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  Rapporto sulla situazione ucraina (18 settembre): lotte interne ovunque

Dal blog The Vineyard of the Saker, 18 settembre 2014

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La situazione odierna dell'Ucraina vede caotiche lotte interne in Novorossija e in Banderastan.

Novorossija:

Aleksandr Zakharchenko

Il primo segno di guai è diventato visibile quando Strelkov ha dovuto tornare urgentemente a Donetsk per evitare i negoziati dietro le quinte che pare che si svolgessero tra alcuni funzionari della Repubblica Popolare di Donetsk e gli oligarchi ucroidi tra cui Akhmetov. Poi è arrivata la notizia della improvvisa rimozione di Strelkov, seguita da una rimozione quasi simultanea della maggior parte della leadership della Novorossija. Nonostante ciò, chi è rimasto in quella la leadership (Zakharchenko & Co.) sembra essere composta da più che degni successori di Strelkov, che hanno fatto un impeccabile lavoro nell'attuazione dei piani di contro-offensiva apparentemente sviluppati da Strelkov. Poi sono venuti i negoziati di Minsk con notizie poco circolate di un tentativo di colpo di stato da parte di Vladimir Antjufeev che, prima di allora, era stato responsabile della sicurezza dello Stato sotto Strelkov. A quanto pare, questo colpo era diretto contro Zakharchenko e non è riuscito. Che cosa è poi successo ad Antiufeev non è ancora chiaro, almeno a me. L'ultima notizia che ho letto è che era sotto interrogatorio.

Aleksandr Khodakovskij

Quindi, questa settimana, è accaduto qualcosa di veramente bizzarro: in primo luogo, una figura molto controversa - Bezler - è stato nominato da qualcuno (non è ancora chiaro da chi esattamente) come capo del servizio dell'intelligence della Novorussia. Poco dopo, è stato anche annunciato che quattro comandanti militari - Bezler, Khodakovskii e due *figure sconosciute* (?) - hanno concordato che tutte le Forze Armate della Novorossija sarebbero state poste sotto il comando del generale Korsun. Problema: nessuno aveva mai sentito parlare di un "Generale Korsun" e anche il presidente del Parlamento della Novorossija, Oleg Tsarev, ha dichiarato che la leadership politica della Novorossija non era stata consultata in merito a tali piani. Quanto a Strelkov, ha espresso la sua totale mancanza di informazioni su Korsun. Strano, per non dire altro. E sicuramente non buono.

Sembra che un certo numero di processi distinti ma collegati siano contemporaneamente in corso:

1) una forza di milizia composta da volontari si sta trasformando in un esercito regolare sotto un unico comando militare subordinato alle autorità politiche. Almeno, questa è la teoria, ma finora questo non è stato raggiunto.

2) vari comandanti militari della Novorossija hanno opinioni diverse su questioni chiave (come l'accordo di Minsk) e ambizioni personali (Khodakovski?).

3) Mosca sta esercitando pressione sui leader della Novorussija per farli adeguare alle politiche del Cremlino.

4) oligarchi russi e ucraini stanno esercitando anche loro la propria influenza per ottenere un risultato favorevole ai loro interessi finanziari.

Questi sono quattro processi distinti, e non un singolo fattore, e coloro che presentano un modello semplicistico di "singola spiegazione" non riescono semplicemente a vedere la complessità della situazione. Ciò non fa, tuttavia, migliorare la situazione.

Vladimir Antjufeev

La conseguenza diretta di questo è che la Novorossija non ha ancora un leader unico e incontrastato. La mia sensazione personale è che ci sia un'alleanza Strelkov-Zakharchenko che è sia la più legittima sia la più efficace, ma altri grandi attori (Bezler, Khodakovski) stanno ancora cercando con forza di promuovere il proprio ordine del giorno. Si dice ora che Antjufeev e Bezler sono sotto arresto. Qualunque sia il caso, le lotte politiche e il caos nella Novorossija sono un problema molto grave, che qualcuno (Strelkov? Putin?) dovrà risolvere con urgenza.

Russia:

Vladislav Surkov

Ho visto un sacco di speculazioni che la "eminenza grigia" dietro molto di questo malaffare che è Vladislav Surkov, un losco personaggio dell'entourage di Putin, ma le cui idee sembrano correre spesso direttamente in opposizione a Putin. Non ho visto alcuna prova diretta di questo, ma non ho motivo di dubitare di individui molto meglio informati (compreso Strelkov). Surkov o non Surkov, vi è sicuramente un gruppo di interesse là fuori denominato "quinta colonna", il "partito della pace", il "partito del tradimento", oppure il mio termine preferito, gli integrazionisti atlantici, il cui ordine del giorno è semplice: fermare la guerra in Ucraina e ripristinare il rapporto putativamente "buono" tra la Russia e l'Occidente. Le loro motivazioni sono un mix di ideologia (russofobia filo-occidentale, liberalismo capitalista), finanziario (subiranno le maggiori perdite non solo dalle sanzioni occidentali, ma da un deterioramento delle relazioni tra la Russia e l'Occidente) e personale (lotta per il potere per riprendere il Cremlino ai sovranitari eurasiatici).

