli elevano cupole sacre. La Chiesa si accresce come un novello albero di Iesse del quale la Genitrice di Dio è l'arca immacolata.

APOSTICHI del Tono corrente

GLORIA... TONO 4°

Festeggiamo con fervore le memorie dei nostri Padri santi, degni delle nostre lodi e disponibili alle nostre richieste. Che una gioia spirituale animi le nostre labbra e converta i nostri cuori. Che il popolo cristiano si ricordi delle promesse del Battesimo. Orante e penitente, riconciliato con Cristo, impronti alle beatitudini le regole della sua vita e sia caro alla Madre di Dio che spesso lo ha visitato.

E ORA... TONO 5°

Gioisci, terra eletta fra tutte per la Sorgente di Luce che vi giunge con predilezione. Esulta, regno della Tutta Santa, campo di rose ove si stagliano le vergini consacrate, Agnese, Cecilia, Rosalia la Penitente, gioielli di purezza e spose del Re dei cieli, tuo Figlio e nostro Dio.

TROPARIO (APOLITICHIO) TONO 8°

Come un dono di grande valore, la Terra d'Italia ti offre, o Signore, tutti i Santi che l'hanno abbellita. Icona del Regno che verrà, ricca di intercessori, essa si appella alla tua tuttapura Madre, ai Santi Apostoli Pietro e Paolo e alle schiere dei martiri per rimanerti fedele nei secoli.

Congedo

MATTUTINO

 

Dopo "Dio è il Signore..." si canta il Tropario domenicale due volte, "Gloria..." l'Apolitichio dei Santi italiani che chiude il Vespro, "E ora..." e il Teotochio del Tono 8°.

POLIELEO

MAGNIFICAZIONE: Magnifichiamo voi, Santi ortodossi glorificati in Italia, e onoriamo la vostra santa memoria, supplicandovi di intercedere per noi presso Cristo nostro Dio.

IPACOE

Voi ci avete aperto il Paradiso spirituale, Santi di Dio, che siete l'anima e il fondamento della nostra patria. le vostre fatiche, le vostre sofferenze ed i vostri miracoli hanno acquisito a Cristo un nuovo popolo portatore di Dio. Per le preghiere dei nostri santi intercessori, o Signore, facci partecipi alle gioie del tuo Regno.

CANONE

ODE I

Gioisci, Italia, Galilea dal dolce clima, giardino della Madre del Salvatore, scettro di Suo Figlio, Cristo nostro Dio.

Meraviglioso prodigio: i Corifei degli Apostoli accorrono da Antiochia e dall'Ellade alla Roma dei Cesari e per Cristo soccombono come martiri, fra mille e mille altri.

È il sangue del calice che si espande dai corpi dei martiri teofori: dalle arene e dai circhi si alzano verso la città celeste le anime di tanti amici di Cristo.

O Madre di Dio, amica delle nostre terre, accogli le preghiere del tuo popolo.

ODE III

I figli del Vangelo rovesciano i falsi idoli e proclamano il messaggio del loro Maestro divino: Liberio il Papa innalza un tempio alla Madre di Dio e dove si innalzarono le urla degli straziati cristiani, si innalza ora la Croce del Salvatore.

Agostino, inviato dal Santo Leone, si lancia verso le terre pagane e in Anglia annuncia la Buona Novella.

La Madre di Dio è magnificata in ogni luogo ove si fermano i passi dei missionari. Dalle catacombe le reliquie dei martiri sono portate in splendide chiese; agli Apostoli e ai Santi vengono dedicati templi illustri ed i mosaici dell'insigne Ravenna illustrano i colori della Fede.

La tuttapura Madre di Dio è la nostra custode più sicura, rifugio per i peccatori e protezione invincibile per la Patria.

CONTACIO, TONO 3°

Attorno alla Madre dell'Eccelso e ai Santi Apostoli Pietro e Paolo si raccolgono tutti i Santi della nostra terra, pronti ad intercedere e a implorare l'Altissimo per la nostra salvezza.

ICO

I cori celesti si rallegrano: da venti secoli le nostre contrade ne aumentano il numero. Ai martiri si sono aggiunti ierarchi e monaci, principi e vergini, che intonano in onore di Cristo eterno un identico inno di gloria. La terra d’Italia esulta, ricca per il sacrificio, l'amore e la forza dei suoi Santi e delle sue Icone. Che le loro grazie si espandano nelle nostre anime.