Vladimir Evtushenkov

In questo contesto, ho visto molte speculazioni che la recente mossa contro il multi-miliardario Vladimir Evtushenkov (spesso descritto come il nuovo Khodorkovskij) è un contro-attacco di Putin per schiacciare gli oligarchi. Potrebbe esserlo, e la negazione di Peskov che ci siano ragioni politiche dietro il suo arresto è tanto prevedibile quanto poco credibile. Varrebbe la pena di vedere se c'è una connessione Evtushenkov-Surkov, ma non ho i mezzi per farlo io stesso. Eppure, a giudicare dalla reazione del capo dell'Unione russa degli industriali e imprenditori (RSPP), Aleksandr Shokhin, è chiaro che l'oligarchia russa è sconvolta e anche spaventata da questo arresto.

Questo per quanto riguarda la stupida teoria che Putin rappresenti gli interessi dell'oligarchia russa o, meglio ancora, sia il "burattino" di questi oligarchi.

Banderastan:

La parte dell'Ucraina controllata dalla giunta (che io chiamo Banderastan) è in pieno fermento. L'accordo di Minsk ha fatto assolutamente infuriare la maggior parte dei leader politici ucroidi. Com'era prevedibile, Jarosh e Tjagnibok sono in armi, il primo ha anche minacciato di rovesciare Poroshenko. Peggio, Timoshenko ha fatto una sorta di ritorno sulla scena denunciando l'accordo come una resa vile ai Moskali e una svendita degli interessi nazionali ucroidi.

Deputato della Rada gettato in un cassonetto

Attivisti del Settore destro hanno tentato di prendere d'assalto il Parlamento e la Presidenza, e hanno letteralmente gettato deputati nei cassonetti, che è una cosa sia divertente sia ampiamente meritata, ma non cambia il fatto spaventoso che Poroshenko non è il peggio che il Banderastan possa produrre. Poroshenko è maligno, naturalmente, ma almeno non è un pazzo come Timoshenko o Ljashko.

Ora c'è un rischio concreto che il Settore destro possa letteralmente rovesciare il regime di Poroshenko (qualcuno si ricorda della Libia?). E anche se il Settore destro non facesse nulla di simile, o non riuscisse a farlo, le prossime elezioni sono a dir poco davvero spaventose. Con il lavaggio del cervello di massa in corso in tutti i media ucroidi vi è un rischio reale di una Rada completamente "pazza" con Ljashko responsabile del più grande partito e neonazisti assortiti che riempiono il resto dei seggi.

Nazisti contro oligarchi

C'è uno scontro in atto tra oligarchi e nazisti sinceri/zombificati da un lato, e persino tra oligarchi (Poroshenko contro Kolomoiskij contro Akmetov) dall'altro. Così, in modo paradossale, sia la Novorossija sia il Banderastan non hanno attualmente un vero, funzionante, potere centrale e nessuna delle due parti può "produrre" alcunché.

E se questo non vi spaventa abbastanza, tenete a mente che l'economia ucroide, appoggiata dagli anglo-sionisti, non è veramente ancora crollata. Ma crollerà. Presto. Poi le cose andranno davvero, davvero male. Vengono in mente immediatamente gli esempi di Iraq e Libia. Infatti, Putin ha recentemente dichiarato quanto segue al forum Seliger dei giovani del 2014:

Vi ricordate la battuta: "Qualunque cosa i russi facciano, finiscono sempre con un kalashnikov?" Ho l'impressione che tutto ciò che gli americani toccano finisca sempre come la Libia o l'Iraq.

A quanto pare, Putin ha assolutamente ragione e il Banderastan è ora diretto verso il basso esattamente per la stessa strada. A dire il vero, gli anglo-sionisti potranno tenere Poroshenko al potere e i resti dell'economia del Banderastan a galla solo per un certo tempo. Presto o tardi - probabilmente presto - entrambi crolleranno e poi si scatenerà veramente l'inferno.

Nel frattempo, "Jats" ha annunciato la "lustrazione" (purga) di circa un milione di funzionari legati al regime precedente. A quanto pare, questo numero non comprende Poroshenko, Timoshenko, Turchinov o lo stesso "Jats" (i quali hanno servito tutti sotto i presidenti precedenti in un modo o nell'altro).

Pazzo, pazzo caos...