ODE IV

Cantiamo gli astri brillanti dell'Ortodossia, le lire della teologia, i cantori della Trinità: Ambrogio, Gregorio Dialogo, Paolino di Nola, Siro di Pavia, Petronio di Bologna: le loro opere ci confermino nella vera Fede.

Dalla lontana Tessalonica, giungono a Roma gli Isapostoli Cirillo e Metodio e vi trovano l'amore della Fede indivisa. Dalle piagate province dell'Oriente, giungono i sostenitori delle Icone e trovano un popolo amico delle Sacre Immagini.

Rallegratevi Sardegna e Sicilia, ponti della Fede e vittime per la Fede: il sangue dei vostri martiri e le preghiere dei vostri vescovi sono balsami per i battezzati.

Come i Santi Martino e Sergio, Benedetto da Norcia vede la luce increata essere d'aureola ai santi misteri. Potente taumaturgo, distrugge gli idoli e rimprovera il barbaro Totila, trionfando sui nemici della Chiesa.

Sei tu, o Madre di Dio, che ispiri i tuoi servitori nella lotta implacabile contro le eresie. Guida invincibile, sii lodata sempre!

ODE V

Quali cantici intoneremo alla memoria eterna di Agata di Catania, la vergine consacrata le cui preghiere salvarono la città?

Da quando le tenebre delle barbarie scesero sulla nostra patria, cominciò la veglia ardente delle pie Elena, Galla Placidia e Teodolinda, amiche della Chiesa. Con Lorenzo ed i Santi Protomartiri romani, la coorte dei martiri accorre al medesimo richiamo.

Salutiamo con inni ispirati Felicita ed i suoi sette figli, Benigno di Todi e Valentino di Terni, Crisanto e Daria di Roma, Filarete di Palermo e Alessandro di Roma, Massimo e Vittorino dell'Aquila, Lucia di Roma con Fermo e Rustico di Verona, atleti della Fede ed emuli dei santi Apostoli Corifei.

Quante volte, o Madre di Dio, sei venuta a confortare sulla soglia dell'eternità i Tuoi figli marchiati dal segno della Croce ? Prega per noi, poveri peccatori, ora e nell'ora della nostra morte.

ODE VI

Beati discepoli degli Apostoli, sacratissimi ierarchi, Ambrogio a Milano, Leone a Roma, Paolino a NoIa, Eusebio a Vercelli, intercedete con lo ieromartire Ceccardo di Luni per il popolo che vi è stato affidato.

Tebaide calabra, Attica dell'Occidente, guardiana della vita salvifica insegnata dai Santi Padri, esulta in questo giorno! I cori dei tuoi asceti escono da trecentocinquanta monasteri e ci invitano a seguirli.

Uomini di silenzio e di pace, vasi di carità e fiaccole di preghiere, i monaci si consumano nell'amore del prossimo fra mille tentazioni. Che le loro mortificazioni e le loro fatiche siano per noi un soccorso permanente.

Purissima Sovrana, Regina dei monaci e delle anime consacrate: regna ancora fra di noi.

CONTACIO E ICO DELL'OTTOICO DOMENICALE

SINASSARIO

Nel giorno odierno, seconda Domenica dopo Pentecoste, festeggiamo tutti i Santi della terra italiana:

Silvestro di Roma, Teoctista di Sicilia, Severino di Napoli, Aldo di Pavia, Senatore di Calabria, Tatiana di Roma, Efisio di Cagliari, Marcello di Roma, Prisca di Roma, Sebastiano di Roma, Xenia di Roma, Feliciano di Foligno, Felicita di Roma e i suoi sette figli, Geminiano di Modena, Perpetua di Roma, Agata di Catania, Riccardo di Lucca, Marcello e Pancrazio di Sicilia, Scolastica di Norcia, Benigno e Valentino dell'Umbria, Archelao di Oristano, Modesto di Avellino, Valentino di Terni, Luca di Messina, Faustino e Giovita di Brescia, Leone il Grande di Roma, Leone di Catania, Leoluca di Vibo Valentia, Gregorio il Dialogo di Roma, Nicodemo di Reggio Calabria, Benedetto di Norcia, Alessio di Roma, Crisanto e Daria di Roma, Giacomo e Cirillo di Catania, Nicone di Taormina, Severo di Catania, Stefano di Rossano, Secondo di Asti, Giuseppe l'Innografo di Siracusa, Filarete di Palermo, Zeno di Verona, Martino di Roma, Daniele di Taormina, Gennaro, Festo, Desiderio, Sosso, Procolo, Eutichete e Acuzio di Benevento, Cleto e Marcellino di Roma, Liberale di Treviso, Mercuriale di Forlì, Erasmo di Formia, Ciriaco di Ancona, Vittore di Varese, Giustino di Chieti, Gherasimo di Reggio Calabria, Vito, Crescenzia e Modesto di Lucania, Teodosio di Siracusa, Arsenio di Reggio Calabria, Giulia di Livorno, Simeone di Siracusa, Severino, Severiano e Concordio di Spoleto, Tecla e Susanna di Salerno, Cassiano di Lodi, Massimo e Vittorino dell'Aquila, Ceccardo di Luni, Silvero e Ormisda di Frosinone, Leucio di Brindisi, Giulio e Giuliano di Novara, Agrippina di Roma, Massimo di Torino, Prospero di Reggio Emilia, Vigilio di Trento, Severo di Foggia, Cosma e Damiano di Roma, Potito di Napoli, Lucia e altri di Roma, Pancrazio di Taormina, Patemiano delle Marche, Paolino di Lucca, Ermagora e Fortunato di Gorizia, Rosalia di Sicilia, Vitaliano di Capua, Apollinare e Vitale di Ravenna, Giovanni e Faustino di Calabria, Parasceve di Roma, Eusebio di Vercelli, Emidio di Ascoli Piceno, Donato di Arezzo, Fermo e Rustico di Verona, Stefano, Sisto, Felicissimo e Agapito di Roma, Euplio di Catania, Elia di Calabria, Bartolomeo di Calabria, Cetteo di Pescara, Oronzo, Giusto e Fortunato di Lecce, Alessandro di Bergamo, Liberio di Roma, Fantino di Calabria, Abbondio di Corno, Elpidio del Piceno, Grato di Aosta, Autonomo di Calabria, Venerio di La Spezia, Eustazio di Matera, Nilo di Rossano, Petronio di Bologna, Ambrogio di Stilo, Nazario, Protasio, Gervasio e Celso di Milano, Sabino di Catania, Gabino, Proto e Ianuario di Sassari, Gaudenzio di Brescia, Anastasia di Roma, Giusto di Trieste, Leonardo di Campobasso, Baudolino di Alessandria, Bartolomeo di Rossano, Solutore, Avventore e Ottavio di Torino, Colombano di Bobbio, Gregorio di Agrigento, Bellino di Rovigo, Teodora e Giorgio di Rossano, Eligio di Siena, Cromazio di Aquileia, Bibiana di Roma, Ambrogio di Milano, Antusa di Roma, Sirio di Pavia, Lucia di Siracusa, Lorenzo di Sicilia, Melania di Roma, e di tutti e tutte coloro che sono noti a Dio.

STICHI:

Canterò agli amici del mio Signore, a tutti tesserò inni.

Per le preghiere della Tua Santa Madre, o Cristo Dio, e di tutti i tuoi Santi d’Italia, abbi misericordia di noi e salvaci, o unico Buono e Amico degli uomini. Amen.

ODE VII

È la clemenza del tuo cielo che si ritrova nella dolcezza dei tuoi Santi o splendida Italia. Ambrogio il Misericordioso ha illustrato il tuo nome nei suoi scritti dedicati a Cristo e Damaso ha cantato le glorie dei tuoi martiri negli inni da Dio ispirati.

Con le sante martiri, spose benedette del Signore, siano consolate le nostre anime!

Da Aosta a Siracusa, dal Tirreno all'Adriatico è predicata la Fede degli Apostoli. Leone il Coraggioso e Ambrogio il Cantore salvano la Patria; Geminiano il Taumaturgo e Benedetto l'Asceta si oppongono ai barbari nemici di Cristo: sia gloria a loro!