Situazione militare:

Situazione militare, 15-17 settembre

Con mia grande sorpresa, una controffensiva ucroide non si è concretizzata o, se lo ha fatto, è stata così debole che era difficile notarla. Gli ucroidi hanno concentrato grandi forze in diverse località, e le forze di repressione della giunta hanno compiuto attacchi in diverse località, ma deboli e piuttosto rapidamente respinti. Per quanto riguarda quei pochi luoghi che sono stati presi sotto il controllo delle forze di repressione della giunta, erano per lo più luoghi che le Forze Armate della Novorossija avevano abbandonato. La mia fonte per questa analisi è "Basketok" (le cui eccellenti e dettagliate relazioni giornaliere in russo si possono trovare qui e qui).

Sorprendentemente, le Forze Armate della Novorossija non hanno ancora preso il pieno controllo dell'aeroporto di Donetsk. Lo hanno circondato e ne controllano la maggior parte, ma non tutto. Per quanto riguarda gli ucroidi assediati, si rifiutano categoricamente di arrendersi e bombardano ancora Donetsk su base giornaliera. Posso spiegare questa aberrazione solo come conseguenza della lotta politica in atto nella leadership della Novorossija.

Una delle più probabili spiegazione della situazione corrente è quella (eccellente) data da Colonel Cassad:

Per quanto riguarda la concentrazione delle truppe, le principali forze della giunta sono già dislocate nel Donbass. La giunta non può più aumentare sostanzialmente il gruppo. Prendendo in considerazione la rotazione prevista dei reparti e delle unità capaci di combattimento già inviate al fronte, la giunta può rafforzare il suo gruppo solo gettando in azione battaglioni e gruppi tattici ricostruiti a partire dai distaccamenti in precedenza messi in fuga. Tuttavia, le loro qualità di combattimento sembrano abbastanza discutibili a causa delle grandi perdite di personale e materiale. In sostanza, senza una quarta ondata di mobilitazione, la giunta non può aumentare sensibilmente l'organico del suo gruppo, che rimane approssimativamente al livello di primi di luglio del 2014. Considerando il fallimento delle precedenti 3 ondate di mobilitazione, i possibili risultati della quarta potrebbero anche innescare un certo scetticismo. La giunta, naturalmente, non è arrivata ai valori limite del suo potenziale di mobilitazione, ma è già in gravi difficoltà. Tutto questo è aggravato da problemi di materiale: da varie stime, la giunta ha perso circa il 60-70% del materiale presente nel Donbass (e la cosa peggiore per la giunta è che più di 220 veicoli blindati di vario grado di preparazione al combattimento hanno finito per essere catturati dalle Forze Armate della Novorossija, che hanno già messo da un quarto a un terzo dei trofei catturati in azione). Naturalmente, ci sono ancora molti carri armati, IFV, SPH, e MLRS in magazzini e ai servizi di riparazione, ma i rinforzi di agosto e settembre non possono compensare le enormi perdite. Ci si aspetta che la voragine aperta nei materiali sia colmata da materiale ottenuto dai paesi della NATO e dai tentativi di riacquisto di veicoli che già spediti per contratti internazionali di difesa. L'Ucraina continua a raccogliere i frutti del suo orribile saccheggio del patrimonio militare sovietico.

Questo ha senso. Le forze di repressione della giunta hanno impiegato i loro migliori uomini e attrezzature nel tentativo di schiacciare la Novorossija nel giro di "poche settimane", e li hanno persi. Ci sono ancora risorse numericamente significative a loro disposizione, come dimostrano le grandi concentrazioni di forze che hanno ammassato ma che finora non sono riuscite a utilizzare efficacemente.

Per quanto riguarda le Forze Armate della Novorossija, hanno fatto qualche piccolo progresso in varie località, e hanno fatto piccole ritirate in altri luoghi, ma niente di importante ha avuto luogo neppure dalla loro parte. Questo significa che le Forze Armate della Novorossija e le forze di repressione della giunta hanno combattuto tra di loro fino a un punto morto? Forse, non lo so e non ho modo di controllare. Comunque, la mia prima spiegazione di quest'apparente stagnazione sul fronte militare è che entrambe le parti sono troppo profondamente coinvolte nelle lotte politiche e nel caos che ne deriva.

Quelli a cui scherzosamente mi riferisco come "profeti e lettori delle menti" probabilmente faranno previsioni sicure basate, come sempre, su modelli semplicistici, ma io non lo farò. So cosa vuole Putin e di che cosa la Russia ha bisogno: un cambio di regime a Kiev. So anche cosa Putin non vuole o che la Russia non può permettersi: un collasso della Novorossija. I due, naturalmente, sono collegati. Ma come si evolverà la situazione, ora è troppo presto per dirlo.

Penso spesso che il regime di Kerenskij (liberale, massonico, filo-occidentale, democratico e oligarchico) era salito al potere nel mese di febbraio. Proprio come la giunta ucroide. Kerenskij fu rovesciato nel mese di ottobre dello stesso anno. Solo per dire...

Cordiali saluti,

Saker

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