Con inni splendidi, il pio popolo ortodosso italiano onora la vera Croce del pio Costantino e le Icone dei pittori servi del Signore.

Come potrà restare indifferente la Madre di Dio a una terra ove la Croce del Figlio e le sue immagini sono venerate? Brandendo il legno sacro, otterremo la sua intercessione.

ODE VIII

Terra italiana, acquisita per la Fede di Pietro e di Paolo, di Ambrogio e di Leone, esulta dei tuoi santi dovunque presenti.

Nei secoli crudeli sono germinati gigli di dolcezza e di purezza quali la matrona Lea di Roma, discepola del grande Girolamo e fedele amica del Cristo; Gaudenzio, il dotto vescovo di Brescia, che difese Giovanni Crisostomo e Giovanni, il Papa che fu ucciso dall'ira di Teodorico.

Cantano le genti del Piceno le glorie di Elpidio, padre dei monaci, trionfatore sulle opere del nemico di Cristo.

L 'austera Lucania è divenuta città di Dio con il vescovo Gerardo ed i suoi asceti: novella Tebaide gloriosa.

Che le anime pure riflettano la tua intercessione, o Madre santissima e vigilante! Vieni in nostro soccorso.

ODE IX

Dall'Oriente giungono le venerate reliquie di Marco l'Apostolo e Venezia le racchiude in uno scrigno prezioso; a Bari è Nicola il Taumaturgo di Mira che trova riposo, protetto dalle ingiurie dei barbari e pregato da mille bocche. Le loro preghiere siano protezione alla nostra patria.

Nel cuore delle Marche è stato conservato come tesoro prezioso il capo del grande martire Demetrio e presso la tomba di Pietro ha riposato il capo del Santo Apostolo Andrea: entrambi ritornano ai fedeli ortodossi, condotti da mani pie.

A voi, martiri delle catacombe si rivolgono le nostre preghiere e a ognuno il pio popolo romano innalza templi insigni: Cecilia, Valeriano, Sebastiano, Agnese, Pudenziana, Callisto, Pancrazio pregate per noi!

Mille e più anni dopo i fasti del grande Costantino, i suoi successori ritornano nella nostra patria per tessere un dialogo d'amore ma soltanto il coraggioso Marco di Efeso rifiuta a Firenze il "Filioque". Vincitori dei discepoli delle eresie, salvaguardate la nostra Ortodossia!

Come terminare questo canto? Quali fiaccole celesti ammireremo ancora? Ve ne sono miriadi presso di noi. Possa la nostra intercessione rallegrare i nostri cuori. Sei Tu, Madre sovrana e Vergine, la regina di tutti i Santi, rivestita della tunica perfetta di Tuo Figlio, Nostro Dio.

ESAPOSTILARIO

La dolce Italia è la buona terra della parabola, ma i nostri peccati l'hanno resa incolta e sterile. Per le preghiere dei nostri Santi Padri, Cristo amico degli uomini, fai fruttificare ciò che è tuo.

LODI, TONO 4°

Porpora per le fiamme dello Spirito Santo e per il sangue dei martiri, fedeli seguaci dei Corifei Apostoli Pietro e Paolo, la nostra patria celeste chiede la nostra conversione e attende le nostre fatiche. Venite, moltitudini ortodosse, lavorate nella vigna del Signore.

Colonne e certezze del nostro popolo sono i nostri Padri nella Fede, trionfanti sui demoni, sugli errori e sulle passioni. Con tutti i Santi, imploriamoli per la nostra salvezza.

In mille luoghi della nostra terra, le sante icone della Madre di Dio hanno trovato rifugio e venerazione. Dalla misericordia della Tuttapura Vergine scendano le guarigione che il Signore dispensa alle anime e ai corpi.

Con gli apostoli Pietro e Paolo e tutti coloro che li hanno seguiti, cantiamo la divina Trinità che ha suscitato martiri e vergini, pastori e asceti, eroi e principi fedeli a Cristo  Dio.

Alla Liturgia: Epistola, Romani 2:10-16. Vangelo, Matteo 4:18-23. Tropario: vedi termine del Vespro. Canto di Comunione: Esultate, o giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode.

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